Amarcord (Federico Fellini, 1973)

Anno :1973
Durata :125 min
Origine :FRANCIA, ITALIA
Colore: C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO
Formato: PANORAMICA - TECHNICOLOR
Distribuzione: DEAR - WARNER HOME VIDEO, L’UNITA’ VIDEO (GLI SCUDI)
Regia: Federico Fellini
Attori: Pupella Maggio(Miranda), Armando Brancia(Aurelio),Magali’ Noel(La “Gradisca”),Ciccio Ingrassia(Teo, Lo Zio Matto)

Trama:
È il ricordo della giovinezza di Fellini e di tutti i fatti vissuti in essa, ma trasfigurati dalla memoria (“a m’ arcòrd” in emiliano “mi ricordo”). Il film è ambientato a Borgo, una Rimini reinventata, che ha le caratteristiche della tipica cittadina italiana, con tutti i vizi e le virtù di un ambiente ristretto, dove l’educazione cattolica provinciale coabita con quella fascista. Protagonista è l’adolescente Titta con un padre iroso e politicamente anarchico ed una madre isterica. Titta\Fellini cerca pian piano di diventare adulto, di comprendere la vita muovendosi in questo piccolo microcosmo di paese, fatto di maschere, di personaggi, di macchiette. Nel film scorrono, inframmezzati alla routine quotidiana, piccoli e splendidi episodi che danno il sapore di
sogno alla vita.

Visto per la prima volta ieri sera, affascinante e divertente, a tratti amaro e malinconico. Molto caratteristici i personaggi (splendidi il “scureza di Corpolò” e “la volpina”) che si destreggiano tra le vie di una finta Rimini(dato che è stato girato a Cinecittà se nn ricordo male…peccato).

Film che onestamente non amo molto,gli preferisco di gran lunga I Vitelloni che partiva da un’idea simile se vogliamo.Però è innegabile che sia una delle cose migliori di Fellini,scene come quella del tipo costretto a ingurgitare olio di ricino sono esilaranti e visivamente c’è già quel gusto per i colori accesi e surreali che troveremo in Toby Dammit e altri lavori felliniani del periodo.Fra l’altro trovo significativo che pur non trattandosi di una pellicola dichiaratamente “di genere” si continui a etichettarlo come commedia.

Non è un film, è una riflessione, un pensiero, i ricordi che sgorgano come acqua da una sorgente, ovviamente distorti dalla lente della memoria, poesia allo stato puro, cinema allo stato puro, Fellini allo stato puro.

Una scena su tutte, il nonno che esce nella nebbia.

Più di un film, un modo di vedere la vita.

Le manine scoincideno ne nostro paese con la primavera.

Sono delle manine di cui che ggirano, vagano qua e vagano anche llà.
Sorvoleno i i iccimitero di cui tutti riposeno in pace
sorvoleno il lungomare con i tedeschi, datosi che il freddo non lo sentono loro
hai halle vvagano vagano
girrolanz gironzano giron-za-lon
VAGANO VAGANO VAGANO!

Massì,lo aveva intitolato Amarcord proprio per questo.Ma preferivo lo stile (finto)neorealista de I Vitelloni,dove il concetto di rimembranza nostalgica la faceva pure da padrone.Il Fellini surreale mi piace meno,anche se non ne nego l’efficacia.

Caro Tuchulcha,

Io preferisco di gran lunga “Amarcord” a “I Vitelloni”.

Ma questo film, Amarcord, non e FONDAMENTALMENTE surreale (que io ricorde…)

Salutti,
Straniero

Non ho detto che sia “fondamentalmente surreale”.Semplicemente,ha risvolti surreali che si faranno più evidenti in lavori come Otto e mezzo o La Nave va.Quanto al preferire Amarcord ai Vitelloni(o viceversa)è ovviamente questione di gusti.

Che tentavo di dire lei è che questo è un film REALISTA (per me). El cinema surreale de Fellini, ex: “La Città delle donne” , non e per me. El surrealismo in Fellini me pare atemporale, in el senso que non e soltanto al fino de la sua carriera, ma in tuta, poi o meno.

Salutti,
Straniero

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Certo,tutte le opere felliniane hanno qualcosa di surreale.Ma i suoi lavori come I Vitelloni,La Strada e Le Notti di Cabiria hanno comunque una vena più realistica,era il periodo in cui il cinema neorealista andava molto e anche lui si adeguava.Sicuramente Amarcord appartiene a un periodo registico più maturo di Fellini,ma preferisco la prima fase della sua carriera(che non a caso ho definito “finto-neorealista”,dal momento che neorealista Fellini non lo è stato mai davvero).

Adesso mi sorge un dubbio,Straniero:nel tuo post ho letto la parola “Surrealismo”.Non è che ti riferisci a Bunuel e Dalì,vero?Io ho usato il termine “surreale”,che è cosa diversa dal Surrealismo.Il cinema di Fellini adottava risvolti surreali e fantastici,ma non era assolutamente surrealista.

La scena migliore? il nonno che scoreggia in salotto appoggiato alla sedia!

un due tre: prrrrrr
un due tre: prrrrrr
un, due, tre!: prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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Ma, e anche prima di questo… (I Vitelloni, La Strada e Le Notti di Cabiria),
in “Lo Sceicco bianco”, è anche elemento surreale.

“Surrealismo” e surreal (“sureal”) e lo steso, basicamente, in Spagnolo, relativo al sogno, fantastico, irreale. No parlo bene l’Italiano, e lo mixturo con Spanuolo, Portugues, ecc. jijijiji!

In generale la mia opinione e simile a la tua, ma me piace altre filme di piu (ex: Roma, Amarcord).

Saluti,
Straniero

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Oddio è proprio la scena secondo me più triste…si vede che nn ho colto il lato umoristico?! :rolleyes:

La scena di per sè è brutale,ma anche innegabilmente caricaturale.

è il film di Fellini che amo di più insieme alla Dolce Vita e alla Strada(ma xchè è stato uno dei primi film che ho visto e i primi film non si scordano mai…)…

arrrrrrrrrrrgggggggghhhhhhhh! EMILIANO?
chi è che ha scritto questa bojata yulai?
altro grande errore dell’incapace che ha scritto la trama: titta NON E’ fellini, trattasi dell’avvocato titta benzi, amico d’infanzia di federico. viene narrata la storia di benzi, NON quella di fellini!
ma dove l’hai trovata sta trama dercazzo?

anyway, da riminese (e ROMAGNOLO) purosangue non posso non amare questo film, visto anche che conosco il grandissimo avvocato titta benzi (persona che, a 80 anni di età, si macinava in bici da corsa ogni giorno i 15 km da rimini a san marino).

come ripeto sono legatissimo a questo film…e il nonno è il vero boss…soprattutto quando descrive le abitudini del “ba de su ba”, tale carnazza che a 102 anni ancora ci dava dentro dibbrutto.

Sorry Mestrual, nn ricordo il sito ma ne ho visitati parecchi che dicevano la stessa cosa…perciò l’ho postata!

Ecco esattamente, è questa l’essenza del film, ed infatti per ai riminesi non piaceva questo film, non capivano che era una Rimini della memoria, non una mera ricostruzione storica.

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Mi aspetto dei solenni “vaffanculo” per l’AZZARDATA affermazione che sto per fare, ma la faccio lo stesso: “Amarcord” è il “padre” (nobilissimo, stupendo, fantastico, ecc ecc) di tutti i film con “studenti porcelloni” che di lì a poco imperverseranno nel cinema italico. Per la presenza di Vitali, ovviamente, ma non solo…

da riminese dovresti dissentire! chi ha scritto quelle trame è sicuramente un cesenate invidioso ahahahahah

Guarda, volevo scrivere la stessa identica cosa…è una delle scene più tristi che ricordi nel cinema di Fellini! La dignità ferita, l’umiliazione dell’olio di ricino…e il gerarca napoletano che dice “…questa ostinazione a non capire…ma pecché…pecché?”

Comunque splendido film, per me.

Io l’ho visto recentemente e per la prima volta però devo dire che, sarà un capolavoro, ma a me non è piaciuto… di Fellini preferisco “La strada” oppure “I vitelloni”, neanche “Otto e mezzo” mi è piaciuto, insomma… ora cercherò di recuperare pure gli altri, vidi tempo fa “Giulietta degli spiriti” e “Ginger e Fred” con la scuola al liceo e quelli mi piacquero, mi sa che son piu’ adatto ad un genere “meno surreale” o forse chi lo sa, puo’ darsi che non riesca proprio a capire il senso di certe pellicole!!! :confused:

//youtu.be/BtG9ZM-ZHnY