Visto ieri pomeriggio al DIFF. Ed Harris torna alla macchina da presa dopo Pollock (2000), e lo fa con un western che segue il solco tracciato da Eastwood in The Unforgiven. Un western atipico, con processi e innamoramenti, ma anche classico, con Messico, indiani e quant’altro. L’impressione è che Harris abbia voluto omaggiare tanto i classici USA che i classici italiani. Il risultato però, seppur bello, non convince del tutto, soprattutto il finale. Ottimo il cast: su tutti Ed Harris,
Viggo Mortensen (bravissimo) e un delizioso e insolito Jeremy Irons nella parte del cattivo; bravi anche Renée Zellweger e un irriconoscibile Lance “Bishop” Henriksen. Buone e standard le musiche, fotografia nei canoni. Non aggiunge nulla, ma comunque da vedere per i patiti del genere.
Il film di Harris è un buon western che poteva diventare anche ottimo se non fosse per una seconda parte poco riuscita e convincente e per un finale abbastanza forzato.Ottimo il cast,anche se ho trovato le solite mossettine e smorfiette della Zellweger più insopportabili che in altre pellicole soprattutto a confronto con la recitazione misurata degli altri attori.Secondo me un’attrice dalla recitazone più naturale avrebbe giovato sia al personaggio che al film.
La trama ricalca abbastanza fedelmente gli stilemi del western americano classico,con un city marshal (Harris) e il suo deputy (Mortensen) che devono riportare l’ordine nella cittadina di Appaloosa in New Mexico, dovendosela vedere praticamente da soli contro la banda del prepotente ranchero locale (Irons).Lo scontro diventa pian piano una questione personale tra Harris e Irons con il personaggio femminile(qui invero più incostante e ipocrita di molti altri western) che complica l’intera vicenda.Sinceramente di citazioni del western europeo e italiano ne ho viste poche,gli stessi duelli sono molto realistici e poco enfatizzati,anche se la scena degli uomini che sbirciano il bagno nel fiume del personaggio femminile mi ha ricordato una scena simile de Le pistolere pur essendo il contesto e le reazioni differenti.
Alma scusa puoi linkarmi questo film ?
Stava parlando de [i][b]Gli Spietati[/b][/i]… The Unforgiven è il titolo originale… da non confondere ovviamente con l’omonimo capolavoro di John Huston, uscito da noi come Gli Inesorabili
Devo dire che questa seconda prova da regista di Ed Harris mi ha proprio colpito.
Il suo è un western duro e triste, forse privo di veri ideali.
Certo non ci si deve aspettare un Giù la testa, ma devo ammettere che il film fila via liscio come l’olio e di questi tempi, idee già viste ma che colpiscono, io non ne avevo ancora viste fatto salvo Lasciami entrare.
Straconsigliato.
Piaciuto anche a me. Western dal taglio classico, con risvolti malinconici e un finale tristissimo che ho gradito molto. Niente di nuovo sotto il sole, ma chi come me ama il genere credo lo apprezzerà.
Si, bello. Soprattutto il rapporto che lega i due personaggi è molto sfaccettato e per niente banale. Il loro relazionarsi parte dalla relativa vicinanza anagrafica, ma anche dal rapporto di subordinazione lavorativa che li lega. Inoltre la loro amicizia non è, durante tutto il film, mai incondizionata, negli occhi e nelle espressioni Viggo tradisce sempre un giudizio se non negativo almeno critico nei confronti dell agire dell amico. Anche quando la donna lo bacia non la respinge per il sentimento di amicizia che li lega ma per quel sentimento di appartenenza l uno all altro, o semplicemente allo stesso lavoro, quindi per sopravvivenza (e il finale in questo senso è coerente), che li accomuna.
Bello, davvero bello ! Storia abbastanza lineare, ma personaggi davvero ben caratterizzati. Il cast è davvero ottimo, con Viggo Mortensen e il grande Jeremy Irons in gran spolvero. Non mi è piaciuta inveve Renee Zellweger… gusto personale…
concordo mi e’ piaciuto, molto il rapporto tra i due protagonisti, stupendi i paesaggi
D’accordo al 100%.
Ed Harris miscela piuttosto bene il western classico americano, quello europeo degli anni d’oro e il western americano del periodo “post-leoniano”. La cittadina di Appaloosa sembra proprio uscita da uno spaghetti-western: poca gente per le strade silenziose, il rumore del vento che sibila continuamente…
Anche la sceneggiatura è piuttosto “spaghettara”: diretta e senza fronzoli, va dritta al punto (a 30 minuti dall’inizio “il cattivo” è gia catturato e portato in tribunale senza tanta fatica). Condita da un pizzico di humor, purtroppo allo spettatore evita di dare troppe informazioni sui protagonisti e ci si ritrova immediatamente nel cuore della vicenda. Però, almeno una scena l’ho trovata abbastanza gratuita e incomprensibile, ovvero quella dell’aggressione da parte del marshall Cole al tipo che beve al bancone del saloon: parlare di donne fa scattare qualcosa nella mente di Cole. Cosa sarà? Il film accenna vagamente qualcosa ma spiega nulla. Fiacco anche il colpo di scena [FONT=Tahoma, sans-serif]dell’assalto al treno: marshall Cole fa proprio la figura del pivello! [/FONT]
Comunque, buone le prove di Harris, che mi ha ricordato certi personaggi in stile Lee Van Cleef (senza mustacchi e più malinconico che incazzato) anche se poco caratterizzato il suo personaggio: Cole è sì un duro ma non possiede il magnetismo autoritario di Ethan Edwards/John Wayne né lo sguardo da pazzo assassino di William Munny/Clint Eastwood; ottimi Jeremy Irons e Mortensen, che impersona una specie di Kit Carson bonelliano ma più romantico; ma in effetti, tutta la vicenda sarebbe assolutamente “texiana” se non fosse per la presenza della co-protagonista femminile, interpretata da Renée Zellweger, un’attrice che un tempo trovavo anche piuttosto carina mentre oggi appare a stento riconoscibile, probabilmente a causa non tanto dell’età che avanza quanto delle devastanti diete alle quali si è sottoposta durante gli ultimi anni. Proprio l’interessante personaggio di Allison French, IMHO avrebbe meritato maggiore approfondimento e invece, come tutti gli altri personaggi della storia, entra ed esce dal film senza un perché, senza un “bagaglio” di storia personale (e anche in questo il film è tipicamente spaghetti-western) che sarebbe stato utilissimo a rendere Appaloosa certamente più interessante.
Un film a basso-costo ma valido, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione storica, curatissimo nei costumi e addirittura nei dialoghi, adattati all’ambientazione di fine '800.
Ma nonostante i suoi innegabili pregi, nel complesso, ho trovato questo film alquanto privo di mordente.
western moderno notevole con una costruzione narrativa solida e degli interpreti spettacolari (viggo mortensen supera se stesso)
le uniche note stonate secondo me riguardano gli intrecci amorosi che fanno calare un po’ l’atmosfera criptica di cui è pervasa la pellicola
Oltre al dvd 01, niente uscite in hd da noi. All’estero ci sono ovviamente varie edizioni br. Io ho preso in Estonia quella per i paesi nordici. Qualità video ed extra praticamente uguali alla versione yankee. Vedi www.dvdbeaver.com/film2/DVDReviews43/appaloosa_blu-ray.htm
l’ho trovato un po’ leggerino e senza la capacità di offrire particolari emozioni, però scorre bene e forse con un cast più stiloso (si salva solo Mortensen) poteva giocarsi qualche carta in più
è sui RaiPlay ancora per un paio di giorni