Come ho scritto non so più dove nelle scorse settimane, non sono più abituato a guardare il cinema sperimentale e quindi di fronte ad un film come questo non so proprio come valutarlo. Sicuramente ci sono dei momenti e delle atmosfere affascinanti. Al tempo stesso però i simbolismi e le allegorie mi sembrano a volte delle forzature, delle concessioni a delle aspirazioni artistico/intellettualoidi che si risolvono in un risultato un po’ superficiale e pretenzioso. Insomma, a livello estetico non è che sia da buttare e ci sono delle suggestioni azzeccate, al tempo stesso però si continua a girare un po’ in tondo e mi sembra di percepire che sotto sotto ci sia poca sostanza.
Ci sono alcune sequenze hard che non sono il cardine dell’operazione ma che sono funzionali al progetto degli autori. Di certo non è un prodotto da segaioli e difficilmente mi immagino che ci si possa eccitare guardando questo strambissimo film underground. Penso che l’hard sia stato inserito da un lato per la volontà di fare un cinema libero ed alternativo, dall’altro come lasciapassare commerciale per rendere la pellicola più appetibile per i distributori.
Sta di fatto che tra inquadrature fuori asse, viraggi di tutti i colori, situazioni senza capo ne coda alla Jack Smith, narrazione non lineare piena di jump cuts e sequenze reiterate ciclicamente, la pornografia non è finalizzata ad appagare i bisogni sessuali dello spettatore ma viene trasfigurata in qualcosa di vagamente sovversivo od eversivo.
Basti pensare che tra le poche sequenze xxx mostrate, una ha l’obiettivo di svilire il concetto di virilità attraverso una sodomia praticata come punizione tramite il manico di un frustino.
La storia, che riusciamo a ricostruire poco a poco col proseguire della narrazione onirico-frammentaria, è quella di una ragazza che si ritrova in balia di angosce e deliri a causa del rapporto incestuoso che ha avuto col fratello, ora morto nel Vietnam. Non manca una sequenza finale estremamente delirante ambientata nell’inferno, che ha molte similitudini con quella molto più celebre diretta da José Mojica Marins in Esta Noite Encarnarei no Teu Cadáver.