Renato, proprietario di un ranch in disarmo che vive in pieno degrado, in seguito ad una caduta dallo scontroso cavallo che ha appena rilevato è obbligato a chiamare il figlio Tommaso per provare a domarlo. I due però sono legati da un rapporto di mancata stima reciproca e da tante questioni irrisolte. Gli eventi porteranno ad una rilettura di questa relazione.
Ero rimasto colpito dall’unanimità di giudizi positivi su questo film e ci avevo fatto un pensierino fino a quando un amico mi ha dato una spinta decisiva dicendo che non potevo perdermelo. L’ho quindi recuperato prima che lo ritirassero dalle sale dove è rimasto poco più di due settimane.
A mio avviso è veramente un gioiellino. La riscoperta da parte del padre e del figlio dei rispettivi ruoli non avviene in modo scontato e melassoso ma attraverso un processo duro, pieno di spigoli. Alcuni misurati flashback, interpretati dal vero figlio di Kim Rossi Stuart, contribuiscono a rendere più tangibili i tormenti di Tommaso alle prese con un padre cerbero. Si arriva lentamente al finale che può sembrare un artificio furbetto per la chiusura ma a mio avviso è il sigillo idoneo non banalizzare questa storia di travaglio e redenzione.
La regia è perfetta, così come la fotografia che ho trovato da urlo. Gli attori sono tutti al top ma se da Rossi Stuart te lo aspetti nelle scene di “sbrocco”, clamorosa a mio avviso è la prova di Saul Nanni per una parte che è la più difficile del film.
Azzeccatissime anche le musiche di Andrea Guerra, un commento sonoro centratissimo e mai invadente.
Se potete, recuperatelo in qualche cinema d’essai perchè merita una visione in sala.
io sinceramente ho trovato scene di una gratuita crudezza non mi ha convinto la storia in toto . si okay Saul Nanni e’ bravissimo ma non riesce a tenere in piedi tutto il film da solo…
Anche secondo me è un film che vale assolutamente la pena di vedere. Sì, come dice @kaciaro è piuttosto crudo e a tratti anche pesantuccio, ma oggettivamente è una prova attoriale memorabile per entrambi i protagonisti. Poi non sorvoliamo sul fatto che sia un un prodotto italiano, quindi ben vengano esperimenti di questo tipo, altrimenti non avremmo più diritto di lamentarci delle solite commediole mediocri.
Questo è un film drammatico con la D maiuscola. Lascia un amaro in bocca incredibile, ma quando poi ci ricordiamo che è un film allora capiamo che il vero valore di questo lungometraggio sta nel lavoro artistico che c’è dietro. Kim Rossi Stuart si conferma anche un ottimo regista oltre che bravo attore.
Mi accodo all’entusiasmo, lo avevo addocchiato da tempo e questo topic è stata la spinta giusta per vederlo, complice il fatto che sia attualmente disponibile aggratis su primevideo.
La crudezza delle scene che dice @kaciaro credo sia totalmente compatibile con la storia stessa, a chiudere il cerchio nella maniera giusta.
Sorprendente la maturità registica e di recitazione di Kim Rossi Stuart mi rendo conto che l’ultimo film che avevo visto con lui indossava un Kimono d’oro, fate un po voi.
Mi è piaciuto molto l’escamotage del finale, di chiudere con padre figlio che cavalcano al chiaro di luna, enfatizzando un ricordo indelebile e un culmine della loro vita.
Bravissima anche Viola Sofia Betti, che presumo abbia perfettamente interpretato sé stessa, per gli influencer del forum che volessero seguirla su instagram: