Il mitico regista di La sensualità è… un attimo di vita, Dante Marraccini, negli anni 70 scrisse almeno cinque romanzi, nell’ordine :
Toccare il sole
Sette uomini in una donna
Un uomo di gomma
Senza amore con rabbia
Lilli Marlen
Possedevo già il primo, di cui ho letto solo il primo capitolo, per cui ho faticato parecchio senza comprendere un granché, tanto la scrittura é contorta e il linguaggio lambiccato.
Da poco, ho acquistato gli altri che mi riprometto di leggere al più presto, dato che in compenso questi dovrebbero essere più comprensibili
Sembra un James Bond, ma é ambientato in Corsica.
Una femme fatale e un giornalista ficcanaso, tra droga e mafia, pastori e contadini, marinai e pittori, pestaggi ed esplosioni.
E poi il tocco dell’artista: dialoghi incredibili e scene di sesso totalmente deliranti!
Eccovene un estratto: “[…]
“Succhiami la lingua” gli rovesciò fuori quella membrana di carne gonfia che non riusciva a contenere nelle labbra.
“Posso mangiarla” la prese tra i denti Alain Fontaine
“È salato il tuo sangue” ne avvertì il sapore agro giù per la gola
“Sicuramente cotto é migliore”.
[…]”
Che belle che sono le copertine in positivo, grazie @rodar !
Per Lilli Marlen, non mi ero neanche accorto che fosse una donna
Ma la mia preferita é quella di Senza amore con rabbia, la trovo abbastanza inquietante!
Invece non so se questi libri rientrerebbero nel catalogo della “Arduino Sacco Editore” perché, aldilà di essere stati scritti prima che il nostro cominciasse il cinema e l’editoria, sono abbastanza “classici” nella trama, ma molto particolari nel linguaggio (e audaci in alcune scene: in 7 uomini in una donna c’é una mezza orgia mezzo rito pagano tra pastori e contadine ).
Si, le foto sono belle, così come le modelle. È possibile che siano foto acquistate e non fatte appositamente. Considerando le copertine presumo che l’erotismo sia una parte preponderante dei racconti. E mi piacerebbe sapere dove venivano messi in vendita questi libri.
Non cosi tanto, nel solo che ho letto per intero c’é qualche passaggio erotico abbastanza brutale, ma dura poco e ha una utilità nella narrazione. L’azione primeggia.
Ma ho l’impressione che questi libri siano abbastanza diversi tra loro, con in comune qualche allusione alla sessualità ma principalmente la volontà di sperimentare.
Sarebbe, in effetti, interessante scoprire chi li comprava e dove. Sarei anche curioso di capire se le Edizioni Oxia abbiano pubblicato altro (o avessero intenzione di farlo, dato che, se ho ben capito, si menziona un progetto con 11 volumi).
Allora diciamo che erano copertine ad effetto, via. I punti di vendita potevano essere o delle bancarelle oppure delle librerie alternative come ce n’erano nelle grandi città nei '70 soprattutto a Milano e Roma. Oppure tutte e due le cose. Anche le edicole potrebbero essere stati dei punti vendita ideali. Comunque sempre concentrati nei grandi centri urbani. Soprattutto da Roma in su. Per quanto fossero mostrati in negativo i nudi delle modelle erano evidenti e le librerie classiche non so se all’epoca avrebbero accettato copertine del genere. Una curiosità, questa Oxia Editrice di dov’era?
Un giornalista si ritrova in un villaggio, da cui non é così semplice andarsene. Personaggi indecifrabili (tra cui una prostituta molto casta) e minacciosi, scene oniriche in un torpore generale, qualche sussulto di violenza. Piaciuto a metà.
Eccovene un estratto: “[…]
Andrea si adagiò al suo fianco e le ossa gli si stirarono su quel piano duro mentre l’aria gli soffiava leggera sopra i pori accesi.
“Si sta bene qui!” aspirò quel profumo di alghe Silvia e voltata la testa verso di lui gli propose un volto disteso.
“Sei diversa!” la confuse Andrea.
“Non appartengo agli uomini con i quali mi confondo”.
“Perché lo fai?”
“Non lo sò!” si alzo sui gomiti Silvia a nascondere l’espressione cattiva che alterava i suoi lineamenti.
[…]”
Prima pagina presa da Senza amore con rabbia, che sto leggendo in questo momento, così c’é anche l’ubicazione della sede dell’epoca e il nome della persona che si occupava delle copertine:
Senza amore con rabbia
Uno spaccato di vita in un rione milanese, dove miseria e disperazione la fanno da padrone. Inizialmente, accanto a una famiglia che vive di prostituzione e piccola criminalità, poi a fianco di un prete in pensione che comprende la sua comunità al contrario del suo giovane sostituto, interessato solo alla carriera ecclesiastica, e infine con un ragazzo che non accetta il suo destino fino a essere ritenuto/diventare folle.
Eccovene un estratto esistenzialista: “[…] La filosofia del momento é uccidere , come quella di domani sarà uccidersi. […]”
e uno più trash: “[…] Ricordi la sera che vomitai sopra quel gobbo? Fu più forte di me. Quando mi allungava la lingua in bocca sentivo la sua saliva scendermi a sorsi giù per la gola, tanta ne emetteva e, non soddisfatto di questo, con le dita pretendeva di dilettarsi a passarmele dentro il c…o facendomi un male spaventoso - Urla che godi - mi aiutava a piangere quella bestia, fino a quando non ho retto più e gli ho rovesciato sopra la verdura del giorno. […]”
Un fanatico nazista denuncia un amico, incontra una disillusa caricatura di Marlene Dietrich e si arruola al fronte orientale, dove le sue certezze vacilleranno. Sempre ottimo nella descrizione dell’azione, ma capace anche di creare riflessioni strambe e situazioni audaci (il baccanale del successivo L’ultima orgia del III Reich non é poi così lontano).
Eccovene un estratto: "[…] “C’é troppa roba qui dentro” si divise su quella confusione Essen per evitare un contatto fisico con un ambiente che sentiva sporco. “Non riesco a trovare il tempo di distribuire il mobilio” scusò la confusione che intristiva la casa Lilli Marlen affacciandosi dalla cucina. “Basta buttarne un po’ dalla finestra” uscì da quella stanza Essen per raggiungere la donna. “Con quello che costano oggi i mobili? Sarebbe una scemenza” aprì la ghiacciaia Lilli Marlen per disporre, tra i formaggi e le carni, i cosmetici e i medicinali tolti dalla borsetta “Sono talmente scadenti i prodotti che si trovano in commercio che se non li tieni al freddo imputridiscono nel giro di poche ore. L’orina! …” asportò una bottiglia sigillata dal fondo del refrigeratore per sincerarsi dello stato di conservazione di quel suo prodotto fisiologico. “Porca miseria infame !!! Mi sono dimenticata ancora oggi di portarla dall’analista” la rificcò tra le verdure “Bevi qualcosa?” cercò una bottiglia nel disordine di quella cassa di legno zincata. “Sì, un po’ di orina” la schernì Essen tornando nella stanza delle poltrone. […]"
Toccare il sole
Una donna, il marito e la figlia, il tempo di una vacanza al mare, un incontro con un misterioso individuo, soprannominato il bauscia, che farà vacillare le sicurezze borghesi.
Con una struttura abbastanza simile a quella di Un uomo di gomma, con un alternanza tra flusso di coscienza, lunghe descrizioni, incubi e visioni di una persona che sprofonda nella follia o forse in una consapevole depressione.
Ostico, ma notevole, a tratti incomprensibile, ma capace di calare il lettore in un clima asfissiante e putrescente.
Eccovene un estratto: "[…] Strisciando in prossimità delle caviglie, che riconobbe ancora modellate, attraverso la muscolosa mole albina, sul collo e sulla fronte, ne sollecitò i favori e sollevandosi sulle anche, espose gli angoli oscuri della sua natura a quella porcellana, sulla quale pesare, schiacciandola e frantumandola in schegge minute, ferirsi e godere, mescolarsi ad un dolore che in altri momenti avrebbe volentieri vomitato e ne seguì invece l’afflosciarsi sconnesso nelle grandi buche dove non ebbe il coraggio di cercarlo.
I capelli gialli e spigosi era quanto rimaneva dell’immagine dell’uomo, un cespuglio arido e spietato. Lo cercò con le mani aggrappate alle erbe secche che le si paravano davanti e pianse. […]"