Anno:[/b][/i] 1978 Regia: Giuliano Montaldo Con: Flavio Bucci, Aurore Clément, Brizio Montinaro, Ettore Manni, Giuliano Gemma, William Berger Durata: 88 Produzione: MARIO GALLO PER FILMALPHA
In un cinema di Roma, durante la proiezione di uno spaghetti-western, nel momento in cui il protagonista spara con la pistola, si ode un urlo in platea: uno spettatore è stato ucciso con un’arma da fuoco. Arriva la polizia, si blocca l’uscita degli spettatori…
Rewind, sabato 10 novembre alle 15.50 (replica alle 23.45)
http://www.rewind.rai.it/index.asp
Nessuna distrubuzione cinematografica.
Nel cast figurano anche Marzio Honorato, Conchita Airoldi e Irene Bignardi
Sul dizionario western di Giusti c’è una bella scheda sul film.
Ne parla come di un mix tra fantascienza e western, con questo pistolero (interpretato da Gemma) protagonista di uno spaghetti w proiettato al cinema che, dallo schermo spara e uccide degli spettatori.
Giusti scrive che il film non uscì mai nelle sale perché tutti i tecnici che realizzarono il film, interni RAI, non furono mai pagati e, nel caso in cui si fosse deciso di proiettare il film, sarebbero corsi a chiedere un compenso.
Registrato e visto. Girato in economia, non bellissimo stilisticamente, ma molto originale e ricco di spunti di riflessione (il tema del potere delle immagini e delle informazioni veicolate dai mass-media in primis, il cinema, la pubblicità…).
Segnalo che il film è preceduto da una breve introduzione ed è seguito da un’intervista a Montaldo sul film della durata di circa cinque minuti.
Nel foyer della sala cinematografica si vedono locandine di: Profondo rosso, La casa della paura, il profumo della signora in nero, Tentacoli e diversi altri film di genere.
Le scene del film western proiettato, il cui titolo è I giorni dell’ira come il film di Valerii, provengono da E per tetto un cielo di stelle, integrate da scene girate appositamente per il film, dove si assiste a un duello tra Giuliano Gemma e William Berger, girato probabilmente alle cave della Magliana.
Strepitosa la scena in cui il questore interpretato da un imbolsito Ettore Manni cerca di sfuggire alla pistola di Giuliano Gemma
Quindi oltre a i pezzi di E per tetto un cielo di stelle ci sono altri pezzi girati per il film? Ma non si nota la differenza?.Ammetto di averlo in vhs ma mai visto…:oops:
Esatto, come dicevo solo il duello. La differenza non si nota, anche se la cosa non ha molta importanza, visto che le scene del film di Petroni si vedono solo all’inizio. Il duello diventa poi l’asse portante del film, poiché è qui che Giuliano Gemma, anziché sparare a Berger, spara agli spettatori
Se non hai voglia di rivederti tutto il film vai verso la fine e riguardati almeno la scena con Ettore Manni che citavo, è davvero splendida.
Bucci è stato (è) un grande attore. Superfluo ricordarlo come Ligabue o anche ne L’ultimo treno della notte.
Drammaticamente osceni quegli occhialoni neri con lenti a fondo di bottiglia…
In realtà non è vero che il film sia restaurato, me lo sono inventato di sana pianta mi sa.
Semplicemente è stato reso disponibile su raiplay.
Comunque filmone, riesce a trasmettere con pregnanza l’atmosfera che doveva esserci in quel tipo di sale negli anni '70, pare quasi di percepire anche gli odori! Già solo le locandine appese nell’atrio fanno la gioia del cinefilo di rispetto!
Il meccanismo dell’intrigo giallo/fantastico è ben costruito e regge senza perder colpi per tutta la durata del film (anche grazie alla bravura degli attori)… Non per niente ho scoperto poi che il film è tratto da un roamnzo di Ray Bradbury!
Più che di un romanzo, si tratta di una storia piuttosto breve. Inoltre, il film riprende solamente l’idea portante del racconto; tutto il resto (dall’ambientazione ai personaggi) è stato creato ex novo dagli sceneggiatori.
Si tratta di uno dei recuperi più belli che ho fatto negli ultimi anni. Un film che come una macchina del tempo mi ha ributtato nelle fumose sale di seconda visione (in realtà questa era una sala parrocchiale) dove ho respirato il nostro cinema di genere. Delle locandine che compaiono già si è parlato sopra e sarebbe curioso sapere quante ne sono state scelte da Montaldo. Secondo me non era neanche casuale il megaposter esterno del fiacchissimo Super Kong che era stato distribuito due anni prima.
Ci sono stati due particolari che sono stati un tuffo al cuore:
LO STRILLO “IMMINENTE” invece del più usuale prossimamente
Al di là di questo il film funziona grazie al cast (Bucci solito mattatore) ed all’idea sottostante.
Sarà che il passato sembra sempre migliore ma se penso ai film tv di adesso mi prende un po’ di depressione.