Cerrato contro l'hard a 360° [hardticolo, 1978]

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…Ebbi a definire codesti sinistri figuri “occhialuti e arcigni omarini che si ergevano a paladini della moralità e castigatori dei mali costumi”.

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quest’articolo fotografa molto bene lo spirito democristianoide dell’epoca e risponde a tutti gli sbalordimenti di rodar per divieti sperequativi imperversanti in quegli anni. d’altronde sempre in quel periodo avevano luogo anche in radio assurdità del genere:

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Ovviamente a questo Bertè l’idea che Radio 3 è sempre stata seguita da un pubblico adulto e culturalmente sopra la media perciò in grado di recepire determinati discorsi in maniera diversa (certamente più aperta) da quelli della casalinga di Voghera non venne in mente.

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Sono d’accordo sul fatto che alcune tv locali esagerarono indubbiamente, ma la pretesa di dire a persone adulte e vaccinate che pagano le tasse e che possono pure andare in guerra se necessario cosa va bene e cosa va male è inaccettabile.

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In realtà il giudice Nicola Cerrato era un magistrato progressista, criticato all’epoca da destra per la sua presunta permissività. Sui sequestri, bisogna dirlo per onestà, si limitava ad applicare la legge con un certo raziocinio, niente a che vedere con l’imbecillità dei vari sequestratori moralisti alla Salmeri e Lojacono. Per chi fosse interessato, nel libro ‘Luce rossa’ si raccontano ampiamente le vicende legate a Cerrato e ai suoi sequestri.

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Una cosa non ho mai capito e continuo a non capirla: se c’era una commissione censura che prevedeva il rilascio o no del visto, perché poi un magistrato (anche senza tramite denunce) poteva permettersi di far sequestrare ciò a cui era stato data via libera da un organo dello Stato? Allora la commissione censura a che serviva?

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Non so chi disse di questi “moralizzatori dell’ultima ora” “…ho 52 anni, gioco a pallone tutte le domeniche, modestamente fotto ancora (sic!) ma questi qua (maggiorenni e consenzienti, aggiungo io) fanno delle schifezze immonde (arisic!)” Espressione che dice tutto circa il livello cultural-retrogrado di certi personaggi

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L’Italia, per molti aspetti, è una nazione meravigliosa. Clima, cibo, cultura, luoghi da visitare. C’è solo un piccolo problema : gli italiani. Ho detto tutto. Anzi, troppo… :skull_and_crossbones::skull_and_crossbones::skull_and_crossbones:

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Vabbè, il clima no, ma il cibo, la cultura e il cinema lo fanno gli italiani stessi. Che poi bisogna capire una cosa, qui la censura ebbe molto da ridire con la sessualità, vuoi perché c’è il Vaticano, vuoi per morale cattolica, ma se in Francia non facevano problemi a film pornografici (almeno fino a un certo punto) o comunque sia a tette e culi erano molto più rigidi per cose decisamente più serie. Soprattutto per cose che le riguardano direttamente. Vedete il caso di due capolavori come Orizzonti di gloria e La battaglia di Algeri. Ma anche per film decisamente più leggeri come Niente di grave suo marito è incinto. Ora possiamo discutere sul titolo idiota, sul doppiaggio cretino (almeno in alcuni punti) ma la versione italiana contiene il finale originale. In Francia non lo accettarono. E ancora La donna scimmia film per cui Ferreri, per la versione francese, dovette girare un finale normalizzante. Oppure i casini che accaddero in Germania per Maladolescenza. Qui non mi sembra che accade qualche cosa. Forse perché in Italia alla fin fine era stato preso per quello che era: un film cretino e basta. Per non parlare della ‘libera’ Gran Bretagna che censura, vieta e taglia a spron battuto (certo non più come una volta, ma quando escono certe edizioni inglesi di certi film bisogna stare molto attenti). Vi ricordo che un film culto come Il selvaggio in Gran Bretagna venne bandito fino al 1967. Da noi non ebbe problemi.
Non voglio fare l’avvocato degli italiani ma mi sembra che a volte ci facciamo del male auto denigrandoci sempre.

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Come si dice: Tante teste tanti cervelli. Già uno che a 52 anni si vanta di fare ancora sesso è a dir poco patetico. Voglio dire, che hai bisogno di dirlo? Ma questo è un altro discorso.

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Hai in gran parte ragione, Rodar. Specie quando tiri in ballo Germania e soprattutto Gran Bretagna, per le commissioni censura. Ma ogni qualvolta sento “abbiamo il Vaticano”, la mia risposta immediata è “puttanata!”. Additare come “giustificazione” la Santa Sede, quando si parla di certe cose, non regge, o almeno non regge da un paio di decenni minimo. Lo dico non solo da convinto agnostico bestemmiatore bisex, ma proprio da essere umano. Se in Italia non si riescono a raggiungere certi traguardi, che innanzitutto i politici facciano un sincero esame di coscienza. Il resto, sono solo chiacchiere da talk show. Rai1, Rete 4,o Canale 5, scegliete voi… :persevere::smiling_imp::roll_eyes:

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Riguardo il Vaticano e la morale cattolica mi riferivo ai tempi andati. Oggi come oggi effettivamente, e per fortuna, chi ci bada più?

Meno male che scrivi ancora ‘bisex’ e non ‘fluido’. :grin:

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A leggere l’articolo infatti Cerrato mi pare molto pragmatico e riconosce l’evoluzione delle morali allora in corso. Ma la legge era quella, purtroppo. Poi col tempo tra Corte Costituzionale e magistrati più molli la situazione cambiò (per fortuna)…

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Quando sento il termine “fluido”, mi cadono le palle. Altro che lamentarsi del Vaticano… :persevere:

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In realtà i magistrati visionavano e, se ritenuto osceno, sequestravano il film solo in seguito alla denuncia di privati cittadini o associazioni. Ma, fatta la legge, trovato subito l’inganno: spesso c’era infatti una sorta di alleanza occulta tra i magistrati più oscurantisti e questi fantomatici gruppi (perlopiù sodalizi cattolici, autonominatisi “associazioni per la difesa della pubblica moralità”).

Il procuratore dell’Aquila, il famigerato Bartolomei (soprannominato “il Torquemada d’Abruzzo”) si vantava già nel 1980 - dunque proprio agli inizi dell’hard in sala - di aver compilato personalmente una lista di oltre 200 film osceni da sequestrare (ma quindi li aveva visti tutti?). Fortunatamente il pensionamento del magistrato per raggiunti limiti di età interruppe questo suo furore censorio (ma un paio d’anni dopo arrivò Lojacono che sequestrò davvero 189 film, bloccando tutto il settore per alcuni mesi e costringendo le sale a luci rosse a proiettare vecchi soft).

Segnalo, come curiosità, che nel demenziale film di Marcello Troiani Massimamente folle (1983) viene celebrato un ironico brindisi proprio alla memoria del giudice Bartolomei, allora da poco scomparso.

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e ben prima di lojacono, ecco l’agguerrito bartolomei già nel 74:

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