“It’s not enough to survive, one has to be worthy of surviving”
(Commander William “Husker” Adama)
" […] E’ un film di guerra. E’ un film politico. I temi che trattiamo sono, a mio avviso, universali e profondi ed emergono chiaramente nel discorso tenuto da Adama: ‘Chi siamo? Meritiamo di salvarci?’ […] Credo che la serie proponga un’allegoria molto efficace dei nostri tempi […] "
(Michael Rymer)
“Noi crediamo che gli uomini saranno puniti per i loro propri peccati e non per la trasgressione di Adamo”
(Libro di Mormon, art. 2)
Antefatto
1968: dopo aver abbandonato la carriera da musicista, l’ex-cantante della folk-band The Four Preps Glen Albert Larson (1937-2014) - diventato scrittore per la TV americana a tempo pieno - progetta, assieme al collega Gene L. Coon, una nuova serie televisiva intitolata Adam’s Ark e ispirata dallo studio del Libro di Mormon, uno dei testi sacri degli appartenenti alla Church of Jesus Christ of Latter Day-Saints (1). Dieci anni più tardi, grazie ai buoni risultati ottenuti dalla sua collaborazione alla serie The Six-Million Dollar Man (1973-1978), Larson riesce, finalmente, a realizzare la sua idea seppur con un nuovo titolo, sicuramente più accattivante e più commerciale: Battlestar Galactica. Purtroppo, gli altissimi costi della produzione (1.000.000 di dollari dell’epoca per episodio) e una causa legale per plagio (2), consumeranno quasi tutto il budget a disposizione, ciò che porterà l’emittente statunitense ABC, nonostante il notevole successo di pubblico, alla cancellazione del programma dopo una sola stagione.
***
Prontamente archiviato il mediocrissimo seguito intitolato Galactica 1980 (3) e fallito il pur lodevole tentativo dell’attore Richard Hatch di rivitalizzare la serie (4), finalmente, nel 2003, Battlestar Galactica (BSG) ritorna in pompa magna negli schermi televisivi. Scansate le polemiche (5) e preceduta da una straordinaria miniserie introduttiva composta da 2 episodi, la nuova versione ideata dagli scrittori David Eick e Ronald D. Moore e (parzialmente) affidata al regista australiano Michael Rymer, si protrarrà con notevole successo per 4 stagioni generando anche una microserie di 10 webisode (BSG: The Resistance, 2006); uno spin-off (Caprica, 2010) e un prequel (BSG: Blood & Chrome, 2012).
Anche a parere dello scrivente, questa nuova, significativa, altamente drammatica e coinvolgente, versione di Battlestar Galactica è una delle migliori serie televisive di fantascienza mai prodotte dall’industria dell’intrattenimento a stelle e strisce.
NOTE:
(1) La Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, conosciuta anche come “setta dei Mormoni”, fu fondata nel 1830 dall’auto-proclamatosi profeta Joseph Smith, presso Fayette - New York. Il suo intento dichiarato è quello di restaurare l’insegnamento cristico. Lo stesso scrittore Glen A. Larson fu mormone praticante.
(2) I dirigenti della 20th Century Fox portarono in Tribunale quelli della Universal, casa produttrice di Battlestar Galactica, perché notarono troppe somiglianze sospette tra il telefilm e la loro recentissima produzione di gran successo: Star Wars.
(3) Prodotto e mandato in onda al termine di una campagna di protesta da parte dei fan più accaniti, orfani del loro telefilm preferito, Galactica 1980 durò solo per 10 puntate prima di essere cancellato a causa dello scarsissimo riscontro da parte del pubblico.
(4) Nei primi anni '90, Richard Hatch (1945-2017) propose alla Universal un filmato promozionale intitolato Battlestar Galactica: The Second Coming che, nelle intenzioni, avrebbe ripreso il discorso dal punto lasciato in sospeso al termine dell’unica stagione della serie storica del 1978. Il totale disinteresse mostrato dalla casa di produzione e la loro decisione di mettere in cantiere una nuova serie completamente re-immaginata, mandò Hatch su tutte le furie anche considerando il fatto che l’attore/produttore investì nel suo progetto una notevole somma di denaro arrivando persino a ipotecare la villa. Nonostante questa disavventura, Hatch riprenderà posto nella nuova versione della serie nei panni del dissidente/rivoluzionario Tom Zarek.
(5) Ondate di protesta si levarono alla pubblicazione della notizia riguardante il fondamentale personaggio di Starbuck (Skorpio, nella versione italiana), che venne affidato ad una donna, l’attrice Katee Sackhoff. Persino l’interprete originale, Dirk Benedict, si lamentò pesantemente di questa decisione.