Brado (Kim Rossi Stuart, 2022)

Renato, proprietario di un ranch in disarmo che vive in pieno degrado, in seguito ad una caduta dallo scontroso cavallo che ha appena rilevato è obbligato a chiamare il figlio Tommaso per provare a domarlo. I due però sono legati da un rapporto di mancata stima reciproca e da tante questioni irrisolte. Gli eventi porteranno ad una rilettura di questa relazione.

Ero rimasto colpito dall’unanimità di giudizi positivi su questo film e ci avevo fatto un pensierino fino a quando un amico mi ha dato una spinta decisiva dicendo che non potevo perdermelo. L’ho quindi recuperato prima che lo ritirassero dalle sale dove è rimasto poco più di due settimane.

A mio avviso è veramente un gioiellino. La riscoperta da parte del padre e del figlio dei rispettivi ruoli non avviene in modo scontato e melassoso ma attraverso un processo duro, pieno di spigoli. Alcuni misurati flashback, interpretati dal vero figlio di Kim Rossi Stuart, contribuiscono a rendere più tangibili i tormenti di Tommaso alle prese con un padre cerbero. Si arriva lentamente al finale che può sembrare un artificio furbetto per la chiusura ma a mio avviso è il sigillo idoneo non banalizzare questa storia di travaglio e redenzione.

La regia è perfetta, così come la fotografia che ho trovato da urlo. Gli attori sono tutti al top ma se da Rossi Stuart te lo aspetti nelle scene di “sbrocco”, clamorosa a mio avviso è la prova di Saul Nanni per una parte che è la più difficile del film.
Azzeccatissime anche le musiche di Andrea Guerra, un commento sonoro centratissimo e mai invadente.

Se potete, recuperatelo in qualche cinema d’essai perchè merita una visione in sala.

P.S.: Brado è il nome del ranch

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io sinceramente ho trovato scene di una gratuita crudezza non mi ha convinto la storia in toto . si okay Saul Nanni e’ bravissimo ma non riesce a tenere in piedi tutto il film da solo…

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Anche secondo me è un film che vale assolutamente la pena di vedere. Sì, come dice @kaciaro è piuttosto crudo e a tratti anche pesantuccio, ma oggettivamente è una prova attoriale memorabile per entrambi i protagonisti. Poi non sorvoliamo sul fatto che sia un un prodotto italiano, quindi ben vengano esperimenti di questo tipo, altrimenti non avremmo più diritto di lamentarci delle solite commediole mediocri.
Questo è un film drammatico con la D maiuscola. Lascia un amaro in bocca incredibile, ma quando poi ci ricordiamo che è un film allora capiamo che il vero valore di questo lungometraggio sta nel lavoro artistico che c’è dietro. Kim Rossi Stuart si conferma anche un ottimo regista oltre che bravo attore.

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Mi accodo all’entusiasmo, lo avevo addocchiato da tempo e questo topic è stata la spinta giusta per vederlo, complice il fatto che sia attualmente disponibile aggratis su primevideo.
La crudezza delle scene che dice @kaciaro credo sia totalmente compatibile con la storia stessa, a chiudere il cerchio nella maniera giusta.
Sorprendente la maturità registica e di recitazione di Kim Rossi Stuart mi rendo conto che l’ultimo film che avevo visto con lui indossava un Kimono d’oro, fate un po voi.
Mi è piaciuto molto l’escamotage del finale, di chiudere con padre figlio che cavalcano al chiaro di luna, enfatizzando un ricordo indelebile e un culmine della loro vita.
Bravissima anche Viola Sofia Betti, che presumo abbia perfettamente interpretato sé stessa, per gli influencer del forum che volessero seguirla su instagram:

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