Comin' at Ya!

da imdb.com

ANNO: 1981
REGIA: Ferdinando Baldi
SOGGETTO: Tony Anthony (Roger Antonio Petitto)
SCENEGGIATURA: Lloyd Battista, Esteban Cuenca Sevilla, Wolf Lowenthal, Ramòn Plana Castell, Gene Quintano
INTERPRETI: Tony Anthony (Roger Antonio Petitto), Victoria Abril, Gene Quintano, Ricardo Palacios, Joaquìn Gòmez Sàinz, Lewis Gordon, Luis Barboo, Charly Bravo
COLONNA SONORA: Carlo Savina
FOTOGRAFIA: Fernando Arribas
MONTAGGIO: Franco Fraticelli

La particolarità di questo film, inedito in Italia, è che fu girato in 3D. Esiste anche il dvd regione 1, se non sbaglio. Qualcuno l’ha visto?

Si,ma tutte le copie che circolano sono in lingua straniera…forse in italiano neanche esiste…

Infatti… Come del resto “Get Mean”, sempre di Baldi… Eppure è considerato uno spaghetti-western… E’ presente, anche se non recensito, nel database di spaghettiwestern.org

Ci avete fatto caso che ben 4 western italiani compreso questo interpretati da Tony Anthony (con lo stesso personaggio più o meno) circolano solo in lingua straniera?

io ce l’ho il dvd usa (della rhino se non ricordo male). devo dire l’unico film 3d che colpisce davvero poco e niente rispetto all’effetto 3d, sfruttato davvero malissimo e faticosamente. vivamente scosigliato (ma mi sa che è fuori catalogo da qualche anno)

Avuto in passato, film piuttosto inutile, e come già detto da Iochisono l’ effetto 3d è sfruttato veramente male, il film forse rendeva più senza.

Ultima follia di Tony Anthony e di Ferdinando Baldi: aggiornare il tipico sensazionalismo del genere con il 3D. Ma anche l’ultimo tentativo non ancora “post” di fare un western spaghetti. Un film che nell’indifferenza generale (allora come oggi) andava a chiudere definitivamente un’epoca. Girato nel 1981, a genere ormai sepolto da un pezzo, ma a vederlo quasi non ci si crede, tanto sembra uno “spaghetti” dal sapore antico, che mai si direbbe contemporaneo de “I predatori dell’arca perduta” e “1997 Fuga da New York”. Gli ultimi cinque minuti del film (dove in stile fuochi artificiali vengono riproposte le scene in 3D più ad effetto, a cui segue un minuto di schermo nero in cui si sente solo una bella musica malinconica) fanno molto sipario che cala per sempre.

Come Hawks e John Wayne con un “Dollaro d’onore” ed “Eldorado” (beh quasi), anche Baldi e Anthony devono aver pensato che se un film era venuto benissimo una volta poteva venire bene anche una seconda. Quindi visto che avevano girato uno degli ultimi grandi classici del genere come Blindman, che aveva avuto un enorme successo (anche se non in Italia), perché non rifare dieci anni dopo un film praticamente uguale? In realtà (come nel caso dei western di Hawks) non è un remake, ma una riproposizione degli stessi elementi del film precedente, più o meno modificati. La variazione su un tema conosciuto ha un effetto piacevole, anche se inevitabilmente non tutto funziona come una volta. Il personaggio di Tony Anthony non ha nulla a che vedere con personaggi esplosivi come Blindman e lo Straniero, ma è un incolore marito innamorato in cerca della moglie…

…che gli è stata strappata direttamente sull’altare da una banda che pratica la tratta delle bianche.

Inoltre i tempi erano cambiati e il delirante miscuglio di erotismo e violenza di dieci anni prima non era più possibile, per cui tira un po’ un’aria da autocensura, per quanto venga spinto maggiormente il pedale del macabro

(tutte le donne fanno una brutta fine!).

Forse un film che è soprattutto un esercizio di stile… ma girato come dio comanda.

Per aumentare l’effetto 3D, per tutto il film ci sono strambissime e reiterate inquadrature di mani, stivali, pistole, fucili, coltelli, animali e ogni tipo di oggetto ripresi in primissimo piano o che sbattano direttamente contro la cinepresa. L’effetto sarebbe ridondante se Baldi non fosse capace di fare di un’ esigenza tecnica uno stile. Così la sovrabbondanza di particolari, le esagerate sequenze al rallentatore, la necessità di costruire delle scene ad effetto, diventano estetica barocca, creando un clima onirico da film horror. E infatti le scene migliori del film sono le sequenze più gratuite e deliranti, alla Dario Argento, come…

…le donne ammassate in un sotterraneo che vengono attaccate da dei pipistrelli (per quanto palesemente finti), un cattivo legato in una chiesa che viene assalito dai topi (verissimi), il protagonista alle prese con delle frecce incendiarie, i passatempi dei cattivi in attesa della sfida finale.

Aggiungiamo la consueta rarefazione dei dialoghi (12 minuti di film prima di sentire la prima parola) e si avrà l’idea se non di un capolavoro di un film perlomeno affascinante.

Difficile capire la cattiva fama di cui gode il film (l’ho trovato molto migliore di “Get Mean”, ad esempio): la sensazione è che se ne parli generalmente male più per sentito dire che per altro. E anche per via delle difficoltà di visione dovute ai colori sballati imposti dal 3D vecchia maniera… qualcosa si rimedia desaturando i colori e giocando con le tonalità.

Ame sembra un gran bel film ,veramente ben girato ,stupendi i titoli inziali e quelli finali,ma Tarantino si e’ ispirato a questo film per la scena della sparatoria in chiesa durante il matrimonio???

Segnalo che di questo film, come del suo gemello Get Mean, esistono sottotitoli in italiano :smiley:

grande sai nulla delle location tutto in spagna???:wink:

//youtu.be/K883-Ppi4II

Il film è molto bello, soprattutto in epoca tarantiniana è innegabile che il film sia valido. Altrimenti dovremmo per coerenza buttare via anche i western di Tarantino (cosa che io farei anche senza problemi), ma non so quanti altri. Perchè è innegabile che il regista abbia attinto a piene mani anche da questo film
Intanto è girato con parti a colori e in parti in quasi solo in color seppia ed esaltando solo 1 o 2 colori come se fosse una graphic novel (decine di anni prima di ad esempio Sin City) . Ci sono poi sparatorie ed esplosioni dall’inizio alla fine che faranno eccitare tutti i fan del duo Tarantino/Rodriguez. Il cattivo è un personaggio sopra le righe che sembra essere uscito più da un postatomico. Che nella sparatoria finale continua a recitare Shakespeare

Certo il film è molto lontano dai canoni dello spaghetti western e a dire il vero si discosta anche dal western classico. Oltretutto è del 1981, ovvio che sia passato all’epoca abbastanza ignorato…il genere era morto e sepolto da anni, e non solo in Italia. Ma credo che un recupero oggi sia d’obbligo.
Come detto nel 2018, esistono anche sottotitoli italiani

A quanto ho capito le parti in bianco e nero sono modifiche recenti, in occasione del restauro e per l’uscita del Bluray3D.