La trama (anche facendomi aiutare da alcuni siti internet perché il film l’ho visto senza sottotitoli) riguarda uno studente, che lavora in una libreria, il cui capo offre una stanza nella propria casa per agevolarlo nei suoi studi e nel lavoro. Sennonché il nostro ne approfitta per aggredire sessualmente a più riprese le due figlie del capo.
Il film, secondo me, é più una curiosità che un’opera riuscita (nonostante alcune belle sequenze, in particolore quella del ménage à trois nel prefinale).
E presenta una morale alquanto contorta e discutibile: lo stupro “aiuta” i personaggi a vivere meglio che sia acquisendo nuove consapevolezze o chiaramente trovando l’amore e il finale, credo nella mente dell’autore, sia quasi femminista, ma solo per lui.
In più la pellicola anticipa certe tendenze presenti nei video porno attuali: mi riferisco, per esempio, a rapporti sessuali affianco a delle altre persone senza che queste se ne accorgano minimamente, sequanze spinte a dei limiti incredibili tipo quando il padre di famiglia ed un suo amico giocano a go e non si rendono conto che nel corridoio adiacente sua figlia e il protagonista stanno copulando in modo tra l’altro piuttosto rumoroso.
Un film che lascia abbastanza attoniti, ma che dimostra una volta di più quanto certi pinku eiga osino raccontare delle storie che quasi mai in occidente si penserebbe di rappresentare!
Nota di merito alla prestazione della sorella remissiva impersonata da Yuki Kazamatsuri (con una carriera portentosa) e del perfido protagonista (forse Nagatoshi Sakamoto, ma l’identificazione non é cosi agevole).
Mentre del regista, di cui non sono un grande fan, per ora dei film visti mi sento di consigliare :
- Fujun’na kankei (1984), in cui tutto ruota attorno ad un bar dove si incontrano un uomo e varie donne uniti dall’alcool e dalla melanconia
- Naku onna (1980), incredibile film sullo scambismo tra due coppie che porta anche a una maternità condivisa e che ricorda non poco un altro delirio: l’hongkonghese A Wild Party (1993)
- e forse l’altro mio preferito: Renzoku boko: Hakuchu no inmu (1982), che vede un jogger e un portiere di condominio comportarsi in modo molto inappropriato, ma con sorti diverse (menzione a una mitica scena che sostituisce alle “classiche” corde delle … catene!)
Giusto tre foto esemplificative:
La scena del corridoio
L’amico gentile del protagonista
L’incredibile prefinale