Da oggi, quando penserò alla parola didascalico, penserò a questo film.
La tematica, per quanto interessante, viene trattata in modo torppo ingessato, canonico, standardizzato. La guerra tra poveri, tra il proletariato di quartiere destrorso che vede gli immigrati come il male che arriva e distoglie i soldi pubblici a loro destinati, e le realtà multietniche che supportano i giovani migranti arrivati in Italia dopo enormi stenti e fatiche, è narrata in modo stereotipato, elementare, banale. Quella che poteva essere un’opportunità per raccontare una visione divergente ed alternativa dell’immigrazione e dell’integrazione risulta un’occasione persa. I dialoghi e le dinamiche relazionali tra le opposte fazioni risultano banali, ridondanti, naifs e talvolta imbarazzanti; il film di conseguenza è ingessato e goffo e fatica a comunicare efficacemente un messaggio che sarebbe potente, se raccontato con maggior leggerezza e spensieratezza.
Film consigliato principalmente a compagni veterocomunisti militanti, oltranzisti e barricaderos.
Cmq il film è girato bene, è il contenuto che solleva certi elementi di criticità.