Secondo me invece, in Italia gli incassi sono stati superiori a quanto previsto e sperato dai distributori. Poi certo, adesso è diventato involontariamente (?) il film “giusto al momento giusto”. Le vie del Signore, appunto, sono infinite. Per chi ci crede…
P.S. C’è un altro “dubbioso” sulla prova della Rossellini. Bene, è proprio vero allora: mai perdere la Fede…
Beh, la Rossellini fa veramente pochino… come tutti, del resto. Lo stesso Tucci non è che buchi lo schermo. E’ una macedonia di micro-prove attoriali nella quale c’è il maraschino Ralph Fiennes.
E aggiungiamo Lithgow, più il “nuovo venuto” dal Messico. Lui sì sorprendente, in ogni senso.
P.S. Tucci fa il personaggio che mi è più simpatico e gradito. Quindi ha il classico “posto nel cuore”…
Ha incantato pressoché tutti, mettendo tutti d’accordo…
Tutti d’accordo non saprei. Ma bastano i suoi silenzi, e i suoi sguardi, che mi hanno ricordato molto la madre, altra esperta nel “levare più che battere”, per usare un’analogia della batteria. È una recitazione minimalista, ma sono sguardi carichi, less is more. Rivedersi gli sguardi della madre in Casablanca.
Che lei sia carismatica, non c’è alcun dubbio. Anche a me “addolciva il cuore” ogni volta che appariva in scena ma credo che il tema fosse se era giusta la candidatura all’oscar come attrice non protagonista. In tal senso confermo che in questo film abbia messo pochino sul tavolo per aspirare al premio (che poi per me l’Oscar abbia la valenza dell’Ambrogino d’Oro è un altro discorso).
Ho letto, dappertutto, molteplici apprezzamenti specie sull’essersi distinta caratterizzando un ruolo minore (in partenza) cui ha l’attrice ha (con molta misuira) invece conferito grande spessore (anche nelle pause, nei gesti, negli sguardi) non passando assolutamente inosservata…
bel film visto in sala ieri,tutto sulle spalle di un monumentale Ralph fiennes,ma questo ovvio non ci stupisce,ottime prove di john lithgow,forse quello che sembrava piu un vero cardinale,e Tucci,ottimo pure lui, ahime’ troppo macchiettistica e gigionesca invece la figura di castellitto,regia molto pulita,minimalista forse un po troppo piatta/televisiva,tutto piu che bene fino al sorpesone finale che mi ha fatto cadere le braccia,vabbuo ormai i tempi sono questi,pero’ peccato
Il “sorpresone” stava già nel romanzo, risalente al 2016. Ovvero, “in tempi non sospetti”. E Robert Harris non è certo un pirla va sottolineato…
non ho letto romanzo e non conosco l autore ,ma parliamo del 2016 non 2006,non sono passati secoli,ma al dila’ ,mi sarebbe piaciuto un finale “cattivo”,senza speranza ,alla albino luciani
O anche alla Moretti. Un cardinale che rinuncia al papato per mancanza di fede non s’era mai visto.
Riepilogo
Per Gianni: e chi ti dice che il Papa eletto nel film, non avrà poi tale destino?
P.S. Nel frattempo, altro che film e libri. Il nuovo Papa è in arrivo. Gran circo di presentazione stasera, in Piazza S. Pietro. Accorrete numerosi, accorrete numerosi…