http://www.imdb.com/title/tt0046711/
Anno: 1954.
Regia: Glauco Pellegrini, Pietro Germi, Mario Chiari, Roberto Rossellini, Antonio Pietrangeli.
Cast: Franco Interlenghi, Paola Borboni, Leonora Ruffo, Carlo Ninchi, Andrea Cecchi, Carlo Campanini, Lea Padovani, Lily Granado, Maria Pia Casilio, Lauro Gazzolo, Alberto Sordi, Silvana Pampanini, Giuseppe Porelli, Franco Migliacci, Antonella Lualdi, Ugo D’Alessio.
Musiche: Carlo Rustichelli.
Commissione: Carlo Infascelli.
Interessante film ad episodi che appartiene ad una serie di film ad episodi del periodo prodotti da Carlo Infascelli, che iniziò con il successo (Franco Interlenghi ricorda che fu un successo clamoroso) di “Canzoni, Canzoni, Canzoni”, bissato con questo film e con “Canzoni di mezzo secolo”, poi rimontati nel 1963 aggiungendo Adriano Celentano ed Ernesto Calindri in “Canzoni di ieri, canzoni di oggi, canzoni di domani”.
“Amori di mezzo secolo” si avvale di una folta schiera di registi e un cast bellissimo di validissimi attori ed è diviso in 5 episodi.
Nel primo episodio (“L’Amore Romantico”) troviamo Franco Interlenghi e Leonora Ruffo (che avevano già lavorato insieme ne “I Vitelloni”) in un episodio strappalacrime e serioso, ma recitato benissimo.
Il secondo episodio (“Guerra 1915-18”) di Pietro Germi, nonostante tratti un argomento drammatico è trattato con un po’ di leggerezza grazie al fatto che sia ambientato in un paesino contadino dell’Abruzzo, con Maria Pia Casilio, presto fidanzata di Alberto Sordi in “Un Americano a Roma”. Particolarmente vivace il finale con i festeggiamenti.
Il terzo episodio (“Dopoguerra 1920”) di tutto il lotto è quello divertente, con Alberto Sordi. Si nota che l’episodio in sé, più che essere su misura per la verve scatenata che Sordi aveva negli anni 50, ha un aspetto più brillante, anche se Albertone non manca di far ridere mentre mangia il panino e si allontana dal gruppetto fascista e quando cerca di entrare sul set del film dove la sua fidanzata (Silvana Pampanini), dopo essersi truccata e divenuta più bella, interpreta Salomé (il regista è Giuseppe Porelli, visto in seguito in alcuni film di Franco e Ciccio e di Totò). Ad essere poco inerente con il contesto è Alberto Sordi “profeta” con la barba. Alberto Sordi ha sempre una mimica perfetta, ma si vede che il cinema all’epoca non lo sfruttava degnamente, anche se è un film bellissimo. Lo stesso anno però iniziò il sodalizio con Steno e quindi l’invenzione di Nando Mericoni.
Il quarto episodio (“Napoli 1943”) di Roberto Rossellini, è l’episodio più struggente. Con la bravissima Antonella Lualdi in una storia d’amore, alla fine contrastata dai bombardamenti. Molto interessanti anche le ambientazioni dell’episodio.
Nel quinto episodio (“Girandola 1910”) abbiamo uno schema da commedia brillante, con Andrea Checchi e Carlo Campanini. Tra i volti femminili dell’episodio anche Lily Granado che lavorò con Erminio Macario ne “Il Vagabondo”.
Una curiosità: nell’episodio di Alberto Sordi compare anche un giovane Franco Migliacci, già amico di Domenico Modugno, ma non ancora celebri con “Nel blu dipinto di blu”.