Astrid Lindgren

Dato che è stata citata da Sua Virilità Marcello, apro un topic dedicato a questa scrittrice che, assieme a Jules Verne e R.L. Stevenson compone la triade degli autori che hanno maggiormente accompagnato le mie letture giovanili.

Questa grandissima scrittrice svedese ha scritto due dei libri che più mi sono cari al mondo: “Kalle Blomqvist Il Grande Detective” e, soprattutto “Emil”.
“Emil” è senza dubbio uno dei primissimi libri che ho letto in vita mia, era il 1985, avevo 7 anni, lo ricordo perfettamente. Ricordo perfettamente anche quando lo presi in affitto, dietro consiglio dell’adorabile bibliotecaria che gestiva la sezione per ragazzi della biblioteca della mia città.
L’ho letto tante volte, l’ho adorato davvero.

Anche la saga di Kalle Blomqvist mi piaceva da morire. Erano 3 libri con questo ragazzino svedese che si improvvisava investigatore (una versione più naïf de I Tre Investigatore de Il Giallo Per Ragazzi).

Recentemente, grazie ad eBay, ho recuperato tutti i libri della Lindgren e, con mia grande sorpresa, ho notato che la traduzione in italiano di Emil è davvero orribile, scritta proprio male. Mi fa molta tenerezza pensare che oltre vent’anni fa non me n’ero (ovviamente) accorto e che, anzi, il libro nella sua versione italiana mi sembrava davvero straordinario.
Però l’ho riletto con piacere. Le monellerie di Emil sono sempre divertenti e l’universo nordico nel quale si muove è sempre suggestivo. Il finale del libro, poi, mi ha commosso ancora una volta. Da bambino mi fece piangere, fu la prima volta che mi capitava con un libro, ed è anche per quello che lo ricordo con particolare affetto.

Tra gli altri libri della Lindgren ricordo con piacere anche il celeberrimo (e folle) Pippi Calzelunghe e il simil fantasy I Fratelli Cuordileone.

Ma i suoi libri sono tutti belli, mi vien voglia di imparare lo svedese per leggerli in lingua originale…

A parte Stevenson (una delle mie tante e grosse mancanze) Verne e la svedesissima hanno riempito le mie ore di molti anni fa.

Ri-membro (visto l’appellativo che mi sono beccato sopra) i pomeriggi steso sulla moquette, il Brionvega davanti, “Emil” in bianco e nero.

E’ interessante notare come i testi della Lindgren, scritture dall’eccezionale valore educativo e propedeutico, non abbiano mai goduto del giusto riconoscimento qui da noi.
A casa nostra, fra i classici per l’infanzia, sono sempre stati piazzati in prima fila i vari “Tom Sawyer” e “Oliviero Twist”.

Come mai?

Io non tengo la verità nelle tasche…ma intravvedo nello spirito d’iniziativa degli eroi svedesi una certa differenza rispetto alle piagnucolosità dell’altra letteratura che ho citato.
Emil o Pippi prendono spesso la loro strada senza che gli sguardi del mondo “adulto” esprimano disappunto.
Non c’è quel senso di “guardia” che invece è sempre dietro l’angolo nelle letterature più vicine alla nostra.

Ora, se avrete modo di osservare una mamma svedese ai giardinetti mentre il suo piccolo si trastulla con lo scivolo o l’altalena, fate un po’ caso a come si comporta.
Poi, ammesso che non lo indoviniate, provate ad osservare una mamma italiana intenta nella medesima attività…

Ditemi se avete notato delle differenze…(NON NELLE MAMME, SCIMMUNITI! NEL LORO COMPORTAMENTO!!)

Emil!! Cosa mi hai ricordato!! :o
Che libro meraviglioso, da bambina l’ho letteralmente consumato!
L’ho letto in prima elementare, era nella biblioteca di classe.
Poi l’ho comprato, ma chissà dov’è finito :frowning:

Bravo Marcello, sono molto d’accordo con quello che dici.

Basta pensare al personaggio di Pippi che vive da sola in quella villa immensa (Villa Villecolle, se ricordo bene) e dimostra di sapersela cavare brillantemente da sola restando comunque una bambina con le treccine, o anche ad Emil e al suo “atto eroico” (nel libro veniva chiamato così) che lo fa diventare “uomo” proprio nel momento in cui diventa davvero indipendente (restando comunque un bambino, com’è giusto che sia).

Ma è lo stesso Emil di cui fu fatto anche un serial televisivo?

Proprio lui.