Titolo: Fermata D’Autobus (Bus Stop)
Regia: Joshua Logan
Anno: 1956
Paese: Usa
Durata: 96’
Cast: Marilyn Monroe, Don Murray, Arthur O’Connell
Produzione: Twentieth Century Fox
Link IMDB: http://www.imdb.it/title/tt0049038
Fermata D’Autobus si ispira a due opere teatrali di William Inge, People in the Wind e Bus Stop. Il film uscì nel '56, e nella stagione televisiva '61-'62 la ABC ne fece una serie. Vicenda a metà strada tra la commedia e il dramma, con ambientazioni western, pur se non “tipicamente” western. Abbiamo un cowboy aitante, una cantante da saloon ed abbiamo i rodeo, ma non abbiamo sceriffi, villaggi, diligenze, indiani e sparatorie.
Il personaggio di Chérie ha molti punti in comune con la Monroe, per questo infatti pare che Marilyn si innamorò del ruolo, ad oggi considerato una delle sue migliori prove in assoluto. Le due donne tentano disperatamente di farsi rispettare e conoscere per il proprio talento artistico, la propria sensibilità, la propria intelligenza, ambiscono a raggiungere Hollywood e ad affermarsi come attrici stimate, tuttavia il mondo pare tenerle in considerazione esclusivamente per il conturbante aspetto fisico; la bellezza diventa quasi una condanna per l’anima di Chérie (e Marilyn). Entrambe desiderano che l’uomo della loro vita sia innanzitutto dolce e caritatevole, generoso d’animo e capace di badare alla propria donna, un bisogno di protezione e sicurezza che accompagnerà la Monroe per tutta la vita. Chérie e Marilyn sono forti e deboli al contempo, la loro sensibilità è spiccatissima, e il loro passato è stato burrascoso.
In questa ottica, diventa struggente e divertente al contempo la scena nella quale Marilyn canta la canzone “That Old Black Magic”, mentre tutto intorno a lei gli avventori del laido saloon nel quale si esibisce sbrigano rumorosamente i propri affari. Marilyn canta e si muove un po’ goffamente (anche stonando) proprio a sottolineare l’ingenuità e la semplicità del suo personaggio, che esprime sensualità ma anche tenerezza. Per immedesimarsi nel personaggio Marilyn imparò addirittura a parlare con l’accento del sud, scelse costumi di scena poveri e calze strappate, e un trucco di gesso maldestro (infatti pare imbalsamata).
Complessivamente la recitazione degli attori sale sopra le righe, soprattutto quella dei due protagonisti, ma il taglio “provinciale” della storia lo richiedeva. Bella prova da parte di Arthur O’Connell, il Virgilio (di nome e di fatto) che scorta e conduce Bo attraverso le selve della vita adulta (da un punto di vista anagrafico e dei sentimenti). Il suo è un personaggio ironico, ai limiti del comico, e aiuta a stemperare i momenti più drammatici del film (concentrati soprattutto nella seconda parte). Anche Marilyn evidenzia un discreto talento comico.