Intrighi in vaticano durante un conclave. Sceneggiatura così così con qualche assurdità, al servizio di un cast di tutto rispetto incluso l’esordiente totale Carlos Diehz (che riesce a non sfigurare in mezzo a tanti mostri sacri). Nonostante i riti della Chiesa vengano descritti abbastanza fedelmente, le scenografie sono un po’ troppo sfarzose e lo scontro tra progressisti e conservatori (incarnati da uno stronzissimo Sergio Castellitto) è solo abbozzato. Convince il grigiore morale di quasi tutti i personaggi, molto meno il prevedibile twist finale e l’imprevedibile contro-twist del finalissimo. Solita regia moderna, fredda e tecnicamente ineccepibile, condita da un paio di metafore sottili come un pugno sul naso.
Guardabile.
Dove lo trasmettono ?..
In sala, lo PROIETTANO, dal 19 dicembre…
Recitato benissimo (Fiennes, Tucci, Lithgow, Castellitto - che recita quasi sempre in italiano - : che je voi di’?) ci sono alcune parti in italiano (ovviamente data l’ambientazione) ma purtroppo si capisce che Fiennes quando parla la nostra lingua recita a pappagallo. Questo perché per essere un personaggio che pure inglese opera e vive a Roma da anni ha un italiano un po’ troppo, come si dice da noi, ciancicato. E come al solito per i film hollywoodiani la topografia va a farsi benedire (verbo mai adatto come in questo caso). In pratica si inventano che da un posto che sta all’EUR si vede il cupolone. Deludente il personaggio di suor Agnes, la madre superiora, interpretato dalla Rossellini che sembra sapere molte cose ma che alla fine non viene granché sviluppato. Forse nel romanzo ha più spazio. C’è da dire che il film è praticamente tutto sulle spalle di Fiennes. Il personaggio di Tucci pur chiamandosi Aldo Bellini è statunitense, mentre nel romanzo di Robert Harris quello di Fiennes è italiano.
Visto stasera, buon film da valutare semplicemente come thriller con finale a sorpresa che (eccettuati quelli, tra i quali non io, che ovviamente hanno letto il best seller da cui il film è tratto) nessuna reputo abbia mai potuto intuire.
Non è vero, lui è bravo ma tanti altri non lo sono certamente di meno…
Non mi pare proprio, per nulla…
Beh, Fiennes è praticamente in scena dall’inizio alla fine.
Parte importante ma gli altri attori, compresi quelli che hai citato, sono altrettanto in tono senza sfigurare minimamente…
E non é, certamente, poco…
Infatti ho scritto ‘recitato benissimo’.
Diverse candidature agli Oscar, per il film di Berger. Ampiamente meritata quella a Fiennes, sconcertante quella alla Rossellini. Troppo poco tempo in scena, troppe poche battute: la sua prova, a essere sinceri, non mi ha detto proprio nulla. Meritava la candidatura, semmai, lo straordinario esordiente messicano (per la gioia di Donald…) Diehz. Che se la gioca alla pari, in scena, col suddetto Fiennes e John Lithgow. Globalmente, fra l’altro, “Conclave” mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi. Grazie alla sapiente regia, un cast di qualità, dialoghi sapidi e arguti. E il pubblico nostrano, MISTERIOSAMENTE, lo ha premiato…
P.S. Forse l’unico punto dolente, fra gli attori coinvolti, è il nostro Castellitto. Pur efficace come cardinale reazionario, è davvero troppo spesso troppo gigione. In netto contrasto con l’ammirevole misura e sobrietà degli altri. A volte, mi veniva da dire ad alta voce in sala “Oh, Sergio, non sei mica in un film di Virzì?!”…
Per nulla, meritatissima…
Appropriate e con molteplici espressioni, da primato, che in tantissimi hanno rilevato alquanto estasiati per le grande prova d’attrice in un contesto per nulla agevole…
…d’altro canto la nomination, che in molti auspichiamo si tramuti in oscar, non è da attore protagonista…
Ma scherzi, é impeccabile ed è l’unica critica che ho sentito al riguardo…
…sono incredulo, consacrare è eccessivo ma dissacrare ad libitum (nel rispetto delle opinioni, sempre pieno) mi pare anche oltre…
Ok, ognuno ha le sue opinioni. Io rimango delle mie, specie sui due nomi che ho fatto (Castellitto che sbraita come un ultrà… Peraltro ho detto anche che è efficace, non l’ho mica macellato, caspita). L’importante è che a entrambi, caro Gu, il film sia piaciuto. Spero di non aver equivocato almeno questo punto…
P.S. Per inciso. L’attore romano altre volte, nella sua carriera, mi è piaciuto molto. E ne “Il cattivo poeta”, come D’Annunzio, era perfino straordinario. Magari tu, viceversa, quella prova non l’hai apprezzata…
Anche Tucci avrebbe meritato la candidatura. Comunque un film che aveva visto e sentito rigorosamente in lingua originale (Castellitto, in un ruolo veramente laido, recita quasi sempre in italiano). Francamente come si fa a candidare un’attrice per un ruolo di soli 8 minuti mi lascia perplesso.
Non è nemmeno questione di minutaggio. Nella storia del cinema, interpretazioni durate un pugno di minuti sono riuscite a farsi ricordare, e perfino premiare. Altri forumisti hanno visto intensità, nella sua prova. Quindi meritevole di candidature e premi. A me, ha lasciato assolutamente indifferente. Tanto valeva che, al posto della Rossellini, ci mettevano Luciana Littizzetto. Perfetta, se ci pensate, come suoretta piccola, sfacciata e petulante. Ma a quel punto diventava “Il conclave più pazzo del mondo”. Magari col Castellitto che tirava giù un paio di bestemmie, memore dei suoi trascorsi con Bellocchio…
P.S. Grande Tucci, sì. Cardinale progressista. Forse, pure troppo. Dubito seriamente ne esistano di simili, in giro per il mondo…
Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Premio assolutamente azzeccato e meritato.
Mi ero perso il resto della discussione: per me Castellitto, che in genere non sopporto, qua non ha avuto nulla da invidiare ai vari giganti al suo fianco. Il personaggio è un cattivone macchiettistico, ma è riuscito a renderlo persino simpatico.
Visto finalmente la settimana scorsa, vista la dipartita del Bergoglio. Gran thriller, molto accurato e molto ben girato, cast da leccarsi i baffi, Castellitto che non sfigura affatto, Rossellini che dice poco ma con quelli sguardi la candidatura agli Oscar se l’è meritata in pieno. Finale a sorpresona, chapeau.
Il film, l’ho già lodato. E in questo periodo, è più di attualità che mai. Ma dovrò assolutamente rivederlo, giacché questo sbrodolamento generale sulla prova della Rossellini è per me mistero sublime. Ma non gaudioso. Altro che Fatima…
P.S. OT ma non troppo: il Cardinale Zuppi è attualmente su piazza la figura più simile, a quella che nel film è rappresentata da Tucci. Diverrà quindi il nuovo Santo Padre? Da agnostico, ci spererei pure. Ma da pessimista cronico, ne dubito fortemente…
Rivedilo, allora, cambierai idea certamente…
Bello, nulla da eccepire pur non essendo perfetto. Come regia mi ha dato l’idea di non affondare mai sull’acceleratore pur avendo un grandissimo materiale a disposizione (cast e storia).
Bello il colpo di scena simbolico del finale anche se decisamente irrealistico.
Chissà se i cardinali in conclave lo hanno visto.
PS: @Zardoz ho avuto modo d’incrociare Zuppi un paio di volte: è davvero tanta roba…
In effetti tutto questo entusiasmo sull’interpretazione della Rossellini, che nell’edizione italiana è doppiata, continuo a non capirlo neanche io. Non è che poi è stato un successone. In Italia non ha raggiunto i 6 milioni e mezzo (negli USA poco più di 32). Probabilmente stante l’uscita natalizia si aspettavano qualcosa di più altrimenti poteva uscire ad ottobre anche da noi. Comunque è un ottimo prodotto, ma non lascia tutto questo gran segno (un po’ tipo il decisamente più fortunato Codice da Vinci). Ma il caso ha voluto che capitasse in un periodo storico probabilmente inaspettato. Ora i mezzi di comunicazione stanno cercando di creare un evento verso cui la gente tutto sommato non è così interessata e sono fortemente convinto che se non fosse stato per il film tutta questa attenzione non ci sarebbe stata.