Durata 98
Origine ITALIA
Colore B/N
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche 35 MM
Produzione VITTORIO DE SETA
Distribuzione TITANUS - MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA)
Un giovane pastore sardo, costretto a ospitare tre banditi, è braccato dalla polizia e non ha altra strada che quella del banditismo.
Note - MUSICA DIRETTA DA: FRANCO FERRARA.
TARGA D’ORO DI CINEMA NUOVO, SAN GIORGIO, MEDAGLIA D’ORO DELLA F.I.C.C., PREMIO OPERA PRIMA ALLA X MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (1961), NASTRO D’ARGENTO 1961 PER LA MIGLIORE FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO.
Molto bello questo film. Il neorealismo alla De Seta riesce a colpire nel segno, per la scelta di raccontare significative vicende quotidiane di persone comuni ambientate però in contesti territoriali estremamente specifici, mostrandoci modi di vivere e sistemi sociali generalmente trascurati dal mondo del cinema.
La pellicola trasmette in modo efficace la coriacità, la cocciutaggine, la risolutezza del popolo sardo, la difficoltà di abbandonare codici morali atavici che cozzano contro le regole dello stato civile, la difficoltà di aprirsi alla modernità di una popolazione che vive abbarbicata alle proprie tradizioni.
Il film, mettendo in luce questa dimensione di vita, questa rigidità valoriale, potrebbe essere considerato un atto d’accusa duro e critico verso quella società: ma invece i barbagini accolsero benissimo il film, rivendicando fieramente la propria singolarità culturale e d andando fieri del fatto che il cinematografo si fosse interessato a loro e li avesse rappresentati in modo così sincero ed autentico.
Vista la copia presente su youtube (peccato aver oscurato alcune immagini ad inizio film) devo dire che offre uno spaccato crudo della vita di un popolo, ovvero quello pastorale, in modo molto realistico. Gli ingredienti ci sono tutti, la povertà, l’onestà di chi “viene messo in mezzo” dalle circostanze della vita, il duro lavoro quotidiano lontano dagli affetti, i sacrifici durissimi per portare a casa un tozzo di pane. E poi i bellissimi paesaggi sardi. Un film, a mio avviso, non di denuncia di un popolo, bensì di difesa, di comprensione totale. Uno spaccato veritiero come pochi