Ho rivisto con grande interesse questo film “famigerato” nel bellissimo bluray Unearthed, un bell’upgrade dopo averlo guardato a suo tempo prima nel vcd hongkonghese (in mandarino senza sottotitoli) e poi nel dvd americano (solo doppiaggio inglese), entrambe le versioni caratterizzate da una qualità video mediocre.
Che dire? Il film è espressione della cultura del suo tempo, non solo per quanto riguarda la sensibilità verso la violenza sugli animali ma anche riguardo alle tematiche approcciate (il capitalismo rampante, l’edilizia spregiudicata al suo picco, una città ed una società in forte espansione caratterizzate da ingiustizie e disuguaglianze economiche). Durante gli scavi delle fondamenta di un modernissimo complesso edilizio di lusso vengono ritrovati in una fossa migliaia di serpenti. Invece di chiamare le autorità competenti per farli rimuovere, il palazzinaro di turno ordina di sterminalrli brutalmente, a colpi di zappa e di pala, con la ruspa, con qualsiasi mezzo disponibile. Dopo il massacro però la natura si ribella e una nuova moltitudine di serpenti raggiunge il sito, spinta da una volontà di vendetta e di rivalsa contro il genere umano, facendo strage prima degli operai che lavorano al progetto e poi dei ricchi abitanti dei nuovi appartamenti.
La trama è semplice e pure ingenua ma la vera potenza del film sta nelle immagini. Gli attori sono letteralmente sommersi da una marea di serpenti, la scelta di non sfruttare effetti speciali ma di usare rettili veri in tale quantità è impressionante (nei bonus del bluray un’intervista a uno stuntman rivela i retroscena dal punto di vista di chi recitava: i dolorosissimi morsi che erano all’ordine del giorno, il fatto che il gettarsi su una massa di serpenti faccia male, in quanto le loro ossa dorsali sono durissime, le scene di panico e la vera angoscia provata sul set) e sicuramente costituisce l’elemento da cui scaturisce il fascino primordiale di questa pellicola.
A livello etico, il discorso diventa complesso, visto e considerato che degli esseri viventi in carne ed ossa vengono utilizzati come oggetti di scena ed uccisi in grande quantità nelle maniere più atroci: squoiati vivi, schiacciati con le ruote delle automobili, tagliati a metà con pale e zappe (in un’occazione anche con una katana!), schiacciati con piedi e oggetti pesanti, dati in pasto a manguste, massacrati a bastonate, bruciati vivi, martoriati con la pala di una ruspa e, dulcis in fundo, spezzati a metà a morsi! Da amante degli animali non mi scandalizzo perché, come detto poco sopra, bisogna contestualizzare il tutto e capire che all’epoca in quella cultura la sensibilità verso gli esseri viventi era diversa. Io personalmente non vedo molta differenza nell’uccidere un animale per finalità spettacolari o per mangiarsi una fiorentina al ristorante. In entrambe i casi si tratta di vezzi superflui e non è un gesto legato alla sopravvivenza. Il fatto che poi dalla succitata intervista si evinca che dopo la lavorazione troupe ed attori si mangiavano i serpenti ammazzati non mi tange, come detto mi scandalizza egualmente il farli in padella o l’usarli come movie props. Per quanto eticamente contrario allo sterminare così gratuitamente quei serpenti, posso tranquillamente guardarmi il film senza giudicarlo aprioristicamente, come posso stare a tavola con un non vegetariano senza fargli la morale e rompergli i coglioni mentre mangia i suoi cadaveri.
Questioni etiche a parte, bisogna ammettere che gli ultimi 20 minuti del film, con l’orgia finale a base di serpenti e sangue, è una visione apocalittica di grande impatto, una montagna russa allucinante senza un attimo di tregua che resta impressa nella memoria dello spettatore.
Il bluray contiene la versione cinematografica taiwanese, un cut fatto per l’occasione denominato “cruelty free” e una versione “alternativa”, con un master SD di bassa qualità che dura una manciata di secondi in più e che contiene qualche inquadratura un po’ più spinta sul versante sexy (inquadrature di seni e similia).
Ho scoperto, facendo qualche ricerca, che il film ha avuto anche una versione koreana con scene apposite girate in loco (con una diversa protagonista femminile), chiamata War Between Men and Snakes, che fu pubblicata in VHS in korea. Non riesco però a trovarla da nessuna parte, qualcuno ce l’ha? Segnalo inoltre che su YouTube è disponibile un’assurda versione hindi (che dura all’incirca un quarto d’ora in meno) nella quale di quando in quando compaiono, completamente a casaccio, delle sequenze in computer grafica scadentissima con dei serpenti giganti.
Infine un plauso al bel documentario presente nel bluray, della durata di un’ora e un quarto, sulla nascita e lo sviluppo del cinema horror a Hong Kong e Taiwan, con interviste a diversi critici cinematografici americani ma anche a due degli attori che hanno partecipato al film.