Regia:[/b][/i] Robert Hossein Con: Robert Hossein, Michéle Mercier, Anne-Marie Balin, Daniele Vargas, Guido Lollobrigida , Serge Marquand (Larry Rogers), Pierre Colett, Chris Huerta, Michel Lemoine, Philippe Baronnet, Pierre Hatet, Angel Alvarez, Benito Stefanelli, Charly Bravo, Ivano Staccioli, Antonio Molino Rojo, Jose Canalejas, Lorenzo Robledo , Beatrice Altariba, Maria Gustafson, Simón Arriaga, Alvaro de Luna. Musiche: Andre Hossein Data di uscita italiana: 19/04/69
“Cimitero senza croci” è del 1968 o 1969 ?
Wheeling
Une corde, un Colt (25.01.69 - 90’) - naz.: Francia/Italia - regía: Robert Hossein - v.c. n. 53374 del 08.03.69 - m. 2471 - ppp: 19/04/69 - c. pr.: Films Copernic, Paris (Francia) / Loisirs du Monde, Paris (Francia) - c. compr.: Fono Roma.
In Italia: Cimitero senza croci - In Germania: Friedhof ohne Kreuze (27.02.70 - 84’) - In Spagna: Una cuerda, un Colt (Madrid, 06.71)
Grazie per la gentile risposta e il prezioso link che non conoscevo.
In effetti avevo trovato su IMDb “Italy 19 April 1969” ma su Spaghetti Western Database è datato 1968.
Era anche un’ occasione per parlare di questo film che ancora mancava alla Nostra lista ABC.
Sto cercando di riordinare un po’ i miei film con titolo puntigliosamente esatto (punti di sospensione, virgole, punti esclamativi) e date, ma per molti pezzi trovo varie discrepanze fra le fonti.
Il sito IMDb per il fatto che dati il release con giorno e mese, oltre che anno, mi da una certa fiducia, faccio male a fidarmi ???
Interessante link, grazie mille.
Sono entrato nella sezione “Gun” che a prima vista pare ricca, interessante, e ben fatta, anche se parlano male della combattizzazione di Tuco, e la cosa mi stupisce un po’, sapendo il lungo e puntiglioso lavoro di ricerca che faceva Leone prima di accingersi alla realizzazione dei suoi film.
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Cavolo visto oggi per la prima volta veramente un gran bel film protagonista con la faccia da perdente dall’inizio alla fine , ma lo fa’ con lucida dignita veramente bello…
darth il villaggio abbandonato si trovava in spagna???
Se ti riferisci al villaggio nel deserto, era costruito nelle sabbie di Cabo de Gata in Almeria. L’altro set del villaggio lo troviamo a Las Salinas nei pressi di Mini Hollywood sempre in Almeria.
Appena visionato il br Arrow. Come sempre eccellente. Gli extra sono brevi ma molto interessanti. A parte una recente intervista a Hossein di cinque minuti, ci sono due documenti d’epoca: un estratto dal programma televisivo francese “Cinéma” con interviste sul set in Almeria al regista, alla bellissima Michele Mercier (più bella qui che truccata nel film) e a Serge Marquand, immortalato con una gamba ingessata dovuta a un incidente sul set. Hossein pare molto ispirato.
E poi c’è un’intervista sempre al regista fatta a Monte Carlo subito dopo le riprese.
Appena riesco posto qualche immagine.
Quando Arrow ha fatto uscire Svegliati E Uccidi hanno detto che avevano fissato un’intervista con Hossein che però era stata annullata improvvisamente perché aveva avuto un ictus (“a stroke”).
Ora non ricordo quand’hanno fatto uscire il film di Lizzani, ma probabilmente quest’intervista è precedente, sì.
Povero Hossein, allora. Speriamo in bene. Tra l’altro negli extra l’ho trovato simpatico (che per un francese è dire tutto…). Nell’intervista a Montecarlo dice che è lì per qualche giorno di riposo per poi andare a Parigi a missare il film. E dice anche che nei giorni precedenti era stato a Roma a provare dei costumi per Sergio Leone, di cui era molto amico.
Sul Giusti si riporta di una fantomatica comparsata in Cimitero senza croci nientepopodimeno che di Leone stesso, pare tagliata per volere dello stesso regista romano. Mah.
Vero, peraltro Giusti nel Dizionario western lo cita appunto come fonte per questa notizia.
Piuttosto mi par strano che Hossein non ne parli nello storico backstage, a meno che appunto sia vera la notizia che Leone avesse poi deciso di farsi tagliare e quindi immagino di operare su di sé una sorta di “damnatio memoriae”.
visto per la prima volta nel blu-ray Arrow, bello ma con alcuni difetti che potevano essere facilmente evitabili, a cominciare proprio dal protagonista (lo stesso Hossein) che non ho trovato all’altezza della situazione
a dire il vero è un po’ tutto il cast che mi ha deluso, salvo Lollobrigida e un super Staccioli che però ha poco spazio
la storia non è male e il film molto curato, i tempi morti si sopportano
Visto diverso tempo fa online. Devo dire che lo trovo troppo “polar” per i miei gusti: preferisco gli “spaghetti” più tamarri e senza troppo intimismo.
Il film non è nemmeno così male ma a mio parere soffre dell’inespressività di Hossein, o meglio dell’unica espressione triste che lo accompagna per tutta la durata della pellicola.
Il film si lascia tutto sommato guardare: dialoghi ridotti ai minimi termini; storia di vendetta risaputa ma che prende una piega più tragica del previsto; atmosfera melodrammatica per fortuna appena accennata; regia ricercata con buone inquadrature.
Per quanto riguarda il cameo di Leone credo che Frayling abbia preso una cantonata: il regista romano avrebbe interpretato il receptionist dell’hotel che riceve Manuel all’inizio del film ma mi pare strano che nessuno ne abbia mai parlato. Lo stesso dicasi per l’aiuto alla sceneggiatura di Dario Argento, accreditato senza aver scritto nulla, a detta dello stesso regista.
Viceversa pare confermato che Leone abbia girato la scena della cena dai Rogers, fatta di tre minuti di sguardi e silenzi, nel suo stile.
