Bang Rajan (Tanit Jitnukul, 2000)

MUSIC TRIBUTE TAMARRO

Ok, il filmone di guerra epico non è propriamente il mio genere, ma questo Bang Rajan sono riuscito a seguirlo piacevolmente fino alla fine.
Sarà probabilmente a causa del fatto che la narrazione apologetica di questi eroici combattenti è resa gradevole dall’artigianalità della realizzazione tipica dei prodotti thai dell’epoca e coadiuvata da una cura maniacale nei dettagli, soprattutto nelle scene di massa.

Il film narra la vicenda di un piccolo villaggio che ha saputo resistere eroicamente a ben 8 attacchi del colossale esercito birmano durante la campagna bellica per la conquista della thailandia (non conosco per nulla i fatti storici, ci troviamo cmq intorno alla metà del 1700). Per la Thailandia questa della resistenza del villaggio di Bang Rajan è ancora un mito fondante, e quindi si capisce quale risalto ed importanza abbia avuto da loro questa pellicola.

Merito del film è quello di dare molto spazio anche alle vicende umane dei personaggi che si muovono sullo sfondo di questa lotta per la libertà e l’autodeterminazione. E la potenza dell’impianto narrativo sta proprio nel fatto che durante la battaglia finale, nella quale l’intero villaggio viene sterminato, i percorsi personali di ciascun personaggio, le sue scelte, i suoi errori, la sua vicenda umana, trovano un senso e un compimento nella morte, che sa accogliere in modo diverso e carico di significato ciascuno dei combattenti.

Gli effetti speciali sono tutti realizzati in modo molto efficace e gli scontri, ai quali partecipano un numero enorme di comparse, risultano davvero impressionanti.

Memorabile l’enigmatico personaggio del vagabondo ubriacone maestro nel combattimento con l’ascia, che col proseguire della pellicola continua ad assumere sempre più spessore e a delinearsi nella sua profondissima ed umana drammaticità.

Il film ha avuto un seguito una decina di anni dopo, che a questo punto sono curioso di vedere.

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