Ballad in blood (R. Deodato 2016)

Infatti, come scrivevo sopra, trovo un tantino obsoleto il vm. 18 anche per i porno. Ma davvero qualcuno è ancora tanto ingenuo da credere che i garzoncelli scherzosi internettiani non abbiano già visto di tutto e di più, grazie alla rete?


Son sicuro che anche il recente vm. 18 per Green Inferno di Eli Roth è stato affibbiato su richiesta dei distributori, nella speranza che l’odore di scandalo e scabrosità invogliasse il pubblico.

Ma infatti… E a me sembra che in genere psicologi, educatori e intellettuali (per non parlare dei preti) non sappiano e non capiscano niente della realtà giovanile odierna…

A parte che ormai non esistono più i porno distribuiti in sala, e non esistono più neanche i cinema a luce rossa (tranne poche unità in disfacimento, sparse qua e là in Italia).

Esatto, qua a Torino ne è rimasto uno a due passi da casa mia ma in generale… la verità è che il visto censura dipende da chi siede in commissione quel giorno. Per Apocalypto avevano deciso di sorvolare su alcuni dettagli cruenti e di non vietarlo, addirittura intervenne il Parlamento per imporre un vm. 14… viceversa, gli horror straight to video di Domiziano Cristopharo si sono spesso beccati un vm. 18 senza che mostrassero chissà che (e lui aveva comunque chiesto il visto censura perché sperava di distribuirli in sala). Il film di Deodato certamente ha un paio di scene forti ma, come dicevo, niente di estremo; chiaro che se alla commissione si ritroverà una suora, alla prima ostentazione di tette strillerà come un’aquila e amen. Deodato è preoccupato perché, appunto, oggi i tempi sono cambiati e un vm.18 significa niente passaggi televisivi, niente sponsor eccetera.

ma perchè i 2 uno davanti a l’altro nel quartiere San Salvario hanno chiuso ? e il Roma ?

Boh. Ce n’è uno in Via san Donato, mi sembra… non sono ferrato in materia, conosco l’Arco perché ci passo davanti praticamente tutti i giorni. Comunque, nell’area metropolitana sono rimasti pochissimi, ed esistono solo in funzione di bordelli vista la frequentazione di marchettari e loro clienti.

Dovrebbero essere ancora 4 attivi, che fa di Torino la città italiana con più sale a luci rosse attive di italia, se non vado errato. Quello che dici te in Via San Donato (il Roma) poi c’è l’Arco Pussycat, e i due di San Salvario, storici, Maffei e Metropol. Tutti, inevitabilmente, sede di prostituzione omosessuale, giovani marchettari romeni e nord africani. Chiuso OT.

p.s. Andrea Napoli, confermi ?

Sul defunto forum di Nocturno avevo aperto un topic in cui avevo postato l’elenco (quasi) completo delle sale a luci rosse ancora esistenti in Italia. Il topic aveva raggiunto molte pagine perché veniva continuamente aggiornato dagli utenti, con integrazioni e segnalazioni di chiusure e demolizioni. Mi sembra che a Torino fossero rimaste 3 sale (credo che una abbia chiuso recentemente, ma non so di più). A Milano ne è rimasto uno solo, che cade a pezzi ed è frequentato solo da anziani omosessuali. In altre sale italiane mi dicono che ormai sia pericolosissimo entrare perché c’è una fauna marchettara (soprattutto est-europea) con cui non è consigliabile entrare in contatto…

Certo, il Pussycat. Al Giambellino.

Per chi abita nel Levante Ligure o nel Nord della Toscana segnalo che Venerdì 12/4 Deodato sarà al Cinema Il Nuovo di La Spezia intorno alle ore 20.00, dopo la sua introduzione verranno trasmessi ‘La casa sperduta nel parco’ e ‘Ballad in blood’.
Un link ad un giornale locale che parla dell’evento:

http://www.cittadellaspezia.com/la-spezia/cultura-e-spettacolo/ruggero-deodato-il-maestro-dell-horror-sbarca-al-nuovo-283665.aspx

Aridanghete: PROIETTATI…