Comincerà tutto un mattino: io donna tu donna (Angelo Pannacciò, 1978)

Il film, oltre ad un andazzo lentissimo, ad una scemeggiatura degna questo nome e a dei dialoghi deliranti, è deludente anche sul versante di nudi e sesso. Le due attrici si spogliano, sì, ma sono frontali integrali velocissimi (in compenso vediamo le chiappe di Bodin). Poi ci sono due scene lesbo che per gli standard attuali sono veramente caste. Nella prima ad esempio invece di mostrare le due attrici, che evidentemente più di tanto non hanno concesso, Pannaccio si risolve a riprendere un soprammobile (!). E poi si vede chiaramente che sono imbarazzate. Non meglio va con le due scene di sesso fra Thulin e Bodin. Nella prima l’intera scena è ripresa ad altezza busto perciò noi vediamo solo mezza schiena nuda del ragazzo. E basta. Solo alla fine la cinepresa arretra ma comunque lei rimane sempre coperta (sta sotto di lui). Nella seconda, un pochino più osé, la partecipazione di lei è pressoché nulla (in questo mi ha ricordato Laura Gemser che se non c’era Gabriele Tinti, con cui era sposata, faceva sempre la bella statuina). Davvero, non ti perdi nulla.

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Ma la dedica al figlio nei titoli di coda - in un film che dovrebbe essere femminista – ve la siete dimenticata?

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io per fortuna ho dimenticato quasi tutto il film!

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