Condannato a Nozze (G. Piccioni, 1993)

http://www.imdb.com/title/tt0106597

Nonostante il titolo da commedia romantica, il film è piuttosto una storia grottesca dai toni a tratti anche molto amari (comunque direi più drammatico che commedia). Ho notato che, a livello critico, il solitamente molto vezzeggiato Giuseppe Piccioni qui viene redarguito per un film meno gradito del solito, accusato di misoginia e di una certa volgarità (intellettuale si intende).

Io l’ho trovato un film con buone idee svolte però in modo pretenzioso e cervellotico. Musiche tronfie, tempi lentissimi, momenti onirici, sguardi storditi e arie stravolte puntellano la storia da cima a fondo, con un Sergio Rubini protagonista assoluto che gigioneggia alquanto, e con le sue comprimarie che sono esattamente quello che ti aspetti: la Buy è sempre la solita donnina impacciata timidina e ansiosa, la Bruni Tedeschi è più obliqua e un po’ schizzata, Asia Argento (all’esordio, lo stesso anno di Trauma) è la lolita punk svalvolata della situazione, e in più c’è Patrizia Piccinini, che fa la sbarazzina, emancipata. Brevissimo cameo per Enzo Cannavale.

Il film è interessante, perché se lo vedi non sapendone assolutamente nulla, come è capitato a me, ti sorprende per dove va a parare, allo stesso tempo però c’è anche qualche momento di confusione, e molta ostentata “autorialità” che a me ha abbastanza disturbato.