Camminacammina (Ermanno Olmi, 1983)

Ho visto il film tramite ciuchino.
Era una videoregistrazione televisiva dalla Rai.
Film lungo e a volte pesante, però con un certo suo fascino, nel cercare di narrare la storia misteriosa dei Magi con una messa in scena popolare.
Su Amazon esiste un Dvd del suddetto (praticamente 40 euro), ma non so.

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Non ci crederete, ma per breve tempo fu vm14:

La 6^ sezione della Commissione di revisione cinematografica, visionato il film e constatata l’assenza dell’interessato alle ore 22, (…) all’unanimità esprime parere favorevole per la concessione del nulla osta di proiezione in pubblico, con il divieto per i minori di anni 14 a causa di battute volgari assolutamente gratuite (articolo nove, primo comma, primo punto del regolamento)

Revocato poco dopo:

Il giorno 12 maggio 1983 si è riunita la commissione di appello costituita dalle sezioni sesta e settima (…). Visionato il film e sentito il rappresentante della produzione, la commissione esprime parere favorevole alla concessione del nulla osta di proiezione in pubblico senza limiti di età, a modifica del parere espresso dalla commissione di primo grado, rilevando che le poche espressioni qualificate volgari in primo grado sono contenute in un contesto linguistico di carattere popolaresco non certamente idonee a turbare la sensibilità evolutiva dei minori degli anni 14.

Tanto per cominciare non è un film per ragazzi. Nel senso che un minore di 14 anni, ma anche un maggiore, francamente non vedo come potesse essere attratto da un film simile. E poi rimane il fatto che considerando l’ambiente in cui si svolge il film non so quale tipo di linguaggio si aspettassero.

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magari genericamente si sapeva a grandi linee che era un film sui re magi e le famiglie senza stare troppo a informarsi e indagare (come difatti si usava allora) ci portavano i figli anche di molto sotto i 14 che parolacce non ne avevano ancora mai udite

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Le parolacce sono comunque limitate.
E rientrano nel discorso di Olmi di fare un film popolare, andando praticamente oltre a L’albero degli zoccoli.

Comunque esisterebbe una versione di 5 ore per la Tv. Trasmessa una volta e poi… poof!

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Ieri ho rivisto il film.
Confermo che è un film lento, e riflettendoci molto più radicale, nel racconto e nella messa in scena, de Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini.
Quello che però trovo errato, è l’incipit. Olmi vuole mettere in evidenza, con la preparazione degli attori e l’altoparlante che specifica, che gli spettatori vedranno una rappresentazione. Ok, però dopo questo incipit, dove non si capisce nemmeno in che frangente storico si svolge, non c’è più un rimando alla finzione, ma si chiude con il ritorno del gruppo di credenti al proprio paese.

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