Boat people (Ann Hui, 1982)

Un film potente, una storia che mette al centro gli umili e i disperati, la povera gente che sopravvive di stenti nelle pieghe di un doloroso cambiamento sociale.

Un photoreporter giapponese in visita nel Vietnam da un paio d’anni liberato conosce una ragazzina dello slum che lo introduce nel cuore del suo mondo, mostrandogli l’altra faccia della medaglia della trasformazione socioculturale comunista in atto nel paese. Un regime insensibile e violento, un intero popolo che vive nella povertà e negli stenti, condizioni di vita durissime.

Chiaramente film molto critico e di parte, ma devo dire anche molto bello.

Con un giovane Andy Lau.

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Ciao!

Critico si’, di parte fino ad un certo punto (secondo me, ovviamente e se diamo lo stesso significato a tale termine nel contesto del film). Ricordo -correggimi se sbaglio- il personaggio del funzionario che mostra le cicatrici inferte dalle torture del precedente regime e che pare (a me) rappresentare l’idealismo e l’ansia di libertà di un popolo tradito dalla rivoluzione, magari mancata, ma che partiva da istanze legittime e poteva essere ben diversa da come sarebbe diventata. E se non sbaglio quel personaggio fa anche una brutta fine a conferma che quello spirito di liberazione non ha posto nel nuovo regime…ma qui proprio sto inventando mi sa :frowning: )

Perdonami se sto facendo confusione con un altro film, l’ho visto molto molto tempo fa! :slight_smile:

Oppure ho capito fischi per fiaschi a causa dei sottotitoli inglesi passanti per il cantonese (ho sempre questi dubbi quando vedo un dvd di hong kong! :))

Ricordo (sempre con le avvertenze di cui sopra) anche un’intervista alla regista nel quale ammetteva di aver avuto finanziamenti da un paese per un film che avesse una funzione di propaganda anticomunista. Ma lei dichiaro’ di non aver fatto un film ne’ di propaganda ne’ anticomunista.

Sbagliati o corretti che siano i miei ricordi. Concordo che sia un gran film! :slight_smile:

Ciao!
C.

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I tuoi ricordi sono vividissimi e la tua lettura obiettiva e condivisibile.

Ecco, capisco. Stavo facendo un po’ fatica ad usare la locuzione “di parte”, ma non ne trovavo una migliore.
Da un lato si percepisce come il film parta da un input anticomunista, ma poi la vicenda in sé è così profondamente umana che il film non si risolve in una critica al regime; semplicemente racconta una storia di desolazione ed un popolo infelice, il tutto sullo sfondo della situazione politica sopra descritta. Raccontata così com’era nella sua completezza, mostrando le molte ombre che si estendevano sul paese, senza remora alcuna e senza la paura di trasmettere shock emotivi quando si mostrano gli aspetti più violenti di quel mondo.

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Ciao!

Mi fa piacere che tu la condivida, e anche che il mio cervello non sia proprio del tutto spento! :slight_smile:

[…]

E se non è questa la descrizione di un film eccellente, non so cosa altro possa esserla! :slight_smile: Mi e’ anche venuto voglia di rivederlo! :slight_smile:

Ciao!
C.

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Buona re-visione! :wink: