Dato che lunedì ho visto il film in versione restaurata, giacché era in programma in una delle sale della Cineteca di Bologna, il Modernissimo, mi è sembrato doveroso aprire un thread a riguardo, benché non ci sia molto da dire: un altro grande film di Von Trier, solidissimo e impreziosito dalla fotografia di Roby Muller, il quale vira continuamente verso tonalità fredde e pallide, con un ocra pallidissimo quasi onnipresente negli interni.
Riguardo il finale, ne ho sempre sentito parlar male. Invece io l’ho trovato molto congruo e coerente: l’immagine onirica finale, proprio per il suo appartenere al sovrannaturale, continua a mostrare la realtà diegetica dal punto di vista della protagonista, in una sorta di indiretto libero cinematografico che potrebbe ingannare lo spettatore meno attento, facendogli credere di aver visto un film di un cattolico.
Aneddoto inutile ma gustoso:
Il film non lo ricordo per niente.
Io dico solo questo: all’epoca, il film mi parve un capolavoro assoluto. Adesso, dopo quasi 30(!!) anni, non so se ho voglia di affrontare un’altra visione, magari ribaltando il giudizio. Vigliacco, dite? Può essere. O forse, più semplicemente, saggio e avveduto. L’età, su certe cose e in determinate occasioni, ha la sua importanza e utilità…
Ma no, non è da vigliacchi… A me è sembrato un film ben fatto, perlomeno. Che poi possa non piacere, ci può stare, è ovvio. Però sarebbe bello che tu argomentassi: perché dici che è la saggezza a frenare la voglia di riguardarlo? Non mi sembra sia proprio del pattume. O semplicemente, come sostenuto da molti, ritieni che Von Trier sia solo un paraculo?
Sarò sintetico e sincero, Nik. Temo sia un film che ho decisamente sopravvalutato. Più in generale, ritengo di aver dato troppo credito per anni, al regista danese. Che non arriverò mai a definire incapace, ma un tantino paraculo, senz’altro. Specie per quanto riguarda il suo uso del fattore “sex & violence”. Ne ho parlato in altri thread dedicati a Von Trier…
P.S. Detto questo, i due “The Kingdom” rimangono formidabili. E devo ancora visionare la terza parte, presa tempo fa in br estero…
Capisco, però sono sicuro che se lo riguardassi, non la penseresti in questo modo, perlomeno per questo film saresti più clemente. A me è sembrata una storia corretta e sincera, tutta raccontata dal punto di vista di un’anima buona che ciecamente (e certo ingenuamente, ma non è questo il caso di giudicare la protagonista) percorre la strada che si è imposta di attraversare, nonostante le solite rigidità di contorno, le sopraffazioni, ecc. Mi è sembrato notevole lo sforzo di Von Trier nel raccontare dal di dentro un amore così forte, causato a sua volta da un altrettanto forte sentimento religioso. Non mi sembra ci siano delle furberie… poi è possibile che qualcuno non sia d’accordo con me, ci sta ovviamente.
@Frank_n_Furter Io sono fresco di visione, ma mi sembra abbastanza indimenticabile l’immagine finale, proprio per il suo carattere sovrannaturale (e che lascia allo spettatore troppa libertà pure nella lettura di tutto il film, come già dicevo sopra); e pure i curiosi “colloqui” intrattenuti dalla protagonista con Dio non dico che siano indimenticabili, ma certo nella loro (voluta) goffaggine rimangono impressi; toccante pure che la protagonista, una volta lasciata sola dal marito costretto a stare lontano per via del lavoro, aspetti per un tempo interminabile la sua chiamata in una cabina telefonica esterna.
Nik, sei giovane e ancora “innocente”. Dopo i 40, comincerai a fare anche tu bilanci. Sul cinema, e sulla vita. Nel frattempo, rimane invidiabile la tua abilità di scrittura e l’indubbia capacità di esporre le tue ragioni. Continua così. Il forum, te ne sarà grato…
Certo, capisco quello che intendi, con l’avvicendarsi di altre fasi della vita è possibilissimo che certe cose vengano rivalutate, si dia più peso ad altro e si cerchi qualcos’altro anche nel cinema. Sono sicuro tu abbia ragione, e rispetto la tua “severità” verso Von Trier
Grazie comunque @Zardoz, sei sempre molto caro