Blue Movie (W. Verstappen, 1971)

Film che all’epoca ha rischiato di non uscire mai, causa censura, e che invece di fatto decretò l’abolizione del “Dutch Film Rating System” per adulti, riscuotendo poi in sala un successo clamoroso. Opera inaugurale della cosiddetta Dutch Sex Wave (fu, tra le altre cose, il primo film olandese nel quale si vide un’erezione esplicita), ovvero quell’ondata di cinema erotico e sexploitation - ma dalle marcate connotazioni sociali - che invase l’Olanda nel primo lustro dei '70, soprattutto per (de)merito del team “Wim & Pim”, ovvero Wim Verstappen e Pim de la Parra. Non si è trattato solo di sesso e carnazza, tant’è che nel '92 il regista Wim Verstappen è stato insignito in patria di un riconoscimento ufficiale per il suo contributo all’industria del cinema olandese, e nel '95 ha vinto un premio alla carriera, assegnatogli dal Netherlands Film Festival di Utrecht.

Nel '69 Andy Warhol dirige il suo Blue Movie (il cui titolo derivò dal fatto che la luce naturale presente sul set - tutto di interni - aveva una dominante blu), nel '78 lo fece Alberto Cavallone, nel mezzo si situa questo di Verstappen. Chiarissimo l’intento erotico, tuttavia è difficile ascriverlo semplicisticamente ad una mera sfilata di nudità ed amplessi vari (che di certo non mancano). C’è della sociologia dietro a ciò che accade, affatto banale o sommaria. I personaggi sono piuttosto complessi e sfaccettati, la rappresentazione è all’insegna di una certa freddezza, un distacco (a)critico, come avviene durante un esperimento in laboratorio, ed in effetti gli attori sembrano proprio cavie da laboratorio osservate in azione.

La figura del protagonista (Hugo Metsers) mi ha ricordato un po’ quella di Alex DeLarge, con i dovuti distinguo. Anche se qui è lui stesso ad essere artefice di sé ed a manipolare il mondo circostante (e non viceversa), ciò che egli vive sulla propria pelle è a tutti gli effetti un esperimento sociale che incide sulla realtà, modificandola, ed altrettanto fa nel suo dna. Dopo tanti anni di indisponibilità ed edizioni homevideo scarsissime, oggi è finalmente possibile vedere il film nella sua integrità ed in una qualità audio/video spettacolare grazie all’edizione Cult Epics (tanto in dvd quanto in bluray), corredata di un generoso comparto di extra e di sottotitoli in inglese (il film ha esclusivamente la traccia audio in lingua originale).

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