Ciao Mario!

E’ morto Mario Poltronieri, la F1 perde la sua voce storica

Si è spento all’età di 87 anni l’ex pilota e giornalista che dal 1971 al 1994 aveva appassionato milioni di italiani ai gran premi delle quattro ruote

http://www.repubblica.it/sport/formulauno/2017/01/18/news/la_f1_perde_la_sua_voce_addio_a_mario_poltronieri-156336823/

Non so quanti se lo ricorderanno, ma per me Poltronieri ERA la F1, come Pizzul & Ameri il calcio. Con tutto che si diceva che portasse rogna alle rosse, e che il suo modo di commentare fosse narcotizzante, celebre la sua comparsata in un fumetto di Topolino col nome di Bolsonieri.

Poltronieri e Zermiani, impossibile dimenticarli anche per chi - come me - non ha mai cagato la Formula 1 più di quel tanto.

In anni più recenti Poltronieri ogni tanto era ospite su Telenova nella loro trasmissione sui motori.

Era la vecchia scuola dei commentatori della Rai, gente che ancora sapeva fare il suo lavoro senza eccessi, poltronieri, pizzul, martellini, urban (moto), Paolo valenti e lo staff di 90esimo minuto, Mario camicia (golf).

Parole sante. Ripeto, i motori mi interessano ben poco, ma sentire la differenza tra Poltronieri e un Guido Meda oggi (con le moto, ok) fa salire il nervoso.

Idem Pizzul-Caressa ecc.ecc.

Ormai sono anni che vanno di moda i commenti “urlati” conditi da sei chili di nozioni tecniche al minuto, in ogni sport. Per tanti versi preferivo le cronache monotòne di una volta, dove la rovesciata era una rovesciata e non la bicicleta e via dicendo. Ma forse sono solo io che sto invecchiando… :smiley:

Nessuno qui, neanche i più anziani, si ricorda del predecessore di Poltronieri come voce Rai della Formula 1? Era il compianto Piero Casucci, ancora più pacato di Poltronieri.

Poltronieri iniziò come “voce dai box”, mentre Casucci era in postazione centrale. Poi nei primi anni '70 Poltronieri divenne voce titolare, e Casucci lasciò la Rai, tornò al giornalismo scritto e morì nel 1993. Per chi è curioso e vuole saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Casucci

Si io mi ricordo di Piero Casucci che commentava le corse automobilistiche di F1 con mio padre le seguivo sempre anche sulla radio!. Ho inoltre due suoi libri sempre sullo stesso argomento.
Era un mondo di commentatori sportivi con una dizione perfetta dei grandi professionisti.
Pochi si ricordano che Poltronieri è stato da giovane oltre, che commentatore sportivo, anche un valente pilota e collaudatore della Abarth. Sulle vecchie riviste di automobilismo della fine degli anni cinquanta era chiamato l’uomo dei record su pista.

Bravo Raffaele, quanti ricordi… Magari tu ti ricordi anche di Alberto Nicolello (grande telecronista di sci, soprattutto alle Olimpiadi di Sapporo 1972…).

Poltronieri era un po’ meno preciso e meno formale di Casucci. Quest’ultimo era sempre molto composto, oggi uno come lui sarebbe improponibile come telecronista sportivo…

Prima di diventare commentatore sportivo Poltronieri mi sembra fu anche rallysta con l’Alfa Romeo Giulia

Comunque nomen omen Poltronieri mi fa tornare in mente i dopo pranzi invernali sulla poltrona ad abbioccarsi guardando la formula 1, certo forse quelli di adesso esagerano con la verve ma lui era un pò troppo dall’altro verso

Non molto tempo fa ho rivisto su RaiSport una sua telecronaca primi anni 80, che mi ha fatto quasi tenerezza

Prime sperimentazioni del computer come cronometrista, che quando non si impallava (mediamente un giro sì e uno no) dava tempi alla cazzo, i telecronisti non si fidavano e cronometravano loro facendo battutine sarcastiche sul fatto che dicevano che i computer avrebbero sostituito l’uomo (sic)

Oppure ancora meglio cronometravano a occhio, commenti del tipo che Arnoux aveva recuperato tra i 3 e i 5 secondi negli ultimi giri, tutto molto bello

Come nome non lo ricordo però ricordo bene il grande Thöni a Sapporo 1972 quindi avrò senz’altro sentito e visto la telecronaca. Thöni e Gros erano dei grandi campioni di quei anni indimenticabili.
Ora non seguo quasi più le telecronache sportive sono uno dei pochi a non avere Sky, mi capita solo di seguire non sempre i gran premi di F1 e i campionati del mondo di calcio ma solo per tradizione … ero piccolo ma ho cominciato con Inghilterra 66!
Oggi lo stile delle telecronache è cambiato…mi piaceva più il vecchio stile . Sarò nostalgico!
Ti ricordi di Paolo Valenti? seguivo 90 minuto dall’inizio penso dal 1970 o 71. Mi ricordo che Valenti era stato anche presentatore di altre discipline sportive.

ROFL

Altra cosa surreale di quei tempi è quando Poltronieri dava la linea a un tizio ai box, di solito Zermiani ma ricordo distintamente pure una certa Stella Bruno, e si sentiva una parola su dodici all’incirca, perché per il resto del tempo il discorso era totalmente coperto dal rumore da 300 decibel della auto che passavano.

Sì Mario ho appena parlato con Forghieri, il cambio gomme dovr [VVVOOOOOOOOOOOOOOMMMMM] …pochi giri, a te la linea


Non credo ci sia un solo maschio italiano sopra i 30 anni che non ricordi Paolo Valenti, anche andando a cercarlo nelle caverne.

Era l’uomo più odiato d’Italia dopo Andreotti, perché tutti aspettavano di vedere i goals della propria squadra e lui prendeva tempo in modo orribile, chiaramente lo faceva per motivi tecnici e non perché gli girasse di farlo, però intanto.

Siamo in due. Da quando è morto Adriano De Zan non seguo più neanche il ciclismo, che era la mia passione (da spettatore) sin da bambino.

Io mi ricordo come fosse oggi la sconfitta con la Corea del Nord, rete del “dentista” Pak-doo-Ik. Telecronaca splendida di Nicolò Carosio. Carosio mi piaceva così tanto che da ragazzino sono andato sotto casa sua per cercare di incontrarlo. E ci sono riuscito, perché poco dopo è uscito di casa, e gentilissimo si è fermato a parlare un po’ con me. Non so quanti giornalisti sportivi di oggi dedicherebbero un po’ di tempo a parlare con un ragazzino che li ferma per strada… Ma adesso basta, se no facciamo la figura dei vecchietti sulle panchine del parco… :smiley:

Carosio era un altro grande professionista. Ai giorni nostri penso che i giornalisti sportivi non siano più seguiti dai ragazzi per un autografo.
E poi non avrebbero tempo per fare un autografo!
Veniamo da un altra epoca ed è un dato di fatto. :slight_smile: e cominciamo ad avere i nostri anni e dei capelli bianchi no ne parliamo.

Stella Bruno :smiley: poi pensi che sti personaggi li pagano e ti passa la voglia di ridere…
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Stella_Bruno

Per quanto riguarda le telecronache…io preferisco tutta la vita quelle moderne, con la coppia di conduttori di cui uno televisivo e l’altro tecnico, ed un minimo di emotività che accompagna quello che succede sullo schermo, nel calcio, nei motori, in generale in qualsiasi sport.
Urban, che commentava un duello all’ultimo giro con la stessa intensità del giro di schieramento, riuscì quasi a farmi smettere di guardare le gare, a suo tempo…poi oh sarà una questione di gusti, e comprendo che un Meda possa a volte risultare eccessivo, ma non capisco come si faccia a preferire una telecronaca alla Urban in sport emozionali come le moto.
Discorso diverso nel calcio, per esempio, dove il ritmo “a strappi” permette digressioni tecnico tattiche e quant’altro, a me per dire non frega una ceppa degli aneddoti sui calciatori, ma mi piace quando fanno l’analisi tattica della partita in corso (Zaccheroni per esempio, bravissimo), facendoti comprendere meglio cosa sta succedendo.
Devo però ammettere che il mio preferito di tutti i tempi resta il Pecci delle prime 2-3 partite dell’Europeo 2000, con “Tugay perso” i portieri turchi ottomani ed altre perle che ora non ricordo :smiley: avvertire il palpabile disappunto della cariatide Pizzul al suo fianco non aveva prezzo

Eraldo Pecci IDOLO indiscusso, meriterebbe una emoticon personalizzata qui su GdR.

Un’altra battuta agghiacciante durante Euro 2000 l’aveva fatta sull’attaccante del Belgio Mpenza, una roba tipo Mbo, mpenza un po’ o qualcosa del genere. Pizzul era rimasto zitto per 30 secondi, credo :smiley:

Vabbè, ma Urban non fa testo. Era uno dei peggiori telecronisti dell’epoca, noiosissimo e forse anche poco competente. Ma volete mettere, onestamente, le emozioni date da Adriano De Zan con Moser, Saronni o Pantani, con le telecronache-valium del ciclismo odierno? O le telecronache dell’atletica di Paolo Rosi con l’arroganza insopportabile del telecronista attuale, il saputello Bragagna?

Sì Bragagna è irritante. Non dico che non ne sappia, perché mi pare che ne sappia a pacchi, ma ha un tono saccente di rara antipatia. Oltretutto zittisce ed interrompe sistematicamente la sua seconda voce (non conosco il nome, un signore di una certa età comunque).

Poi la sua mania di pronunciare i cognomi stranieri come si pronunciano in origine. Spocchiosa, e con l’unico risultato di mettere spesso in difficoltà lo spettatore italiano, al quale - in teoria - dovrebbe rivolgersi.

Bragagna è irritante nè più nè meno come il 90% degli insegnanti di atletica leggera, perlomeno di un certo periodo, secondo cui la disciplina loro era tutto e tutti gli altri sport erano merda

O volendo anche come certi appassionati di montagna, che se non fai a piedi 7 passi in un giorno, fermandoti al rifugio per mangiare 4 piatti di polenta e bere un fiasco di tocai e 12 grappe non sei nessuno e sono seccati di dover respirare il tuo stesso ossigeno

Ciò detto Pizzul mi era simpatico nella sua profonda bizzarria, ma per me il migliore è stato bisteccone Galeazzi, quanto meno per il fatto che quando c’era da emozionarsi lui era il virtuale capotavola

Il bello di urban erano proprio le telecronache assurde, il giro finale era commentato con la stessa enfasi del giro di allineamento… :smiley:

Mi viene in mente l’ipocritissimo Mauro Corona, che a parole è quello che dici tu ma che ormai vive nei corridoi degli studi televisivi