Può sembrare l’ennesima rifrittura di un argomento già sviscerato decine di volte, ma dopo aver parlato con persone a lui vicine ma non legate allo spettacolo, va specificato, (personalmente non l’ho mai incontrato) penso possano interessarvi alcune cose. Già alla Confessione di Peter Gomez rivelò che non avrebbe voluto terminare il primo film perché a suo dire ‘i macchinisti non ridevano’ e che fu Luciano Martino a convincerlo a finirlo, ma secondo me c’era dell’altro. Mi sono fatto l’idea che sapeva che il ruolo lo avrebbe condizionato a vita e così fu. Tra le cose, ovviamente non so se vere o meno, che mi sono state rivelate è che non voleva fare il secondo film ma fu obbligato da Martino (lui aveva intravisto una nuova strada con Gianburrasca che è molto più contenuto a volgarità). Non aveva torto visto che il film incassò molto molto meno del precedente (15° il primo, 81° il secondo). C’è pure chi m’ha detto che aveva sviluppato un vero odio nei confronti del personaggio e che era pentito di aver fatto Pierino torna a scuola perché nonostante passò inosservato per lui da quel momento si chiusero tutte quelle pochissime porte rimaste aperte. In effetti non credo esista in Italia un attore che si sia fuso in quel modo con un personaggio. Brutta conclusione per l’unico attore al mondo ad aver interpretato quattro di film di Fellini uno di seguito all’altro (Satyricon, I Clowns, Roma e Amarcord).
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