si, s’era io e il mio fratello che si andava (quasi) ogni giorno a rompere le scatole ai tipi della CVR.
Premetto una cosa: la sede della CVR era in Via Tommaso Cortesi (chissà perchè la chiamo “Tiziano”…vabè) a Prato, all’epoca ancora semiasfaltata, a circa 200 metri da casa mia (in Via Ferrara), davanti ai giardini di Via Carlo Marx dove è stata girata una scena di “Madonna che silenzio c’è stasera” (quando Francesco Nuti si siede sulla panchina e arriva il vecchino “come ti capisco, Vinicio…”). Tra l’altro - nota storica, tra i giardini e la sede della CVR un tempo esisteva la storica e meravigliosa fabbrica della Romita dove fù girato “Giovanna” di Gillo Pontecorvo, quando all’epoca la zona era ancora completamente disabitata e in mezzo a campi, fossi e canali che con i decenni e l’urbanizzazione alla fine degli anni '60 son scomparsi o ricoperti tutti. Vabè. E poi perchè esattamente davanti ci stava il Benvenuti, un tipo che conoscevamo e faceva il corso di idraulico e che era un pò… diciamo non tutto 100% e ci si divertiva a mettergli i raudi nella cassetta della posta (glie ne avremmo fatte cambiare 10 in un anno)… quindi ci si andava prativamente almeno un paio di volte a settimana e ci si passava davanti tutti i giorni anche se ovviamente non ci hanno mai venduto niente e non ci accoglievano certo a braccia aperte, i due titolari.
C’erano due tipi… uno coi capelli rossi (sicuramente) e riccioli (mi pare) con un accento nordico, veneto mi pare. E l’altro che non ricordo proprio. A dir la verità entrambi poco accomodanti ma posso capirli: ci si aveva 18 anni e s’era al primo anno di collezionismo “serio” di vhs.
E ci fecero vedere questa VHS di “El topo” - che non fu messa in commercio non ricordo per quale ragione: mi pare perchè il master si ruppe in fase di doppiaggio o perchè l’audio o il video non erano di qualità sufficiente - e altre vhs che non ricordo: “Dalle Ardenne all’inferno” mi pare quasi sicuramente e uno dei due “Così Sia” forse (e son passati 30 anni…). Di queste non ricordo proprio: forse erano quelle famose vhs “arcobaleno” o “multicolore” primitive con il codice alfanumerico successive alle 92 CVD di Roma, cioè, ma precedenti alle cartonate “regolari” che partivano dal nr. 1 “Indagine su un delitto perfetto”. All’epoca non ne sapevamo niente di queste cose: potrebbero essere state parte di quella serie “arcobaleno” con copertina bianca oppure anch’esse dei campioni di prova mai commercializzati (la storia delle label vhs è piena di esempi del genere: anche la vicina IT Video aveva magazzini pieni di copertine di vhs che probabilmente non furono mai prodotte o commercializzate)
Comunque, fatto sta, che ci fecero vedere 'sto “El Topo” che all’epoca conoscevamo come film di culto perchè ne parlarono su uno dei primissimi Amarcord quindi sapevamo di cosa si trattasse e ci dissero che era solo un test press perchè qualcosa non è andato bene. Ne avevano una copia nell’ufficio al primo piano di Via Cortesi, dove al pian terreno c’era la fabbrica di riproduzione, assieme a una copia di tutte le altre vhs riprodotte.
Con il tempo qualcuno ha detto che son cazzate: ma han detto che son cazzate anche l’esistenza di “Hell’s bell’s la donna dei centauri” su Videodiffusione Prato semplicemente perchè non ne hanno trovata una sola copia a parte quella che avevano ad un videonoleggio di Prato. E qualcuno ha detto che in realtà queste VD furono stampate in una trentina di copie l’una e per un totale di 6 o 8 titoli.
Insomma… tutto rimane a livello di cazzata o di favola semplicemente perchè il gotha dei collezionisti - coloro che qui non mettono mai piede e su videoarcheologia si son sempre schifati di intervenire o collaborare - non ne hanno mai possedute una copia di queste fantomatiche vhs e quindi tutto diventa, ovviamente, una cazzata sparata dai soliti contaballe.
Per curiosità: la vecchia e brutta struttura della CVR non esiste più da anni. Per 30 anni diventata laboratorio illegale di cinesi, è stata definitivamente buttata giù subito dopo il covid nel 2020, spianato tutto e ricostruita una nuova palazzina in vetrocemento che non so cosa contenga. Volevo andare a prendere la targa di ottone che recitava “CVR - Centro. Video Riproduzioni” tra le macerie, ma avevano già buttato via tutto.