Non è un capolavoro ma una divertente e simpaticissima commedia di Samperi che si allontana leggermente dalla commedia erotica praticata all’epoca. Protagonista è Lino Toffolo, brillante spalliere al confine della Svizzera, affiancato da Paolo Villaggio che interpreta (in versione dimessa e piagnucolosa) suo cognato, un vigile urbano. Si parla di corruzioni ed evasioni fiscali perpretate da potenti della zona in conflitto con i poveracci protagonisti. Storia intrigante che mostra quella natura degli italiani più che mai attuale.
Commedia carina ma senza mordente. Non ho pregiudizi verso Toffolo ma ho fatto fatica ad empatizzare col suo Geremia (il protagonista): sinceramente l’ho trovato un po’ antipatico e mal dosato nella recitazione mentre Villaggio, come spalla, funziona maggiormente offrendo migliori e più sfaccettature al suo vigile para-fantozziano…non so, secondo me tra i due qui, ha i classici “tempi” cinematografici più consoni al mezzo.
Il resto del cast è una gioia per gli appassionati: Robutti, Walter, Ballista, Vida, Bisera e le sempre bone Bonaccorti e Koscina (io lei la adoro) che quando c’era da spogliarsi, non s’è mai tirata indietro. Che femmina!!!
Trama sulla carta interessante, si fa seguire ma è gestita con alti e bassi, senza tanta verve ed un incedere un po’ impacciato, espositivo, che non lascia il segno in ottica di satira sociale.