Control: il film su Ian Curtis [2007 - A.Corbijn]


Control
Un film di Anton Corbijn. Con Sam Riley, Samantha Morton, Alexandra Maria Lara, Joe Anderson, James Anthony Pearson, Harry Treadaway, Craig Parkinson, Toby Kebbell, Andrew Sheridan, Robert Shelly, Richard Bremmer, Tanya Myers, Martha Myers Lowe, Matthew McNulty, David Whittington, Margaret Jackman, Mary Jo Randle, Ben Naylor
Biografico, b/n durata 122 min. - USA 2007

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=46983

ecco il trailer del film di Anton Corbijn:
www.youtube.com/watch?v=3JHQkoGHcx4

Molto teso, molto interessante.

Si sa quando uscirà in Italia?

Probabilmente mai (spero).

Io spero bene. Ian Curtis è un personaggio da trattare con le molle, troppo forte l’amore che lega i fan dei Joy Division con la loro musica e con la vicenda, a tutti nota del loro leader. Insomma i Joy Division sono una ragione di vita, non riesco a pensare ai Joy Division come ad un gruppo che “si acolta” tanto per completezza, se ti toccano ti toccano il cuore, e chi li ama sa cosa volgio dire. Pensare di dare in pasto la sua figura ai media un pò spaventa, certo, però magari se è ben fatto può rimanere un film di nicchia. No nascondo che lo attendo, con tutti i timori di sorta.

Sembra ben fatto e la scelta del bianco e nero è perfetta, nonchè impressionante la somiglianza dell’attore protagonista con Curtis

da tenere presente che è costruito sulla biografia scritta dalla moglie Deborah, che è anche co-produttrice del film.

E’ esattamanete quello che ho pensato anche io. Il bianco e nero è stata un’ottima scelta.

Io spero bene perchè Corbijn non è l’ultimo degli sprovveduti, il lavoro fatto con alcuni video dei depeche Mode lo dimostra bene. Il fatto poi che dietro ci sia anche la moglie Deborah penso che sia una cosa più positiva che negativa.

Trattare al cinema vite di musicisti e cantanti è sempre una cosa pericolosa.

Beh… a dirla tutta “Touching from a distance” (“Così vicino, così lontano” in Italia) è una biografia scritta in un’ottica troppo parziale/personale. Ma non avrebbe potuto essere altrimenti. Dal trailer sembra tutto molto incentrato sul triangolo Ian-Debbie-Annik… speriamo bene.
Quoto LuciferRising in toto, comunque!

Visto…beh partendo dal fatto che fare un film su Curtis non è cosa facile, per via del fatto che i Joy Division sono una band a cui i fan sono legati visceralmente ed è un qualcosa che va oltre la musica e, non sono un gruppo con chissà quale storia rock’nroll da raccontare. Resta appunto il tormento di Ian Curtis. Corbijn, che all’epoca aveva collaborato come fotografo per il gruppo, credo sia una scelta azzeccata, se non altro è uno che ha vissuto personalmente alcuni aspetti dei JD. Lo stile è molto asciutto, molto rigoroso, didascalico certo e segue il libro della moglie di Curtis. Corbijn non si prende libertà stilistiche se non il filmare in B/N per una precisa scelta. Però ho apprezzato, era obiettivamente possibile fare di meglio? Il rischio era di banalizzare il tutto, ma qui non c’è spettacolarizzazione, e per me è un bene.
Probabilmente è un film che per chi non è fan accanito dei Joy Division risulterà noioso

ma è già uscito in sala da noi o la tua è stata una visione locupletata very “private”?

Un mio amico lo ha visto a Londra. Io l’ho trovato dopo tante ricerche per mulattiere.

Visto ieri sera al cinema Actor’s Studio di Bruxelles, sala 1, un 15ina di persone presenti.

Bello, bello, bello. Non so, secondo me non si poteva fare di meglio. Ottimamente interpretato, splendidamente fotografato in un B/N rigorosissimo (anche se il film è stato girato a colori e poi trasferito in B/N), molto accurato anche dal punt di vista locations, vestiti, auto…

L’ho adorato, grande impatto audio/visivo. E la scena finale m’ha commosso non poco. Assolutamente consigliato, a mio avviso anche a chi non è fan dei JD.

Visto anche io. Concordo che era difficile fare di meglio. Corbijn non si concede a libertà particolari e non si fa prendere la mano da deliri autoriali, segue pari pari il libro della mogli di Curtis, ed è un bene perchè di conseguenza non cede alla spetacolarizzazione della vita di Curtis che, per inciso, spettacolare non lo è stata. Una storia asciutta di un anima tormentata e sofferente.

ma quindi ancora qui in Italia non è reperibile ufficialmente?
i vostri commenti mi hanno entusiasmato, ed io sono un fan dei Joy:oops:

Finalmente anch’io l’ho visto.
Che dire?
Tecnicamente ineccepibile, splendida fotografia, movimenti di macchina calibrati e funzionali.
Il dipanarsi della vicenda fa pieno riferimento al libro della vedova Curtis, non si capisce quindi benissimo (o quanto meno non in modo obiettivo) la figura di Annik Honoré.
L’unica pecca che riscontro è che si tratta di un film che non chiarisce a pieno la portata di un gruppo come i Joy Division a chi già non li conosce a menadito.
È un film, d’altra parte, non un’enciclopedia del rock.
Giudizio a caldo più che positivo, ma devo rimuginarci su ancora un po’.

…secondo me è uno dei pochi esempi di biopic “rock” (film su gruppi rock) fatto veramente bene al di là delle retoriche e dei monumentalismi (es: “The Doors” di Stone). La cosa più importante di tutte da segnalare è la presa diretta del sound nelle performance live, eseguite dagli stessi attori del film senza playback. Davverlo ottimo Corbjin nello scegliere gli attori non solo sulla base della fisiognomica con i reali musicisti, ma anche sulla base della capacità di suonare nello stresso stile. Il caso del cantatne è lampante. Perfetto sia a livello fisico che performativo. E poi concordo con il fatto che il film sia consigliabile a tutti e non solo ai fan della new wave e del post punk, poichè descrive le situazioni di disagio interiroe con rara delicatezza anti-moralistica. Quasi-capolavoro.

Finalmente nelle sale italiane dal 25 ottobre 2008

http://www.metacinema.it/flash_index.html

http://www.quellicheilcinema.com/news_detail.php?ptrnews=2589

Ma daiii che storia mi stavo accingendo proprio adesso a scaricare i sottotitoli italiani… A sto punto mi blocco e aspetto il 25 !!:slight_smile:
Bella Storiaa!!

Visto stasera… il film mi è piaciuto però non grido al capolavoro… è un film sostanzialmente corretto e con una bellissima fotografia in b/n, oserei dire bergmaniana a tratti… ottime le performance degli attori sia a livello musicale che interpretativo… tuttavia c’è qualcosa che non mi convince appieno… forse l’essere basato sul libro scritto dalla moglie di Curtis non ha giovato al film… secondo me alla fine la figura di Curtis, pur apparendo nel film tormentata, non lo è troppo a fondo… non so come dire… forse il tormento rimane troppo in superficie… e non sto dicendo che sia colpa dell’interpretazione dell’attore ma, imho, dipende proprio di una carenza a livello di sceneggiatura. Alla fine cmq risulta un film godibilissimo, anche per i ‘non fan’ dei Joy Division: se dovessi esprimere il mio giudizio con un voto gli darei un 7 pieno

si infatti anche secondo me , la narrazione tende troppo a prendere le parti della vedova Curtis, bel ricordo comunque :wink: