Non so quanto sia copiata la scena dell’omicidio sotto la doccia ma ce una scopiazzatura allucinante da argento,precisamente da “l’uccello dalle piume di cristallo” quando il commissario(Malco) parla dell’omicidio del suo agente “non si e’ accorto che il coltello lo aveva impugnato lei e non lui”
Sette scialli di seta gialla
Il cieco che sente casualmente un dialogo tra l’assassina e la ricattatrice e’ scopiazzato dal “gatto a nove code”
L’amante scomoda
L’amante colpisce il killer e lo fa svenire,poi riesce anche a sfilargli il cappuccio e viene strangolata,questa scena e’ letteralmente copiata da Opera sempre di Argento
In Tenebre una delle vittime viene aggredita mentre si infila il pigiama, che le viene calato a forza sul volto. E’ una scena identica a quella girata da Carnimeo con la Fenech in Perchè quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?; a dir la verità, comunque, credo che Argento e Carnimeo siano in debito con La Scala a chiocciola, in cui figura una scena analoga.
La celebre trovata della musica registrata in Profondo rosso è in debito con L’Etrusco uccide ancora, ma se n’è parlato fino alla nausea…
Il particolare dell’acqua che scorre in Trauma è un espediente identico a quello usato da Andrea Bianchi in Nude per l’assassino.
L’omicidio in ascensore di Perchè quelle strane gocce di sangue… presenta evidenti analogie con quello girato da Argento per L’Uccello dalle piume di cristallo; è anche vero che l’uccisione in una piazza assolata filmata in Tenebre ricorda parecchio una situazione presente proprio nel giallo di Carnimeo.
Ne Il Gatto nero, la scena con Keithel che immerge nell’acqua della vasca da bagno il cadavere della moglie è un palese omaggio (mai dichiarato anzi smentito, quindi plagio) a Sei donne per l’assassino.
Volevo editare l’ultima citazione per usare “spoiler”, ma non mi visualizza la funzione… come mai?
A quanto ho capito, in questo topic si dovrebbe dissertare unicamente sulle somiglianze fra thriller italici. Se iniziamo a tirare in ballo le scopiazzature da film stranieri non se ne esce più…
Ok, d’accordo, ma allora a questo punto bisogna tirare in ballo tutti i freaks della storia del cinema dell’orrore . Che dire allora di Jennifer (Masters of Horror)?
Ne Lo spettro di Freda, il dr. Hichcock a un certo punto, rivolto agli ospiti, mentre il suo cane in giardino sta abbaiando insistentemente: “Fatelo tacere!”.
Bava, in I tre volti della paura, con Karloff (episodio Wurdalak) ripeterà la stessa situazione: fuori il cane latra, e lui: “Uccidetelo!”.
Un’altra analogia la si può cogliere fra Nude per l’assassino e La Polizia chiede aiuto: in entrambi i film il killer è in tenuta da motociclista (tuta e casco integrale per non farsi riconoscere). E’ anche significativo che l’infierire sui genitali delle vittime con un coltello (particolare del thriller di Bianchi) verrà ripreso come idea da Stelvio Massi nel thriller erotico Arabella l’angelo nero.
Beh, ma questo dettaglio c’era anche nel racconto di Tolstoj, se non erro… rimanendo nell’ambito dell’horror non si può non rilevare che la morte di Emily ne L’Aldilà riprende fedelmente quella di Bucci in Suspiria.
Balle: il film di Argento è in realtà un plagio del romanzo La Statua che urla, di Fredric Brown. Trama identica, controlla pure… 'sta storia che Argento avrebbe copiato Bava è nata perchè il produttore di Sei donne per l’assassino voleva fargli causa, quando mi pare evidente che l’unica cosa che i due gialli hanno in comune è l’assassino col cappellaccio e l’impermeabile (che oltretutto compariva già in tanti classici in bianco e nero, a partire da La Scala a chiocciola). Argento semmai ha citato la pellicola di Bava in lavori successivi come Profondo rosso (la Calandra affogata nell’acqua bollente) e nel già citato episodio di Due occhi diabolici.
Beh balle mica tanto…in un intervista a Lamberto bava(forse il DVD shendene di Sei donne per l’assassino) si discuteva del problema…e Mario Bava avrebbe detto che Argento l’aveva fatto meglio…scusa se è poco aver copiato impermeabile e guanti(considerando poi che sono stati fatti passare per idee di Argento dellla serie “nessuno aveva mai fatto questo etc…”) e poi scusa ma la fine è la stessa… LA statua che urla me lo cerco…mi hai incuriosito;)
E’ stato ristampato da poco per la Hobby & Work. E ribadisco che la storia è identica, oramai lo sanno anche i sassi che Argento aveva deciso di adattarlo per lo schermo dopo che Bertolucci era stato costretto a rinunciare al progetto. Non dubito che Bava abbia detto 'sta cosa, ma ripeto che i due film in comune hanno ben poco. I guanti neri, il cappellaccio e l’impermeabile c’erano già ne La Scala a chiocciola e in molti altri thriller che vanno dagli anni 40 ai 70. Poi il film di Argento sul piano narrativo presenta forti somiglianze anche con un altro thrilling di Bava, La Ragazza che sapeva troppo; ma è una coincidenza, confermo che il modello ispiratore è stato il romanzo di Brown.
Si ma non con le soggettive dell’assassino e quant’altro…comunque provvedo all’acquisto del libro…
Ritornando alle scene scopiazzate…
Fulci si è autocopiato in “in un gatto nel cervello”
La sequenza nel parco ne l’uomo leopardo mi ha ricordato molto una sequenza simile ne “lo strano vizio della signora Wardh”…
Le ispirazioni furono appunto la statua che urla di Frderic Brown e Troppo Tardi di Chandler…
Comunque la cosa è nota e ne parla anche Cozzi nella sua biografia.
La sequenza in questione (quella del film di Tourneur, non di Martino) è stata copiata para para da Argento in Quattro mosche di velluto grigio (vedere per credere). Quanto alla tecnica baviana, riguarda Sei donne… e constaterai che soggettive e quant’altro non ce ne sono. Argento aveva uno stile tutto suo che dista anni luce da quello di Bava. Semmai è l’idea delle morti fantasiose e sadicamente originali di Sei donne… che ha influenzato Dario in Profondo rosso.