Baustelle:Ai Mercati Generali (CT), giorno 3 Aprile

Baustelle: 04/03/2008

Ai Mercati Generali (CT), giorno 3 Aprile, i Baustelle. Italianissima band di culto arrivata al giro di boa del quarto album, “Amen” (Warner), uscito circa un mese fa, rimastica ciò che la musica anni Sessanta italiana.

I Baustelle nascono a Montepulciano nel 1994; il nome del gruppo nasce da una parola tedesca (DE) da pronunciare in assoluta libertà, che significa “cantiere”, e dall’accostamento dell’ironica onomatopea “bau” e “elle” per indicare le stelle la cui traduzione francese significa “lei”. Come il loro nome i componenti del trio sono anch’essi allarmanti e affascinanti al tempo stesso.
Ed è dai primissimi album che emerge questa voglia di rivolta sessantottina con “La guerra è finita” (da “La malavita”), di cambiamento, di crescita per poi approdare ad “Amen”, una sorta di preghiera laica contro la bruttezza che ci circonda e che costringe a porci delle domande. I loro brani sono forme di sopravvivenza, una specie di testi pasoliniani messi in rima, una “litania” laica ritmata da sound da carillon e assoli rock’n’roll. Ed in tutto questo che la ricerca di un Dio sicuramente laico non lascia spazio a nessuno, menzionando tutti, nessuno escluso: “Intanto Dio guardava il Figlio Suo. E in onda lo mandò. A Woytila e alla P2. A tutti lo indicò. A Cossiga e alla Dc. A BR e Platini. A Repubblica e alla Rai. La morte ricordò……A Woytila e alla P2. A tutti lo mostrò. A Forlani e alla Dc. A Pertini e Platini. A chi mai dentro di sé il Vuoto misurò.”
E se nei testi si parla di un Dio non poteva che esserci il suo antagonista: Satana, e chi meglio della scrittore più dissacrante poteva prestare il suo nome per il titolo del testo, ebbene sì Baudelaire: “Satana è all’inferno per te. Ed è più moderno di te. Avremo divani fondi come tombe. Stando a quanto dice Baudelaire. Cristo muore in croce per me. Pietro brucia in croce per te. Santa è la bellezza. Tanta è la paura. Fai come faceva Baudelaire”.
Ascoltandoli diventeremo i giardinieri de “I Fiori del male”; consigliandoci di vivere, scrivere e tendere all’infinito. Li troveremo ai Mercati Generali (CT), giorno 3 Aprile.
Fonte:

http://www.unimagazine.it/index.php/it/nazionale/terza_pagina/musica/baustelle

Tepepa io sarò lì con qualche amico e qualche amica… se ci sarai anche tu avvertimi… così avremmo modo di conoscerci e bere una birra insieme;)

Spero di esserci anche io , se torno in tempo dalla Lombardia ti faccio sapere.

mizzica errore ci fuuuu;)
i Baustelle non suoneranno ai Mercati, bensì al centro Zo.
cosa che mi fa ben sperare… ai Mercati rischiavamo di non sentire nulla come successe qualche anno fa a causa della pessima acustica e del service mediocre [in compenso, ricordo che quell’anno apparve un poeta (?) mitomane che volle salire sul palco per recitare una poesia immonda. la cosa atroce fu che il Bianconi lo fece salire davvero, pover’uomo… troppi fischi:D]

ne approfitto per dire che ho avuto modo di ascoltare approfonditamente l’ultimo lavoro e mi ha convinto al 100%. quindi modifico parzialmente i giudizi sufficienti fino ad ora esternati.
sì, è vero, qualche canzone è soltanto sufficiente… ma ve ne sono alcune che ho trovato sublimi, meravigliose…
voto globale 8, canzoni come il singolo passano in secondo piano quasi subito dopo l’ascolto complessivo.
dunque Baustelle in formissima, secondo me, e non vedo l’ora di gustarmeli dal vivo il 3 aprile.
:rolleyes::gianmaria:fnf:

per Tepepa:
ho saputo che il costo del biglietto -imposto da Zo, non certo dai Bau- è esorbitante: 23 euro.
io non ho alcuna intenzione di dare questi soldi a sti ladri fighetti dei miei cosiddetti…
un concerto dei Bau lo paghi 10 euro.
15 al massimo.
cmq sia, a parte il principio, anche volendo oggi come oggi non potrei permettermi un biglietto simile…
quindi verrò solo se trovo -cosa cmq probabile- un modo alternativo per entrare.

rinviato il concerto catanese dei baustelle.
ottima cosa… soprattutto perché è stato rinviato a causa del poco spazio disponibile allo Zo per un evento che ha fatto presagire una grandissima affluenza.
ottimo perché verrà fatto altrove… e per fortuna qui non sono tutti ladri come i buffoni che gestiscono lo Zo.

prevedo che torneranno a suonare ai mercati, che non offre certo chissà quale acustica ma almeno impone biglietti popolari.