Bestialità (Peter Skerl e Virgilio Mattei, 1976)

Dopo aver visto “Giallo a Venezia”, capisco perché la Fani non voglia parlare della sua carriera. Sarei molto curioso anch’io, lo ammetto. Ma certe esperienze, poche balle, ti segnano in modo indelebile… :disappointed:

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c’è una suoa biografia su Wikipedia, ma mi par di ricordare che secoli fa su Nocturno si disse che era di origine swedese… mah si vede che all’epoca o c’erano ancora poche e confuse notizie o chi fu intervisato fraintese col fatto che per un pò ha abitato in Swezia

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Si, ma non fu il suo ultimo film e, comunque, fece molto altro (chissà che penserà allora di CALDE LABBRA). E poi non fece solo film a ‘tinte forti’. Prendi il dittico di Sindoni. Poi ti arriva l’occasione di fare il salto di qualità con NENÉ e tu che fai, accetti GIALLO A VENEZIA? Tuttavia poco prima del ritiro recitò anche in due importanti sceneggiati RAI (uno è I RAGAZZI DI CELLULOIDE) tra l’altro vestitissima e non doppiata. Secondo me non riuscì o non volle giocarsi bene i suoi crediti acquisiti .Soprattutto dopo il film di Samperi.

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biografia Wikipedia ? non ho notato…
Considerando un solo film, difficilmente si può dire che Peter Skerl facesse parte dell’industria cinematografica “regolare”.

Leonora Fani…beh anche a Laura Gemser non piacciono i suoi film (fatti per soldi)
… è viva?.. “Giallo a venezia” Gianni Dei r.i.p :confused:

misteriosamente questo “poster” (?) non l’ho mai visto prima…
non c’è spazio per l’interpretazione…?

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Per Rodar : so bene che non fu il suo ultimo film. Ma credo che per lei fu il più “scioccante” tra quelli girati. Specie dopo averlo visto. Ammesso ma non concesso che l’abbia fatto. Forse, già durante le riprese si rendeva conto della fogna (metaforicamente parlando) in cui era precipitata… :sob::sob::sob:

ok questo sicuramente risponde alla mia domanda (…e wikipeda!)

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Ok, visto, non mi mi aspettavo chissà che, ma non mi dispiace.
La cosa che il fatto centrale alla fine non accada quasi mai durante il film la ritengo un punto a favore, c’è infatti solo il trauma che gira in penombra. Le ambientazioni non sono male, le stramberie pure, il personaggio delirante di Paul Muller non mi sembra negativo, accresce il clima di follia. Le sequenze infinite di copulazione fra i tre possono annoiare, ma è un erotico che parla proprio di quel tipo di rapporto, ovvio siano insistite.
Un minimo di tocco autoriale c’è, non è buttato lì come molte altre cose. Certo siamo sempre sulla sufficienza…
La cosa che mi è dispiaciuta è stata vederlo nella versione reperibile su archive.org, che ha una definizione terribile, non si vedono neanche i lineamenti degli attori. Immagino che il Cinekult sia meglio, ma ora come ora, se lo avessi, non mi andrebbe di rivederlo.

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davvero incredibile e interessantissimo, specie tutta la parte riguardante l’omicidio della figlia e il legame col caso orlandi…

ad ogni buon conto, checché ne gridino i flani su choc e audacia, io non lo ricordo assolutamente più e a pelle non sento bisogno di un bis. è buffo pensare che SIDA, di lì a pochi anni, diverrà l’equivalente francese di AIDS.

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La scena più ‘forte’ è quella con Franca Stoppi. Per il resto è un erotico con pretese. Mi chiedo come ci andò a finire Enrico Maria Salerno che tra l’altro, forse per contratto, nel film non parla mai. Ilona Staller non me la ricordo proprio. Chissà che pensava il giovanissimo Alessandro Gassman dei film che faceva la madre in quegli anni.

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