CUB: Piccole prede - Welp ( Jonas Govaerts, 2014)

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Il film si apre con una guida (scout al femminile) che scappa da un ragazzino mascherato in un bosco: poi si apre il film su un gruppo di lupetti (giovani boy-scout) in partenza per il loro campo estivo, i loro capi annunceranno che nel luogo dove si recheranno è stato recentemente avvistato un lupo mannaro, leitmotiv del loro campeggio.
Oltre ogni immaginazione, qualcosa andrà storto.

//youtu.be/l75j-JeFM1c

Frutto di un crowdfunding andato a buon fine, questo slasherino mittle-europeo, fedele omaggio al mondo dello scoutismo, essendolo stato da giovane, ho potuto nostalgicamente coglierne ogni sfumatura, dalla vita del branco con Akela e Baloo a capo del gruppo, il campo estivo con un tema portante e tutte le gerarchie che ne conseguono, ottimo devo dire il doppiaggio italiano, dove anche le canzoni del branco, quelle che si cantavano prima di coricarsi attorno al fuoco sono state fedelmente tradotte con la versione italiana.
Diciamolo, è un film soft ma non troppo, quegli horror che si vedevano volentieri da ragazzini, ci sono un paio di scene shock ma mai troppo esasperate.
Il DVD italiano deve sempre farsi riconoscere, con una cover del cazzo e una frase di lancio inutile “Morivano dalla voglia di diventare boy-scout” e:

una cover schifosamente spoileristica, dove svela il finale non detto ossia: la dubbia identità di Peter, il giovane protagonista, che da quanto si deduce è il fratello gemello del bambino mascherato

Filmetto leggero e ben fatto, che merita una visione.

Caruccio, sì. Storia abbastanza cattivella, in sala il pubblico era spiazzato aspettandosi un’americanata alla Wrong Turn probabilmente… non mi ha cambiato la vita ma un bel prodotto di genere lo è, in Italia sperare nel crowdfunding per realizzare qualcosa di altrettanto valido purtroppo sarebbe utopia (noi del ToHorror ci proveremo pure quest’anno per sostentare il festival ma la vedo grama, va be’). Quando, a fine proiezione, ho sentito qualche spettatore mormorare “il finale non l’ho capito”, ho realizzato ancora una volta quanti minus habens bazzicano i multiplex.

Mi è piaciuto abbastanza, quando credevo che ormai restasse su binari più o meno convenzionali ha tirato fuori una cattiveria che non mi aspettavo e che ho gradito molto.

L’ho visto in lingua originale (che è un misto di fiammingo, olandese e francese) e ho notato che la canzone che cantano prima di andare a letto (la celebre - almeno per chi è stato scout - “Signor Tra Le Tende Schierati”) ha la stessa identica melodia di quella italiana. Chissà se il testo è lo stesso, i sottotitoli italiani del blu ray riprendevano il testo della canzone italiana.

Comunque per me è un buon film, potrebbe piacere anche a chi non è mai stato un lupetto.