Blair Witch (A. Wingard, 2016)

http://www.imdb.com/title/tt1540011/?ref_=nv_sr_1

Essendo un grandissimo fan del primo Blair Witch Project (ma pure del sequel che non è affatto male) ho atteso con impazienza e preoccupazione questo nuovo capitolo arrivato 17 anni dopo l’incredibile exploit del film originale.
Non sono voluto andare a vederlo al cinema perché non vedo più film doppiati da secoli e quindi ho aspettato l’uscita del blu ray. Il blu ray italiano è uscito ieri (mentre quello UK esce a fine mese) e ovviamente mi ci sono fiondato subito per poi vederlo ieri notte.

Beh, per me il verdetto è assolutamente positivo, il film c’è e funziona bene, Wingard ha fatto un horror vero (fino ad ora aveva sempre fatto degli ibridi con dosi massicce di ironia) e ha dimostrato di saperlo fare.

Il film è estremamente simile al primo capitolo e questo non è poi un male. La struttura è la stessa: un po’ di preparazione, la partenza per il bosco, le prime avvisaglie dell’orrore, il panico e poi gran finale spaventoso nella casa. Praticamente i primi 50 minuti sono preparatori e, come in ogni found footage che si rispetti, succede poco e niente anche se sono assolutamente necessari per costruire la tensione che poi esploderà nel finale.

Stavolta i punti di vista rispetto al film originale sono mooooolti di più perché tutti i ragazzi hanno una microcamera messa sull’orecchio (tipo un auricolare/microfono bluetooth, diciamo) che mostra la loro soggettiva, poi la regista ha una reflex, un altro ragazzo ha una telecamera scrausa e, grande novità, c’è pure un drone, portato per permettere riprese dall’alto che possono aiutare i ragazzi ad orientarsi (nonostante tutte le camere siano dotate di GPS). Il film quindi resta “grammaticalmente” corretto visto che tutte le riprese hanno un senso e una loro autenticità.

Le note dolenti vengono dal cast che non è propriamente formidabile, con la nota di demerito assoluta per il ragazzo che interpreta Lane, davvero impresentabile, anche a livello estetico (nel senso che ha una faccia che funziona per nulla).

Il pezzo forte del film comunque sono gli ultimi 20 minuti per i quali vale il solito discorso trito e ritrito: stando al gioco e vedendoli nelle condizioni ottimali sono da cagarella assicurata. Io me la sono fatta sotto in più momenti.
Wingard e Barrett (lo sceneggiatore) si sono presi un paio di libertà un po’ discutibili nel finale (tutta la storia del seminterrato e della soffitta e poi il fatto che non guardando la strega non si rischia nulla) ma era anche giusto che portassero qualcosa di personale (che comunque non è nulla di grave.

Personalmente ho trovato spaventoso un momento in particolare: quando sono in tenda e mettono la sveglia per la mattina dopo ma quando suona e sono le 7 è buio come a mezzanotte.
Sembra una sciocchezzuola e invece mi ha dato i brividi.
Poi ovviamente resto sempre dell’avviso che per apprezzare in pieno un film del genere sia importante sapere cosa voglia dire passare la notte in un bosco più o meno isolato. Io l’ho fatto più volte (una volta anche in completa solitudine, esperienza bellissima ma che non so se ripeterei - in fondo avevo meno della metà degli anni che ho ora - ) e so bene quanto possano essere inquietanti tutti i rumori che si sentono (o che si crede di sentire) nel silenzio della notte.

Quindi da fan della saga (il primo Blair Witch fu una delle esperienze cinematografiche più sconvolgenti che ricordi) promuovo senza remore questo nuovo capitolo per il semplice fatto che è riuscito nel suo intento: farmi paura senza ricorrere a mezzucci.

Il blu ray è buono e contiene oltre un’ora di extra estremamente ben fatti e interessanti. Il blu ray UK annuncia oltre 100 minuti di extra ed ovviamente l’ho già pre-ordinato.

Poi lo so, ci saranno i soliti detrattori e i soliti hater del franchise che diranno che è una cagata, che fa venire il mal di mare, che non si vede nulla… Solite cose che ormai nemmeno ascolto più.

Confido in un rilancio della saga, magari con un gustoso prequel che mostri la storia della strega e di Rustin Parr, lo vedrei molto volentieri.

Oh, a me ha fatto schifo che ti devo dì… Wingard mi garba ma qua lo trovo sprecatissimo, speravo in una rivisitazione originale e invece è quasi un remake del primo. Continuo a preferire il secondo capitolo, che avevo trovato un filino disturbante nel portare avanti il giochino “ciò che vedi non è necessariamente ciò che sta accadendo”. Qua c’era un’idea di partenza non malvagia, ovvero la casa della strega è ubicata su un altro piano dimensionale; ma la trovo altrettanto sprecata del talento registico di cui sopra. Non si tratta di essere un “hater”: non mi piace manco l’originale e semplicemente speravo in quel qualcosa in più che non ho trovato.


ps. The VVitch per me potrebbe tranquillamente passare come prequel di TBWP.

Beh ma alla fine anche nel primo film la casa c’era e non c’era nel senso che poteva benissimo essere un non luogo (e infatti quando i soccorritori sono andati a cercare i ragazzi l’avrebbero per forza trovata se fosse esistita realmente)

Se non ti piace l’originale comunque è impossibile che ti possa piacere questo film ma in ogni caso vale il solito discorso dello stare al gioco e di vedere il film nel miglior modo possibile, altrimenti non funzionerà mai.

Ma non lo so, anche il meccanismo narrativo della sospensione temporale era una roba ripresa da altri found footage tipo Grave Encounters. Da un regista abile come Wingard davvero mi aspettavo di più, una svolta originale ecco. Mi ha preso malissimo, sono uscito dal cinema non esattamente contento… succede.

Visto e confermo quanto di buono già scritto da Federico.
Linguisticamente il film è divertentissimo, con le camere auricolari che permettono l’inserimento di più punti vista e di momenti con campo e controcampo (ok, già presenti in altri pov, ma qui sfruttati bene), e la divertente dicotomia tra fotocamera canon della protagonista e mini dv del nerd di turno.

Rispetto al film del 1999 mi è sembrato, facendo un paragone un po’ azzardato, quello che lo Star Wars di J.J.Abrams è stato verso l’originale di Lucas: un sequel-remake-reboot.

Ovviamente è un film autoreferenziale, che non esisterebbe senza il primo film, ma è un’operazione commerciale per me molto gustosa e intelligente.