Strano che non si è mai parlato di questo film con gustosissimi nudi integrali a profusione. So essere stato girato nel 1976 ma tenuto fermo per due anni per rogne censorie. Nel film c’è anche il futuro doppiatore Carlo Marini (che infatti si doppia da solo) ed ha, beato lui, la scena sexy con Susan Scott. Su YT c’è una copia integrale (i nudi ci sono tutti) ma probabilmente post censura. Manifesto orribile che lo fa sembrare un porno e da notare il nome della casa di produzione: la Costellation… Musiche di Nico Fidenco.
Mi riprometto di rivederlo, analizzarlo e recensirlo. Un film dove l’“Ifigenia in Tauride” diviene "Ifigonia in culide"non può non essere degno di nota
Oltre all’innegabile bellezza delle ragazze quello che mi ha colpito è la naturalezza con cui si pongono completamente nude di fronte la cinepresa. Per nulla intimorite, né impacciate. La scena in cui Cristiana Borghi, mi pare essere lei, che dopo essersi fatta una doccia (e dopo che il regista ce l’ha mostrata in tutti i modi), va in giro per casa coperta, si fa per dire, con un asciugamano e appena si trova di fronte un prete lo fa cadere dalla sorpresa, è impagabile. E poi c’è lei, Susan! Che donna! Che femmina!
Pensare che per un breve periodo fu pure sposata con Carlo Vanzina. Ora è brutto dirlo, ma se non fosse stato Carlo Vanzina avrebbe mai potuto avere una donna simile? Sì lo so, si tratta di tutt’altro discorso e lo chiudo qui. Tornando al film nonostante il titolo farebbe credere che sia un maschio il protagonista, in realtà il film è tutto per le ragazze.
Inizialmente rigettato dalla censura per ben due volte poi accettato con 60 m di tagli (circa 2 minuti in cui può succedere di tutto). Nonostante il film abbia un visto censura della fine del 1976 è uscito solo quasi due anni dopo.
Riguardo il film buona parte dei tagli fu fatta in quella che è anche la parte più casta del film: L’Ifigenia in Culide. Infatti, tra l’altro, le ragazze dicono solo ‘Noi siamo le vergini dai candidi manti’, mentre non sentiamo ‘siam rotte di dietro, ma sane davanti’.
Nel brevissimo ruolo (muto) di un prete, compare anche Arcangeli.
Ricordo sommessamente che l’ “Ifigonia in culide”, che sembra divertirvi molto (), non è ovviamente un’invenzione di questo film, bensì trattasi di un famoso poema anonimo, di carattere goliardico, risalente (credo) agli anni '20 del secolo scorso. Se non mi confondo, negli anni '70 era anche apparso in un’edizione da edicola.
In realtà l’autore si sa chi è. Si tratta dell’astigiano Hertz (!) De Benedetti (1904/1989), poi diventato urologo. Il poema lo scrisse nel 1928, ma uscì allo scoperto solo nel 1975 quando, ormai in pensione, accettò un premio al Salone dell’Umorismo di Bordighera. Da notare che nel film è interpretato da ragazzi e ragazze, ma originariamente veniva messo in scena solo da ragazzi che interpretavano anche le parti femminili (compresa la protagonista). Su Wikipedia ci sono tutte le informazioni e in rete si trova anche il poema completo (19 pagine).