Winden, un paesino isolato dove non succede mai nulla, immerso nella foresta nera in Germania, all’ombra di un imponente (e incombente) centrale nucleare.
Tutto piatto fino a che non spariscono un paio di ragazzi…
(il trailer è a mio avviso spoileroso)
Da quello che ho scritto potrebbe sembrare l’ennesimo deja vu, meglio stare sul vago, non vorrei rovinare trame e colpi di scena a nessuno.
Siamo di fronte a qualcosa di grosso, assaggiatevi un paio di puntate e sono sicuro che come me la divorerete in un paio di giorni (10 episodi 40 min. circa) la stagione 1 si conclude con finale aperto.
Non so se altri a parte me e il Brass si è imbattuto nel bellissimo The Silence dello svizzero tedesco Baran bo Odar, nel frattempo si è buttato nella produzione televisiva e tramite Netflix è stata realizzata questa serie TV di 10 puntate. Ho cominciato a vedere la prima puntata, troppo poco per esprimere giudizi ma sembra parecchio misteriosa ed intrigante. Anche qua ci sono in ballo sparizioni, piccole comunità dove si conoscono tutti, intrighi e segreti. il riferimento a Twin Peaks è fin troppo palese ma vediamo come si evolverà.
ci sono alcune affinità ma, con tutto il rispetto per Stranger Things che mi era anche piaciuta, mi sembra che Dark sia di un’altra categoria, altro spessore proprio
per ora ne ho visti sei episodi e mi sta piacendo moltissimo
finita di vedere, molto bella ma avrei evitato di fare altre stagioni
sembra infatti la classica serie tv che non regge il peso dei paradossi a lungo termine, ma spero ovviamente di essere smentito
Assolutamente no. L’inizio forse sembra. Ma andando avanti di due puntate capisci come abbia corpo a se stesso questo progetto. Può sembrare un LOST che incontra STRANGER THINGS ma più noti quanto non sia molto teen o nostalgica come altre operazioni.
concordo che ha anche qualcosina di Lost purtroppo
è influenzata da tante serie già viste (un’altra è Les revenants) ma alla fine riesce ad avere una sua identità
Mi avete convinto ed infatti ho quasi finito di vederla (mi manca solo l’ultimo episodio). Serie bella ed intensa, anche se ogni tanto (specialmente nei primi paradossi temporali) perdevo totalmente il filo del discorso e mi toccava mettere Netflix in pausa andare a vedere su IMDB di quali personaggi si stesse parlando, più che altro per colpa dei nomi da crucchi dei protagonisti.
Gli episodi hanno il pregio di non essere troppo lunghi, anche perché certe volte ci sono momenti davvero lentissimi (tipo domande che ricevono una risposta dopo che l’interpellato resta muto per 20 secondi fissando in faccia l’interlocutore).
Comunque secondo me c’è un significato particolare nell’utilizzo del cappuccio da parte dei protagonisti, perché non è possibile che…:
Ho apprezzato che l’ultima stagione abbia dato risposta a tutte le domande e concluso definitivamente la serie. In conclusione non mi ha fatto impazzire, troppo lenta, a volte stucchevole. Avrei preso a schiaffi il protagonista dalla prima puntata.
Personalmente mi sono bloccato già alla seconda stagione, la prima letteralmente divorata, la seconda iniziarla mesi dopo ci sono troppe magagne in sospeso e troppo complicate, avrei dovuto rivedere tutto dall’inizio. Sempre meglio iniziare le serie quando sono già concluse.
Si infatti dopo aver visto la prima appena uscita ho atteso finché un’amica mi ha detto che con la terza si era concluso e l’ho riguardato dall’inizio. Consiglio di visionarlo in modalità maratona per capirci qualcosa.