Cars - Motori ruggenti (John Lasseter, 2006)


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Il primo Cars… ricordo che non mi piacque la prima volta che lo vidi, non so perché. Ora che mio nipote mi ha costretto a rivederlo altre 46 volte circa devo dire che stranamente lo trovo bellissimo, divertente soprattutto. Bah

Visto un po’ di tempo fa con la figlia, anch’io l’ho trovato splendido, soprattutto per quell’alone di nostalgia sulla vecchia america, spazzata via dalle autostrade. Certo, la trama principale è alquanto lineare e semplice, ma la realizzazione è impeccabile. Gran cast di voci, da Owen Wilson a Paul Newman, George Carlin & Michael Keaton.

Mi piacque un sacco e ricordo che il blu ray (che peraltro era uno dei primissimi che vedevo) mi lasciò davvero di stucco facendomi capire che per i film di animazione di questo tipo era un supporto dalle potenzialità incredibili.

Ricordo un extra molto carino sul blu ray dove veniva mostrato l’incredibile lavoro dell’artista grafico che realizzava tutti i loghi che si vedono nel film, anche per mezzo fotogramma. Tutte le etichette di flaconi e bottiglie, manifesti, sponsor sulle macchine… Un lavoro monumentale del quale uno non riesce a rendersi conto pienamente quando vede il film.

Il sequel, invece, lo ricordo brutto forte.

Non sapevo che fosse l’ultimo film di Paul Newman, nonché quello che ha più incassato nella sua carriera (460ml).

Visto solo una volta all’uscita in sala, non mi aveva entusiasmato.
Fatta salva la meraviglia tecnica e la mostruosa bravura degli animatori, tutte cose sempre garantite (e del resto con budget monstre di 150-200 milioni vorrei pure vedere) a livello narrativo da molti anni i film della Pixar hanno assunto gli stessi problemi dei blockbuster tradizionali. Si sono fatti lunghi e verbosi, fatta eccezione per WALL-E che per me è il loro capolavoro.
Questo Cars non fa eccezione e per quello che ricordo è un film che soffre l’assenza di un antagonista che smuova un po’ lo script, molto statico (e verboso). Poi anche il concept delle macchine parlanti, mah.

Per me ora la Pixar dà il meglio di sé nei corti, dove la combinazione di bravura tecnica e sintesi narrativa (e pure la minor necessità di fare l’incasso miliardario) produce risultati fantastici, vedi il recente, esilarante Partysaurus Rex.