Caro papà (Dino Risi, 1979)

quello che si definisce, senza mezzi termini, un brutto film
le premesse sono buone ma ci si addormenta quasi subito a causa di una sceneggiatura piatta e banale
Gassman è sempre un piacere da vedere, e anche questa volta non delude, ma da solo non basta a salvare una pellicola tutto sommato inutile
il resto del cast peraltro non lo aiuta

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Totalmente d’accordo con te. Un pessimo film, che banalizza un tema serio come lo scontro generazionale.

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Sì, in effetti non è un bel film anche se per me un Gassman+Risi ha (quasi) sempre un suo perché. La sensazione verso questo film è un po’ la stessa che mi fa provare “il profeta”: sceneggiature inadeguate nell’affrontare le correnti “rivoluzionarie” giovanili. Non so se per voluto dileggio verso quei fenomeni (in cui velocemente arrivano stoccate anche alla discomusic, alle comunità induiste, al cittadino armato) o proprio uno spirito reazionario tra attempati vs giovani. O magari gliene fregava fino ad un certo punto e sono stati usati solo come pretesto per le vicende…

Gassman è sempre un piacere però devo dire che -per me- spesso pare spesso ingabbiato in quel personaggio vile, affarista, patriarcale (che per carità, esistevano ed esistono). Da amatore ho un vago perplesso sul premio David di Donatello del '79. Perplesso anche sul padre toscano di Tordi.

Madia è una bella faccia ma è ovviamente esaltato dal doppiaggio di Giuliani (di cui ricordo una piccola polemica al riguardo). Simpatica la presenza di Del Papa nel ruolo di autista ed i siparietti con la servitù nera. Oltre ai New Trolls!


La gag della rapina in banca anticipa la stessa (ampliata) ne “la casa stregata” (di 3 anni successivo a questo film).
Per me non è molto riuscita la scena
dell’attentato: con 'sti colpi di pistola sparati a distanza con Gassman ormai a terra. Ma poi perché andare in Canada per sparargli?

il finale comunque non è malaccio

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