Au revoir là-haut (Albert Dupontel, 2017)

Come sempre Albert Dupontel cura i suoi film fin nel più piccolo dettaglio, non lasciando niente al caso e trasmettendo allo spettatore una gamma estremamente ricercata di sfumature emotive.
In questo caso si abbandona il gusto per l’eccesso (anche se non quello per il grottesco e per l’assurdo) per raccontare la vicenda di un soldato che, sfigurato in battaglia durante la grande guerra, con l’aiuto di un commilitone si finge morto ed inizia una seconda vita nel segno della creatività e della libertà espressiva, alla ricerca di una leggerezza ed una spensieratezza che però sarà difficile agguantare.

I due aspetti che saltano più all’occhio sono da un lato l’accuratezza nella ricostruzione storica, soprattutto grazie ai costumi ed alle scenografie, e dall’altro il grandissimo lavoro sulle maschere: inserendosi direttamente nel solco tracciato dal teatro greco Dupontel riesce a valorizzare la recitazione del protagonista proprio ettraverso l’uso di una molteplicità di maschere, dalle più semplici a quelle molto elaborate, che sono ingrado di trasmettere un’espressività che risulta viva e palpitante.

Stando a imbd il film sarebbe stato distribuito anche in Italia su qualche piattaforma streaming, col titolo Ci rivediamo lassù; ho provato a dare un’occhiata su prime (l’unica di cui talvolta usufruisco) ma non ne ho trovato traccia.
L’ho visto in dvd in lingua originale senza sottotitoli, devo dire che la recitazione di Dupontel nel rendere il suo personaggio burbero ed un po’ orso è assai efficace, però si mangia un sacco le parole e talvolta facevo davvero fatica a comprendere.

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Ti confermo che il film è stato distribuito anche in Italia anche se solo su piattaforme tra l’altro numerose come si può vedere alla fine del trailer.

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