Berlusconi aggredito

Infatti guardando il video si nota chiaramente che subito dopo il fattaccio viene messo a forza in macchina dagli uomini della sicurezza ma in seguito di sua iniziativa è uscito saltando più volte. Come se avesse estrema necessità di mostrarsi al pubblico con il volto sanguinante.

Sinceramente non pensavo, anzi più probabilmente speravo di non trovare oggi in forum troppi commenti seri all’accaduto.
Un matto, statuetta in faccia, gesto insensato ed univocamente condannabile.
Bona lì, ovvio che, una volta rimessi in sesto i propri già rielaborati connotati, l’unico a trarre giovamento dall’accaduto sarà il premier. Ma da qui a pensare ad un autoattentato (Almy, scherzavi vero??)…
Certo che se fossi Di Pietro o un altro dei pochi politici che dice merda alla merda adesso non ci penserei proprio ad ascoltare gli inevitabili inviti a “moderare i toni” ed a “creare un clima di collaborazione”, anzi…

Cmq povero vecchio ha vinto :smiley:

Che poi anche sta storia del matto…
Il padre avrà detto la cosa più plausibile per evitare al figlio galera certa e avere attenuanti al processo.
Che poi intendiamoci, una persona con disturbi mentali e in cura dallo specialista non è , cazzo, ASSOLUTAMENTE da confondere per forza con un generico “un matto”.
In ogni caso adesso Mr. B ne ha guadagnati 1000 di punti e governerà per altri 30 anni. Farsi vedere dalla folla, i bodyguards che lo trattenevano mentre voleva salire sul predellino della macchina e magari improvvisare un “ecco a cosa ha portato il clima d’odio generato da una certa parte politica” , il suo pensiero per l’aggressore dal letto d’ospedale manco fosse Papa Wojtila, La Russa che va a difendere Tartaglia da un possibile linciaggio…
Bisogna ragionare fermamente.
Il gesto in sè è da condannare. Gesto da coglioni che non può portare ad altro che a una strumentalizzazione a proprio favore e a un peggioramento delle cose. Rischia seriamente di diventare un martire dello stato.
E a cio si aggiunga l’informazione italiana che come è noto non è affatto imparziale. E un opposizione che da 15 anni fa anti-berlusconismo e non politica. Insomma, Mr. B ci va a nozze.
E l’unico che ha avuto i coglioni di dire “signori, in anni e anni di malgoverno e raschiatura di fondi di barile è capitato solo a lui, chiediamoci come mai” è Antonio Di Pietro , ma pare che ormai non si possa più dire nulla senza essere presi per terroristi.
Però quando a 20 milioni di italiani è stato dato del coglione nessuno ha visto o sentito niente. E altre cosucce piccole piccole…
Ma va bene così…

Ma si da, la politica è l’arte di trasformare una scoreggia in una bomba atomica, logicamente ora ci saranno giorni e giorni di rottura di palle in cui ci propineranno in tutte le salse sta storia.

Per il resto io credo che effettivamente il Tartaglia qualche problema mentale lo abbia, qualunque persona sana di mente conosce bene le conseguenze di un gesto scellerato ai danni di una carica dello stato, e se uno non è in grado di valutare le conseguenze che corrispondono ad una certa azione intrisecamente idiota come quella di tirare una statua in ghigna a qualcuno beh…

Comunque meglio stare con i piedi per terra e dare la giusta dimensione alle cose.

http://www.magarisultardi.net/2009/12/martirio-in-diretta-su-mediaset-premium.html

Martirio in diretta su mediaset premium

Da una parte uno squilibrato folle omicida incapace di intendere e di volere, dall’altra un menomato mentale con una statuetta in mano. Chi vince?

Non credo che a Silvio sia dispiaciuto cogliere l’assist millimetrico e mostrare al mondo il faccione fiero e fresco fresco di tumefazione, un gesto che gli ha fatto guadagnare di botto il voto delle casalinghe che da giovani guardavano Sandokan e oggi si eccitano con le repliche del Gladiatore. Ma questo c’era da aspettarselo, credo. Lui sa vendere e sa vendersi anche e soprattutto quando recita la parte del martire.

Il punto è un altro: qual è, in questi casi, il ruolo dei servizi segreti? se non sbaglio, esiste una procedura piuttosto comune: mettere al sicuro il bersaglio. Anche nel manuale delle giovani marmotte c’è un capitolo che spiega come le guardie del corpo dovrebbero “guardare il corpo”. E in caso di attentato terroristico non possono permettere alla vittima di esporsi dopo esser stato aggredito. Questo per proteggerlo da eventuali emuli, lo si porta al sicuro e basta. Se lui si ribella, usare la forza. Tutti abbiamo visto abbastanza puntate di 24 per sapere come funziona il meccanismo. Anche perchè qui si parla di un comizio per il tesseramento del PdL, e non ci vuole il capo delle forze d’intelligence mondiali per capire che qualche malato di mente, lì in mezzo, doveva esserci per forza.

Lo scandalo, a mio parere, sta nel mettere in scena un copione già scritto, un Cristo in croce grondante di sangue al centro della piazza a far intendere quanto sono cattivi loro (un solo aggressore per la questura, almeno cinquanta per gli organizzatori) e quanto è coraggioso lui (che ha costruito Betelmme 2 con le sue mani).

E siccome la trama è già scritta, ne consegue tutto il resto: Emilio si commuove mentre lecca via il sangue dall’asfalto (e se la prende con annozero), il tg5 parla di clima d’odio – come se ogni gesto violento fosse figlio dei tempi che corrono e non, semplicemente, della stupidità di certa gente – il tg1 spara a zero contro facebook (questa entità malvagia) e Sallusti in diretta spiega democraticamente ai telespettatori che tutti gli oppositori di Berlusconi (Casini compreso) sono i mandanti morali dell’aggressione (cos’è un mandante morale? Lo so. è uno che ordina le stragi col pensiero). Nel frattempo biografia lampo di Tartaglia con interviste allo psicologo, alla famiglia, all’ematologo, all’ex-pediatra e l’annuncio della prossima partecipazione all’isola dei famosi.

Per Silvio un’altra scusa per rimandare i processi (non riefco a teftimoniare), un’ottima occasione per l’ennesimo lifting, orge di giornalisti compassionevoli, magari il picco di popolarità, e il PD che – incredibile – anche quando non c’entra un cazzo riesce a trovarsi in difficoltà (con o senza Di Pietro?). Quella che sembrava una smorfia di dolore era in realtà il sorriso più largo degli ultimi 150 anni.

A me hanno rotto le scatole tutti.
Se fosse stato per me,non avrei neanche saputo di Berlusconi assassinato.
Non me ne frega niente di lui, dei suoi modi politici, degli avversari, dei suoi problemi con la giustizia e di tutta la compagnia cantante che si porta appresso.
Invece apro il forum e trovo 3 pagine ( per ora) dedicate a uno che neanche dovrebbe esistere in uno stato degno di essere chiamato così.
Invece no, tutti li a piangere a battersi il petto per lo scellerato gesto del folle omicida, per tutte le ripercussioni morali per quanto ci guadagnerà il premier, per quanto poco contano gli avversari politici o che ne so per quanto pesava la statuetta.
Basta, il senso del discorso dovrebbe essere come quando eravamo bambini, che per escludere qualcuno rompicoglioni dal gruppo, non si parlava continuamente di lui, lo si evitava, non gli si rispondeva, e quando faceva domande tutti tacevano.
Se poi cadeva con il motorino, tanto peggio per lui, noi certamente non saremmo andati a soccorrerlo o men che meno a sapere chi o come era stato.
Nel tempo il cretino se ne andava da SOLO, senza bisogno di tanti ricamini storie storielle e fanfaluche.

intanto…

Milano, assalto a bancarelle ed edicole in piazza Duomo
tutti a vedere la statuetta del lancio contro il premier

http://it.notizie.yahoo.com/7/20091214/tts-milano-assalto-a-bancarelle-ed-edico-c8abaed.html

Non vedo perchè dispiacermi del fatto. Sarei ipocrita. Certo i tempi d Gaetano Bresci sono ahimè lontani, però un duomo di Milano in faccia a quella faccia di cazzo non può che rallegrarmi. Se non altro per l’ironia della sorte. E la civiltà di un paese non la misuro con questi gesti ma con tanti altri molto più importanti. Solo che qui in Italia siamo abituati a tenere solo alla facciata.

Bellissima l’apertura di Crozza questa sera a Ballarò.

Sono manifestazioni del pensioro sciocche ma incensurabili, almeno in via giudiziaria. Poi correttamente i gestori dei vari siti adottano misure restrittive ovvero regole interne che devono essere seguite dagli iscritti -partecipanti.

Occorre valutare con estrema attenzione le decisioni del Governo circa l’eventuale l’oscuramento dei siti per istigazioni a delinquere, un reato particolare, di non facile dimostrabilità (occorre una condotta di reale pericolo, una reale possibilità che venga commesso un delitto)

Certo sono state gravi le interperanze al comizio di Berlusconi, cioè l’impedire ad altri di manifestare (tra l’altro a pochi giorni dal No B. Day) e anche qui saranno da valutare le norme allo studio del Viminale ovvero l’estensione del provvedimento DASPO ai manifestanti

Poi che sia Maroni a lamentarsi dei reati opinione sfiora il surreale, con diversi esponenti del Carroccio condannati in via definitiva proprio per questi reati (Bossi per vilipendio alla bandiera, Gentilini, Boso). Ancor più Maroni, al vertice del Ministero degli Interni ma condannato in via definitiva per resistenza a pubblico ufficiale (dopo i fatti dei Serenissimi)

Ma Maroni non aveva mica staccato un orecchio a morsi a un poliziotto?

E Bossi dato del mafioso a Berlusconi in diretta tv, ma sai com’è, la memoria è corta…

A proposito dell’istigazione alla violenza…

Bossi era anche quello dei 300.000 Padani armati pronti a combattere…

Aggiungo che Brunetta aveva augurato alla “Sinistra di Merda” di “Andare a morire ammazzata”. E poi un moderato pacifista come Borghezio…

E io vado su Facebook e leggo commenti di miei conoscenti/amici che è gente anche di 40 anni con moglie e figli che scrive “Ecco a cosa a portato il clima d’odio generato da certe persone dell’opposizione”.

Non ho parole…

Non è stato un bel gesto, io non l’avrei fatto perchè non sono una persona violenta e non istigherei mai nessuno a compiere un atto del genere ma detto ciò, ammetto che appresa la notizia, sono scoppiata in una grassa risata.

Il senso di colpa del benestante termina con la presenza di benestanti che stanno meglio di lui.

Cick to Cick

di Marco Travaglio

 Sono del tutto ingiustificati gli allarmi per l’annunciato decreto Maroni contro il dissenso nelle piazze e sulla Rete. Anzitutto perché il ministro dell’Interno è un noto libertario che detesta le repressioni, anzi ha proprio il dente avvelenato con la Polizia, come si legge nella sentenza della Cassazione che lo condanna a 4 mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per aver ingaggiato un parapiglia con gli agenti che nel 1996 perquisivano la sede della Lega Nord. Il piccolo Bobo finì in ospedale col naso rotto (anche lui), non prima di aver azzannato la caviglia di un poliziotto. Di qui la nomina a ministro dell’Interno, per competenza gastronomica in fatto di polizia. Ma chi teme una svolta repressiva può stare sereno anche perché abbiamo alla Camera un formidabile difensore della democrazia, furibondo col ministro dell’Interno che vuole limitare “le manifestazioni pubbliche”. Esprime “profonda insoddisfazione per la risposta del ministro” che “potrebbe determinare la chiusura del confronto democratico”, “accumula tensione a tensione” e ”provoca un braccio di ferro, un susseguirsi di sfide e controsfide… Non è certo con questi provvedimenti che si affronta la gravità dell’ordine pubblico. Anzi, in questo modo si accentuano gli elementi negativi”. “Non posso – prosegue il descamisado – non contestare le direttive impartite alle forze dell’ordine: un preventivo attacco contro chiunque si avvicinasse alla piazza, da cui sono derivate aggressioni a cittadini per nulla organizzati   né violenti, che a loro volta hanno innescato un meccanismo pericoloso, grave e drammatico... E’ la direttiva alle forze dell’ordine che va nettamente contestata e condannata”. Il disegno, secondo il nostro tupamaro, è chiaro: “Da parte di ben determinati settori del potere si investono le forze dell’ordine cercando di determinare uno spostamento a destra, un riflusso verso una tendenza al rancore e allo scontro con i manifestanti… Un disegno di provocazione e rottura presente in settori politici della maggioranza” che “ci auguriamo sia solo un errore e non un disegno premeditato del governo. Da un lato è necessario un confronto parlamentare sulla questione e chiediamo il ritiro del decreto; dall’altro le forze democratiche giovanili debbono comprendere a quale pericolo di scontri e a quali trappole sono di fronte” per “sconfiggere il tentativo repressivo… in cui a repressione si aggiunge repressione… per spostare a destra l’opinione pubblica”. Il nostro paladino chiama a raccolta tutte “le forze non violente e democratiche” contro le “procedure del governo che ci lasciano sgomenti”, un autentico “tentativo di repressione indiscriminata” che può portare a “situazioni ancor più gravi” e richiede “uno sforzo da parte di un ampio arco di forze democratiche”. E’ in atto – denuncia – “uno sgretolamento dello Stato o un tentativo diretto a cambiare il volto dello stesso Stato uscito dalla resistenza, per edificarne uno che intrecci incapacità, disfacimento e repressione”. A parlare così alla   Camera è l’on. Fabrizio Cicchitto. Purtroppo non ieri, ma il 13 maggio 1977 all’indomani della morte di Giorgiana Masi in una manifestazione radicale non autorizzata dal Viminale. Il governo era l’Andreotti III. Il ministro dell’Interno era Cossiga. E Cicchitto era deputato dell’estrema sinistra socialista, tre anni prima di incappucciarsi chez Licio, tessera P2 numero 2232. Quando il suo nome fu trovato nelle liste, Fortebraccio immaginò un dialogo fra Lenin e Marx nei Campi Elisi. “Compagno Marx, ti vedo triste e pensoso, che ti è successo?”. “Compagno Lenin, ho avuto cattive notizie dalla terra: il compagno Cicchitto non ci vuole più bene”. Ma noi sappiamo che, sotto quel cappuccio, batte sempre il cuore di un sincero democratico. Grazie, compagno Cick, difendici tu.