Amarcord (Federico Fellini, 1973)

“Amarcord” per me è uno di quei film che trascendono la categoria stessa del cinema, un’opera d’arte pura che non sono nemmeno in grado di commentare. Una roba grande, insomma.
Quest’estate ho avuto la fortuna di rivederlo proprio a Rimini, nella Corte degli Agostiniani, seduto per terra assieme a centinaia di altri perchè il cortile era strapieno. Proiezione in pellicola, che a metà si è anche rotta (una cosa che non mi capitava da chissà quanti anni), una vera meraviglia.

In alcune copie del film, all’epoca, c’era una scena aggiuntiva che a quanto ne so non è mai stata reintegrata nelle varie edizioni VHS e DVD, ed è presente solo in un qualche documentario su Fellini (ora non ricordo quale), ma senza audio.
E’ una scena nella quale si tenta di recuperare dal pozzo nero di un palazzo un anello che la contessina aveva fatto cadere nel gabinetto, anni fa qualcuno mi disse di averla vista all’epoca dell’uscita del film.

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E’ il film del MAESTRO (sì, tutto maiuscolo, se lo STRAmerita) che ho visto più volte, il più divertente (ripeto e confermo quanto detto a suo tempo: è il “grande padre” della commedia scoreggiona!), assolutamente accessibile anche da chi non ama granchè (contento lui…) il Grande Autore Romagnolo. Spero prima o poi che pure in Europa esca in br, ce n’è bisogno.
P.S. Ho detto Europa. Non pretendo che esca in Italia, ovvio…

…e oggi ci ha lasciato Magali Noël, la Gradisca.

RIP, Ninola

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Fino a poco tempo fa, in Italia era reperibile solo nell’edizione dvd Warner. Se si era fortunati, si trovava pure una versione a 2 dischi, col secondo dvd di extra. Ma il film in sè aveva un master nel complesso scarsino, con troppi segni di usura sulla pellicola: una cosa indegna della grandezza del film. A rimediare, troviamo adesso il dvd E il br CG/Cristaldifilm, tratti dalla pellicola restaurata (la solita benemerita Cineteca di Bologna). Intanto, confronti fra dvd europei e quello yankee su www.dvdbeaver.com/film/DVDCompare5/amarcord.htm

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Rivisto in bluetto dopo qualche anno.

Forse non funziona proprio tutto, però che film splendido. Fellini a tratti già si ripete, come farà stancamente troppe volte nei suoi film successivi: la “Volpina” di Josiane Tanzilli è una Saraghina riveduta e corretta, ad esempio.

Ciccio Ingrassia è commovente nella parte dello zio matto, che si piscia addosso e poi si arrampica su un albero, nella scena che forse è rimasta la più celebre del film.

La parte che mi piace di più però è la prima, con la descrizione dei professori, soprattutto la vecchia insegnante di arte, che fa ripetere la pro-spet-ti-va e va a tempo con il biscotto da mettere nel caffelatte :smiley:

Da rivedere cento volte.

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Chiaramente il film non è riducibile solo a questo, ma devo ammettere che la parentesi sulla scuola e sui professori anche a me ha risvegliato dei link mentali pierineschi.

La pellicola è davvero appagante, una gioia per gli occhi e per lo spirito, coi continui passaggi dal piano della memoria a quello della fantasia e dell’onirico come spesso fa la mente umana, mischiando a distanza di anni i ricordi con l’immaginazione.

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