Appena visto.
Io lo so… non devo guardare le pellicole tratte dai romanzi che ho letto. Perché inevitabilmente mi deludono.
Non perché sia un film girato male (anzi!), non perché non segua pedissequamente il tracciato narrativo di Connelly (anche se la soluzione letteraria era oggettivamente più intrigante, ma va be’). non perché il cinema major statunitense degli ultimi vent’anni non mi ha mai comunicato nulla… Ma perché non riesco a slegare i momenti di lettura dal mio vissuto personale. E “Debito di sangue” lo lessi in una situazione molto particolare. Di notte. Dietro la porta della sala rianimazione in cui era ricoverato mio padre. Su una panca dura e fredda come il marmo di Carrara.
Sto scollinando, okay.
Onesto thriller all’americana, momenti di azione edulcorati rispetto al romanzo da cui prende origine, fotografia livida e montaggio essenziale. Mi è piaciuto? Non lo so. Sicuramente non mi sono annoiato nel guardarlo, ma - ripeto - sono troppo legato a Connelly per non risentire del confronto col romanzo.
Attendo ansiosamente il parere di Stubby, che - se non ricordo male - è altrettanto appassionato dell’autore in questione.
L’unica cosa che mi sento di dire è che, dopo la visione del film, una eventuale trasposizione cinematografica di Harry Bosch mi ispira molto meno di quanto avrei detto un paio d’ore fa.