Film brasiliano, premio della giuria a Cannes nel 2019.
In un futuro non troppo lontano, nella comunità di Bacurau, nel nordest brasiliano, la vita viene turbata da strani avvenimenti: la cittadina sembra essere scomparsa dalle mappe online, le linee di comunicazione telefoniche e internet vengono interrotte e si vede anche quello che sembra un UFO (in realtà è un drone), c’è anche la visita di due strani motociclisti; tutto sembra essere collegato alla presenza di alcuni stranieri in una fattoria poco lontana.
È una sorta di western distopico, ma il film contiene diversi sottotesti e non sono neanche sicuro di averli colti tutti.
C’è sicuramente della satira politica - oltre che sociale.
A un certo punto in una TV accesa una scritta in sovraimpressione accenna a esecuzioni pubbliche trasmesse in diretta, ma per il resto il film non dà molte spiegazioni e a dire il vero non se ne sente troppo il bisogno.
Il film dura molto - siamo sui 130 minuti - e a tratti potrebbe sembrare lento ma mai noioso.
Lo definirei anzi pigro più che lento, con ritmi nordestini (è infatti un film particolarmente nordestino più che brasiliano).
Quando la violenza esplode, nella parte finale, lo fa in maniera brutale ma anche secca; c’è quasi dell’autocompiacimento, ma è catartico sia per i personaggi che per gli spettatori.
A me è piaciuto molto, ve lo consiglio.