Beati i ricchi (Salvatore Samperi, 1972)

Non è un capolavoro ma una divertente e simpaticissima commedia di Samperi che si allontana leggermente dalla commedia erotica praticata all’epoca. Protagonista è Lino Toffolo, brillante spalliere al confine della Svizzera, affiancato da Paolo Villaggio che interpreta (in versione dimessa e piagnucolosa) suo cognato, un vigile urbano. Si parla di corruzioni ed evasioni fiscali perpretate da potenti della zona in conflitto con i poveracci protagonisti. Storia intrigante che mostra quella natura degli italiani più che mai attuale.

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Commedia carina ma senza mordente. Non ho pregiudizi verso Toffolo ma ho fatto fatica ad empatizzare col suo Geremia (il protagonista): sinceramente l’ho trovato un po’ antipatico e mal dosato nella recitazione mentre Villaggio, come spalla, funziona maggiormente offrendo migliori e più sfaccettature al suo vigile para-fantozziano…non so, secondo me tra i due qui, ha i classici “tempi” cinematografici più consoni al mezzo.

Il resto del cast è una gioia per gli appassionati: Robutti, Walter, Ballista, Vida, Bisera e le sempre bone Bonaccorti e Koscina (io lei la adoro) che quando c’era da spogliarsi, non s’è mai tirata indietro. Che femmina!!!

Trama sulla carta interessante, si fa seguire ma è gestita con alti e bassi, senza tanta verve ed un incedere un po’ impacciato, espositivo, che non lascia il segno in ottica di satira sociale.

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