BlacKkKlansman - Spike Lee, 2018

Approfittando della maratona Oscar proposta ieri dal Beltrade mi sono fatto una doppietta con questo Spike Lee e La Favorita di cui parlerò in apposito thread.
Tratto da una storia vera, come ben precisato all’inizio del film, narra la vicenda del primo poliziotto nero (John David Washington figlio di Denzel) ad entrare in forze alla polizia di Colorado Springs, che dall’archivio viene fiondato a fare l’agente sotto copertura e lui dove si infila ? Ovviamente nel Ku Klux Klan, ancora bello attivo negli allora anni 70 (non che oggi non lo sia più del resto). Naturalmente si infiltra per interposta persona, nel senso che lui tiene i contatti telefonici con i rappresentanti del Klan e a palesarsi è sarà un suo collega (ebreo).

Devo dire la verità il film mi muove a sentimenti molto misti e contrastanti. Da un punto di vista formale è un fottuto Spike Lee’s Joint, lo sapreste anche se nessuno ve lo dicesse, e quindi con tutti i suoi pro (personalmente molti) e contro. I contro sono una struttura deboluccia come narrazione (e qui fatico un po’ in effetti a spiegarmi l’Oscar alla sceneggiatura seppur non originale), mi pare che la storia sia tirata via in maniera un po’ sbrigativa (nonostante le due ore piene di film), mentre molto più spazio viene concesso alla parte “morale”. Intendiamoci non considero affatto un contro che il film indugi e parecchio sulla condizione del popolo di colore, ma per lo più lo fa a discapito di storia ed azione, e talvolta con mezzucci facili facili comprese le stoccate a Trump di cui il film è pieno. Certo abbondano gli omaggi ai film blaxploitation, di cui viene fatto un piccolo elenco ad un certo punto del film, quando c’è l’azione è sempre coinvolgente (beh Spike sa come girare eh…) e in fin dei conti la sequenza in assoluto più bella, e dico veramente bella, è il montaggio alternato del discorso motivazionale dei due leader (per il leader nero è stato chiamato un bello e bravo Harry Belafonte) nel pre finale, con però inserti dei componenti del Klan che si esaltano guardando Nascita di una Nazione che forse, e dico forse, si potevano evitare, ma forse anche no, ve l’ho detto che ho sentimenti contrastanti…
Ora, con tutti i suoi pregi e difetti, e ripeto per me è un film da 7 senza problemi, è innanzitutto secondo me un film necessario. L’introduzione con il filmato propagandistico segregazionista (Alec Baldwin) e la chiusa con i filmati originali delle recenti manifestazioni dei suprematisti bianchi a Charlottesville e il susseguente attentato con la vettura che si scaglia sui manifestanti anti nazisti, aprono e chiudono un film che purtroppo appare ancora troppo attuale e non solo negli USA. Sarebbe bene che anche da noi ci fosse qualcuno che alzi la testa da questa merda in cui ci stanno affogando, ma forse è sperare troppo dal paese delle vacanze di natale.

Appena ho letto “infiltrato” nel ku klux klan, non ho potuto fare a meno di pensare alla esilarante scena di blazing saddles con lo sceriffo (nero) e wilder che si travestono da membri del kkk :smiley: . Poi ovviamente hai subito precisato che non si infiltra direttamente, come ovvio che sia visto che è un film serio.

Ah però c’è la splendida sequenza della polaroid con il capo del KKK che in realtà non è molto di meno

Comunque d’ora in poi Lee non potrà più lamentarsi con l’Academy. Il suo cazzo di Oscar ce l’ha pure lui in casa, e amen.
P.S. Io piuttosto vorrei vedere la statuetta fra le mani, chessò, di un “big nigger motherfucker” come Samuel L. Jackson. Che guarda caso ha premiato il regista la notte scorsa. A proposito, sul palco Jackson era impeccabile ed elegante, come di consueto. Lee invece, sempre più piccolo, era in un completino viola che lo faceva sembrare uno scimmiotto. Uscito dritto da un filmaccio finanziato dal…KKK!!

Visto anch’io, bello, molto bello, cazzuto e divertente, son 2 ore ma volano, Spike Lee puro, le prese per il culo sui redneck bianchi non si contano, e ce la si spassa di gusto. Concordo con Venticello, è un film fondamentale, con stoccate continue al pessimo Trump, e i filmati finali fanno veramente venire i brividi. Riguardo a Birth of a Nation, film fondamentale da un punto di vista tecnico e storia della cinema, ma anche fondamentale nel suo becero razzismo (okei, era il 1915); a mio avviso era anche giusto vedere come certo popolo bue recepisce certi spettacoli senza filtro, come i Forza Nuova che si guardano Leni Riefensthal o i quattro pirla che vanno a Predappio.

Quoto, purtroppo.