Biancaneve spostata al 2025 (anche se son tornati i nani) e la crisi della Disney in generale

Diciamo che ci sono andati pari. Ma non è quello che cercavano ovviamente.

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Alla Disney, ormai, si sono specializzati. Specializzati nel buttare al vento i soldi. Tanti soldi… :smiling_imp:

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Cattura

E come prevedibile, l’esordio non è stato dei migliori. Cortellesi uber alles!

A me piacerebbe sapere, piuttosto, perché hanno spostato di così tanto anche ELIO. Oltretutto distribuito in poche sale.

Mettiamola così. Da qui al 2025, con la Disney ci sarà da ridere. Sadicamente… :blush:

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Continua il balletto delle date. Anche MUFASA che doveva uscire a luglio 2024 ha fatto in tempo ad essere spostato a marzo per poi essere di nuovo spostato questa volta a Natale. Sono profondamente convinto che alla Disney stia regnando il caos.

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I dirigenti Disney sono circondati, e al chiuso nel loro bunker. Forse è il momento di mettere mano alle pastiglie di cianuro. Così smettono di soffrire. Nonché DI FARCI soffrire … :stuck_out_tongue_closed_eyes::skull_and_crossbones::ok_hand:

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Questo sta succedendo perché la gente di cinema (che era anche gente d’affari) è stata sostituita da gente d’affari (che non è gente di cinema).

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Sta succedendo anche alla WB che dopo la fusione con Discovery ha già cancellato ben tre film già pronti: BATGIRL, COYOTE VS. ACME e SCOOB! HOLIDAY HAUNT. Se vanno avanti così si autoestingueranno.
Tornando a THE MARVELS, nulla possono contro Paoletta e l’anteprima USA ha totalizzato la miseria di 6.600.000$ contro 220.000.000$ solo di spese di produzione. Pensare che stando alla Marvel questo sarebbe dovuto essere un nuovo inizio. Oh, ma stanno al trentatreesimo film! In 60 anni neanche su James Bond ne hanno fatti così tanti.

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Sul tema Disney/woke avete visto il nuovissimo South Park: Joining the Panderverse?
Sparatevelo, su Paramount+.

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In nord America 21.500.000$: Il disastro è servito. Ora c’è chi si chiede cosa non ha funzionato, ma a nessuno è venuto in mente molto semplicemente che questo tipo di film ha stufato e basta? Non è che ce l’ho con questa serie solo che per quanto mi riguarda le è stata data una profondità che onestamente non credo che gli autori originali (parlo dei fumetti) avessero mai pensato avere. Per di più quando tre film da soli incassano oltre 6 miliardi di dollari penso che possa bastare, o no?

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Il successo di un “Oppenheimer”, a livello mondiale mondiale, e del film della Cortellesi, in Italia, dovrebbe far pensare e riflettere un bel po’ di gente. La gente “ai piani alti” : che decide, imposta e soprattutto FINANZIA le opere cinematografiche. Per prima cosa, dare un taglio ai cinecomix. Modesta proposta, di un povero cinefilo che non conta un ca…:neutral_face:

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Visti i risultati non proprio brillanti (diciamo così…), di vari suoi film usciti durante il 2023, sembra che la Disney cambierà rotta, dal punto di vista “ideologico”, prossimamente. Se questo significa meno negri, finocchi, lesbiche e transessuali messi “a cazzo” nelle opere realizzate, allora la cosa mi dà molto piacere. Essendo memore del GLORIOSO passato Disney. Quando, davvero, grandi e piccini uscivano soddisfatti dalla sala. Lo so, sono un vecchio pirla conservatore, e nostalgico. E me ne vanto… :heart::heart::heart:

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Penso che l’ ideologia non c’entri nulla, semplicemente hanno cambiato le persone del focus group senza il cui responso iger e soci non vanno neanche a pisciare

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Son in linea col pensiero di @Zardoz anche se non nutro nessuna speranza di un cambio ideologico né da parte della Disney, né da parte del pubblico, soprattutto le nuove generazioni. Basta vedere anche le pubblicità che ci sorbiamo anche noi alla TV: inclusivita’, inclusivita’ ed ancora inclusivita’ a tutti i costi. La direzione obbligata è quella e vedere tutto questo obbligatorio buonismo, razze, identità sessuali e religioni certosinamente miscelate col bilancino di precisione fa’ solo irritazione, crea solamente un buonismo artificiale e forzoso.l, fasullo, imposto, Ancor più finto della finzione che già un film è di per se. È questo quello che decreta l’insuccesso dei woke-film? In America penso di no, perché ho paura che lo woke sia diventato anche materia di studio fin dalle elementari. Ma non si sa mai: più che gli incassi miserabili stessi, bisogna vedere dove questi incassi sin stati ottenuti. Probabilmente in città molto più woke-addixted come NY, SF, LA… . ma in realtà più conservatrici come Texas, Tennessee, Oklahoma mi sa che veramente l’ondata woke imposta dalla Disney non ha ripagato manco le maschere del cinema.

E se poi aggiungiamo l’ipersfruttamenro di tematiche e personaggi ormai ridotto solo ad una parossistica ed asfissiante catena di montaggio…

Ora, magari Nun c’entra un cazzo ma ho provato lo stesso con Tex, il fumetto: negli ultimi 10 anni han tirato fuori più gadget, pupazzi, album di figurine, limited edition, box set, edizioni speciali, ristampe di ristampe di ristampe, avventure di Tex giovane, Tex capellone, Tex dandy che mi han fatto venire veramente il disgusto più totale per un personaggio che per 30 anni ho seguito e per il quale ero contento se ogni 2-3-5-10 anni usciva UN numero speciale.

Ma quando è troppo, è troppo:rimane solo lo zoccolo duro, quelli che se gli vendi anche la special edition con la merda di Tex (e, per riportare al cinema Marvel, fai un film miliardario sulle avventure del cuggino di Wolverine che si vendica delle corna subite dalla suocera di Iron Man), comprerebbero anche quella. Ma lo zoccolo duro, di natura, è un pubblico numericamente limitatissimo, non riesci a fare profitto contando solo su di loro. E più sfrutti e ri-sfrutti un personaggio o una tematica, e più il pubblico generico si rompe veramente il cazzo. Oh, e l’abbiamo visto anche noi con gli spaghetti western, coi Peplum, coi polizieschi. Dopo un po’ un se ne po’ più.
Perché il troppo stroppia: sia in termini di sfruttamento che di tonnellate di melassa woke che risulta vischiosa, indigesta e monodietetica.

Sarò nostalgico e conservatore anche io, continuo a mettere ancora le “g” nelle parole che oggi son vietatissime, i culattoni mi fanno ridere se sono nei film di Pierino o nei fumetti del Lando o in Batty & Gay… ma se la Disney se ne va in malora, la notizia mi lascia del tutto indifferente. E magari festeggio guardandomi “Il bianco, il giallo, il nero”. E i nani li voglio vedere…magari che sfoderano una minchia tanto così a Biancaneve.

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E son d’accordo anche con @rodar quando dice che ai personaggi Marvel (in primis) è stata data una profondità che nei fumetti originali era molto meno accentuata. Ora, si, ci son capolavori anche col media fumetto, come il Devil di Frank Miller ma… almeno per me non funziona al cinema. On so, forse è una questione psicologica: un fumetto è disegno, quindi già di per se qualcosa di “irreale” perché narri delle storie illustrandole con immagini di fantasia. Ma quando queste immagini di fantasia si incarnano al cinema in personaggi veri, esseri umani come ce ne son oltre 7 miliardi nel mondo, mi pare che questa fantasia creata dal media fumetto scompaia. Paradossalmente preferisco di più un fumetto estremamente approfondito e invece guardarmi un cinecomix più bidimensionale. Non so, sarà che col media fumetto ognuno dentro la sua testa si crea la propria immagine di come è, chi è, come si muove, come appare l’eroe di questo o quel fumetto . Nel cinema… c’è l’attore che azzera tutto il tuo processo di costruzione immaginifica del personaggio: Thor è questo, i Vendicatori sin quest’altri. Son come te li eri immaginati leggendo i fumetti? Si? No? Cazzi tua: al cinema questi sono e così te li ciucci. Se li sogni diversamente, continua a leggere i fumetti. Vien palesata una fantasia che però diventa omologata per tutti, nel cinema. Siaa livello di immagine che di psicologie o simpatie e antiparie

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Bastard è uomo di mondo, più scafato e anche più cinico del sottoscritto. Quindi, siamo entrambi sulla stessa lunghezza d’onda. Di mio, posso solo augurarmi che woke e cancel culture facciano la fine che meritano, a cominciare da dove sono nate e si sono diffuse, ovvero gli States. Come “fine”, intendo dire che fagocitino se’ stesse, e quindi spariscano. Il problema, è ovviamente i danni che si lasceranno alle spalle. E su quello, soluzioni a breve termine non riesco a immaginarle… :pensive:
P.S. Contemporaneamente, CUG è pragmatico. E giustamente, ci ricorda che la casa del sorcio bada innanzitutto a una cosa : profitti. E se il politicamente corretto non porta più dollari in cassa, allora la Disney medesima lo metterà nel luogo che più gli compete. Cioè, lo scarico del cesso… :grin::broken_heart::tongue:

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Le rogne per la Disney stanno continuando col fiasco di WISH. Se questo film come probabilmente accadrà andrà male anche da noi allora sarà andato male due volte per aver voluto distribuirlo in un periodo come quello pre natalizio. Alla Disney ancora non riescono a capire che il Cartone Animato Di Natale non esiste più visto che escono prodotti animati praticamente ogni periodo dell’anno. Se un film d’animazione esce il 5 aprile e incassa 20 milioni che cosa vuol dire? Se un film con attori ma è come se fosse un film d’animazione esce a luglio e di milioni ne fa 32 che cosa significa? Che qualcosa nel modo di fruire un film da parte del pubblico è profondamente cambiato. ELEMENTAL ha portato più di un milione di spettatori in sala e scusate se è poco. A parte questo la Disney ha stabilito che l’anno prossimo dell’universo Marvel uscirà soltanto DEADPOOL 3. In questo caso il 26 luglio anche se aveva già cambiato quattro date. Sempre a proposito dell’universo Marvel quello che mi lascia basito è la pretesa da parte della Marvel stessa di far fare degli sforzi mnemonici pazzeschi per riuscire ad incastrare i film (e le serie tv) l’uno nell’altro per capirci qualcosa. Ma siamo matti? Oh ma mica stiamo parlando di HEIMAT o del Decalogo di Kieslowski, e su! Ammetto di non conoscere praticamente niente, a parte i nomi, il mondo dei fumetti Marvel così come quelli della DC Comics, ma io sono più che sicuro che quando venivano disegnati questi fumetti i realizzatori volevano fare un prodotto di puro intrattenimento e nient’altro. Adesso invece si prendono tutti tremendamente sul serio ma su che base? Che profondità possono avere Wolverine, Capitan America e l’Uomo Ragno? E non è certo perché sono fumetti. Ma 'sta gente l’ha mai letto MAUS di Art Spiegelman per fare un esempio? Ecco.

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Ma basterebbe Corto Maltese per volare più bassi, eh

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Io pero’, tra “Maus” e “Watchmen” preferiro’ sempre il secondo. Tutto il lavoro di rielaborazione dei supereroi americani fatto dagli “inglesi” (Moore, Mills, Milligan, Morrison, che gia’ avevano fatto cose egregie in Inghilterra) e - tra gli americani- Miller e il sottovalutato Veitch, ha scavato un baratro col passato e posto le fondamenta di molti film di supereroi di questo millennio. In generale penso che i fumetti di supereroi abbiano parlato di tutto (ricordo un albo di batman che si confrontava col problema delle dipendenze, oppure il lavori psichedelici e psicanalitici di Starlin con “Warlock”) e a tutti i livelli e, per quel che ho visto, raramente (ma se ci rifletto non me ne viene in mente nessuno) ho ritrovato una trasposizione che non ne appiattisse la complessita’: forse i batman di Nolan (ho visto quello con joker e l’ultimo, ma su questo stenderei un velo pietoso).

Ciao!
C.

@cage mi ha anticipato il tema (anche se non il giudizio), stavo giusto venendo a scrivere che per la mia visione dei supereroi, ovvero da assoluto non-estimatore visto che non mi hanno mai affascinato, la giusta dimensione sono per esempio i Batman di Burton.
La profondità e cupezza data invece poi al personaggio da Nolan, nonchè il tentativo di rappresentarlo in un contesto più “realistico” e serioso, mi fanno invece trovare indigesta la trilogia del regista inglese, che trovo a tratti ridicola.
Capisco che anche nel fumetto il personaggio abbia avuto più sfaccettature e una sua evoluzione nei decenni, ma io lo vedo meglio nella visione cartoonesca di Burton (soprattutto il primo film).

Questo per fare un esempio, e per andare un po dietro anche al discorso del buon @bastardnasum , con cui sono daccordo sul fatto che di personaggi dei fumetti che fanno parte dell’immaginario praticamente di ognuno di noi, ognuno abbia poi un’immagine un po diversa e personale, ed è impossibile secondo me trasporla nella realtà in maniera da accontentare tutti.

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