Benedetta follia - Carlo Verdone, 2018

Recuperato grazie a sky l’ultimo film di Verdone: sulla mini recensione dei programmi di FilmTv dicevano che il film scadeva nel patetico sul finale (e non è una novità per Verdone) ma che in compenso, soprattutto nella prima parte, si rideva molto. Ho voluto dargli credito ma sinceramente avrò riso (a denti stretti e non certo da rischiare un crampo alla mandibola) al massimo in due o tre scene, non di più.

Verdone attore sempre più impacciato, anche stavolta cerca di camuffare la cosa tuffandosi nel passato e “trasformandosi” (in un paio di scene) in un fac-simile di Oscar Pettinari di Troppo Forte, ma purtroppo questa mossa non basta a risollevare un film dal fiato cortissimo dall’inizio alla fine: in confronto sia Posti in piedi in paradiso che L’abbiamo fatta grossa risultano essere dei capolavori.

La Pastorelli, molto efficace nel contesto dell’esordio jeegrobotiano, qui, persa la freschezza della novità, risulta abbastanza anonima. Peccato per la Calzone, per me utilizzata poco e male.

Davvero pessima la scena del “trip” da “paracetamolo”: spalleggiato dalle coreografie di Luca Tommasini (molto più bravo ai tempi di X-Factor), Verdone sembra voler “sperimentare” e al contempo “omaggiare/citare” altri celebri “trip” cinematografici come quelli di Trainspotting (per la musica) e Il grande Lebowski (per la coreografia) con una spruzzata felliniana, ma alla resa dei conti il risultato risulta inutile nel contesto del film e oltremodo imbarazzante.Mi fermo qui perché non voglio infierire su un regista che ho amato molto (e che comunque mi ha strappato un sorriso anche in qualcuno dei suoi film meno riusciti) e anche perché il giorno successivo ho visto Come un gatto in tangenziale con Albanese e la Cortellesi (con relativo marito alla regia) e ho riso, se possibile, ancora meno.

Mi duole riconoscerlo ma gli ultimi tentativi di risollevare le sorti del cinepanettone da parte di De Laurentiis (penso in particolare a Natale col boss con Lillo e Greg, ossia l’unico della serie che ho avuto il coraggio di visionare :smiley: ), hanno prodotto sicuramente film più divertenti di questo.

Altri pareri qui sul forum?

Ho visto il trailer che lo pubblicizzava appunto su Sky, ma non mi ha assolutamente stuzzicato a guardarlo. Mi duole dirlo, ma verdone è troppo schiavo di un paio di suoi personaggi riuscitissimi e da lì non si schioda (per certi versi, tipo villaggio con fantozzi).

Volevo vederlo al cinema perchè degli amici mi avevano detto che era divertente ma non ci sono riuscito e quindi l’ho recuperato in DVD.

A mio avviso è un film godibile e nulla più ma per me è già qualcosa dal momento che gli ultimi Verdone mi hanno sempre lasciato l’amaro in bocca. Per inciso, secondo me il buon Carlo dovrebbe abbandonare definitivamente la commedia e mettersi alla prova con film drammatici alla Perfetti Sconosciuti prima che diventi definitivamente la parodia di sé stesso.
Anche qui è immancabile il personaggio dell’uomo in declino ma il contraltare di Ilenia Pastorelli stempera un po’ la nota depressiva che caratterizza da anni i suoi film. Sono d’accordo con Steed sul fatto che la novità dell’attrice romana è venuta meno e mentre vedevo il film mi domandavo se riuscirà mai ad evolversi dal ruolo di coatta. Su di me comunque esercita un fascino magnetico, un’empatia che mi rende particolarmente piacevole vedere la sua prova anche in questo film.

Si ride? Secondo me sì anche se non da rotolarsi a terra. Quello che mi ha colpito è che la scena più divertente è anche quella più greve cioè l’appuntamento con la ninfomane (cfr. trailer per chi non l’ha visto). L’ho trovato un mezzuccio da cinepanettone che testimonia che forse le idee sono veramente finite.

Insomma, per me va visto in una serata in cui non si ha niente da fare con un cesto di popcorn in mano dopo essersi scordati che quello lì davanti ha fatto film come “Borotalco” o “Compagni di Scuola”.

Io non l’ho visto (come al solito), comunque il problema non riguarda solo Verdone.
E’ difficilissimo scrivere una bella commedia “seria”, cioè senza personaggi caricaturali.
In Italia abbiamo autori bravi a scrivere le scene di Suburra o Romanzo criminale, ma scrivere una commedia è molto più difficile. L’ultima veramente bella che mi viene in mente è Pane e Tulipani. In Francia sono messi un po’ meglio. Invece le nostre sono solo una serie di sketches per i vari comici, Checco Zalone, Aldo Giovanni e Giacomo…
Verdone da tempo ha scelto di non ripetere più la solita galleria dei suoi peronaggi, salvo ritorni sporadici qua e là. Ed è difficile che gli riesca un film. Gli mancano gli sceneggiatori, gli mancano anche gli attori, soprattutto non ci sono i caratteristi di una volta. Poi ci vogliono anche bravi registi. E Verdone, insomma… Da noi i comici degli anni ‘80 appena hanno avuto un po’ di successo si sono messi a dirigere i film, senza gavetta, senza niente. Non sono mai nati gli eredi di Monicelli, Risi, Germi, Steno, Comencini, Zampa, Scola…
Sordi verrà ricordato per sempre per i film diretti dai sopracitati, non certo per i suoi.

Concordo con Miro Wolfe. Chiaramente il film di Verdone non l’ho visto e non mi sogno manco lontanamente di farlo, credo che l’ultimo suo film visto per intero sia Gallo Cedrone (bella cagata, tra l’altro).

Le commedie sono difficili da fare, e noi ormai facciamo solo prodotti para-televisivi. Pace.

Purtroppo l’ho visto. Ci sono cascato ancora. Girato male e recitato peggio. Veramente imbarazzante. Benedetta follia? Vade retro Satana. Saluti

Sono d’accordo anche io con Miro Wolfe anche se non butterei tutto l’odierno a mare. Penso per esempio a Sidney Sibilia.

Io concordo con entrambi! :slight_smile:

Ciao!
C.

Premesso che pure con Benedetta Follia siamo anni luce distanti dal Verdone da guerra che ha deliziato il pubblico con film cattivi, acuti, pieni di spirito di osservazione, ritmo e cinismo, è buffo come io rovescerei esattamente i termini della questione rispetto a Steed. A mio gusto, questo è il film “meno peggio” di Verdone degli ultimi anni, o perlomeno io sono riuscito a digerirlo meglio, meno afflitto dalla melassa, dai buoni sentimenti, dal patetismo, dalla rassegnazione, etc, che pure ci sono tutti anche qui, ma forse in misura minore o comunque stemperati dalla verve della Pastorelli e da qualche trasgressione inusuale per il cinema di Verdone.

Pure se di lana grossa, le varie mise scollacciate, le donnine social, il palo della lap dance, il tuffo nel mondo “moderno” dei social, la botta di lesbismo, i trip lisergici, sono trovate che un po’ scrostano il griugiume mesto e pavido dell’ultimo cinema verdoniano (dove per ultimo intendo almeno 20 anni). Concordo sullo spreco di due brave attrici come la Lante Della Rovere e la Calzone, qui ridotte a figurine poco sviluppate e comprensibili. Il film non è esente da difetti, hai voglia… però rispetto ad altre produzioni noiosissime e quasi insostenibili di Verdone, questa almeno sono riuscita a vederla fino in fondo e con una certa curiosità. Ridere però zero, quello non se ne parla proprio.

l’ho visto perche’ ci sono delle sequenze girate al palazzo Farnese qua a Caprarola ma veramente poca cosa…

Sky mi ha regalato il pacchetto cinema per 18 mesi e questo era praticamente l’unico film on demand che non avevo visto e che poteva vagamente interessarmi…

Avrei fatto meglio a rivedere qualcosa che avevo già visto perché questo film si è rivelato una vera zozzeria, povero Verdone…

Avrò riso (anzi, sorriso) un paio di volte, a voler essere generosi, l’ho trovato davvero modestissimo (per usare un eufemismo).
Guaglianone viene tanto lodato come un grande sceneggiatore perché ha azzeccato (almeno in parte) Jeeg Robot ma a me sembra un bluff mostruoso.

La sceneggiatura di questo film è un disastro pieno di banalità e moralismi imbarazzanti, prevedibile in ogni istante e spesso irritante (il top lo si tocca con la scena del cellulare incastrato, una roba che a confronto Enzo Salvi è Peter Sellers).
Brutto forte, non basta la Pastorelli che alla fine è pure simpatica (anche se il suo personaggio mostra subito la corda) a salvare dal disastro un film nato male e finito peggio (la conclusione è davvero una roba da mettersi il cilicio).

Brutto, brutto, brutto. Verdone deve assolutamente cambiare rotta.

Oltre al titolo (orrendo) voglio segnalare un’altra cosa che ho trovato disgustosa: la scena al mare ad Ostia, filmata con inutili droni. Quando vengono ripresi dall’alto sembra che si siano immersi nella merda, ma che è quello schifo marrone??? Era davvero necessario mettere quella scena aberrante?
La scena dell’allucinazione non la commento per decenza.

Terribile e goffissimo anche il product placement gestito malissimo (la scena con DHL è una roba che non ci si crede).

Per me siamo sul livello (miserabile) del film con la Cortellesi. Forse questo è visivamente meno sciatto ma ci voleva poco.

A 70 anni dopo 15 film orrendi di fila?
Sarà facile…

Verdone è come il Titanic. E l’iceberg l’ha incocciato da parecchio…