In uscita il 22 marzo questo horror d’annata, girato nel 1970 ma che ha visto la luce due anni dopo. Precursore del genere slasher e probabilmente ispiratore di un classico come “Black Christmas”.
Il DVD conterrà un’intervista inedita alla protagonista Mary Woronov.
Di seguito la copertina ufficiale realizzata da Fabiana Trerè per l’occasione.
[i]Durante la notte di Natale del 1950, la villa di Wilfred Butler è teatro di un brutale omicidio, destinato a restare insoluto. Quando venti anni più tardi la proprietà viene messa in vendita, le oscure presenze di quella notte sembrano tornare a uccidere. Una giovane ragazza, indagando sul mistero, porterà alla luce la verità che le autorità avevano preferito nascondere.
[/i]Titolo originale: Silent Night, Bloody Night
Origine: USA, 1972
Durata: 82 minuti
Formato: 1.85:1
Audio: inglese mono 2.0
Sottotitoli: italiano
M’interessa molto, non l’ho mai visto ma son sempre in cerca di precursori del filone… che secondo me son tanti, dare una definizione esatta sul “primo” slasher della storia del cinema è sempre un azzardo.
A dirla tutta, leggendo la sinossi direi che l’incipit potrebbe aver ispirato il Carpenter di Halloween più di quanto aveva fatto il classico di Clark (con cui comunque ha molti punti di contatto).
La somiglianza con “Black Christmas” è da sottolineare per alcuni elementi che ovviamente non posso rivelare per non fare spoiler. Si tratta di trovate di regia, più che di sceneggiatura.
Diciamo che Black Christmas registicamente ha più di un debito, la soggettiva dell’incipit mi ha sempre ricordato una sequenza analoga da L’Uccello dalle piume di cristallo. Intendiamoci, pure Carpenter in certe cose registicamente si è ispirato dichiaratamente al film di Clark; son più che mai curioso di visionare questo Death House, da patito dell’horror non posso lasciarmelo scappare.
Su dvdstore è disponibile già da ieri. Io l’ho preso lì, ma mi arriva tra una decina di giorni perchè l’ho preso insieme a un altro dvd che esce il 22.
Preso oggi pomeriggio, appena finito di visionare il film. Piaciuto abbastanza, un po’ “ruspante” ma alcune intuizioni sono interessanti e in generale possiede il fascino vintage di tanti vecchi horror. Effettivamente i classici di Clark e Carpenter gli devono parecchio, come altri slasher del decennio successivo volendo. Il colpo di scena finale è parecchio inverosimile ma ci può stare, nel suo strizzare l’occhio alla narrativa di Poe (io perlomeno ci ho visto tale omaggio), si tratta di una pellicola dell’orrore dopotutto.